
Uniti in San Bruno, pellegrinaggio nel segno del Santo certosino
Esperienza dalla forte spiritualità e devozione quella vissuta da 50 pellegrina della comunità reggina di San Bruno, prima parrocchia al mondo intitolata al Santo certosino.
La parrocchia della Cattolica dei Greci lancia la sfida della comunità educante. Presentato ieri il progetto "Tra le case" che ha ricevuto il supporto del Dipartimento per la Famiglia del Governo. A supportare la comunità, guidata da don Valerio Chiovaro, una fittissima rete di istituzioni locali e nazionali.
Si è svolta oggi, nella palestra del Convitto Nazionale “T. Campanella” di Reggio Calabria, la presentazione del progetto che la Parrocchia Protopapale S. Maria della Cattolica dei Greci, insieme ad altri partners, porterà avanti da qui a un anno. L'obiettivo è quello di costruire una comunità educante, per vincere la disgregazione sociale ed intergenerazionale ed offrire luoghi, persone, strumenti, occasioni e buone pratiche per una azione educativa progettata e condivisa.
Il progetto ”Tra le case”, supportato dal Dipartimento delle Politiche per la Famiglia , con il bado “Educare insieme”, vede coinvolti in prima linea, oltre la Cattolica dei Greci: il Convitto Nazionale “T. Campanella”, il gruppo scout Agesci RC10, l'Associazione ”E. Sereni” di Radda in Chianti costituiti in ATS.
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Presenti -oltre al protopapa della Cattolica dei Greci, capofila della ATS, Don Valerio Chiovaro- la Dirigente del Convitto Nazionale D.ssa Francesca Arena; il prof. Antonino Zumbo, rettore dell'Università per Stranieri “Dante Alighieri”; il sindaco di Santo Stefano in Aspromonte, Dott. Francesco Malara; il Presidente della commissione Politiche sociali Carmelo Romeo, in rappresentanza del Comune di Reggio Calabria, la professoressa Amalia Di Landro, coordinatrice del cdl di Scienze della formazione primaria in rappresentanza della Università Mediterranea di Reggio Calabria, l'ingegner Massimo Galante, responsabile del gruppo scout RC 10.
La Dirigente Arena, ha accolto da subito i convenuti e ha spiegato ai ragazzi presenti l’articolato progetto che mira al dialogo intergenerazionale e alla implementazione di relazioni significative, attraverso l’attivazione della comunità educante. Il Convitto è già di per sé un laboratorio educativo continuo, anche per la sua specificità di accogliere studenti dalle elementari alle superiori.
Don Valerio Chiovaro, è entrato nel cuore del progetto anticipando che “solo che chi si lascia educare si accorge delle meraviglie dell'esistere, perché nessuno si accorge di esistere se non viene educato ad uscire fuori da sé”.
PER APPROFONDIRE: La parrocchia della Cattolica dei Greci avvia il progetto “Tra le case”
Salutando i presenti il parroco, che è anche docente di soft skills alla Mediterranea, ha spiegato quanto sia importante la presenza di ogni partner per il raggiungimento degli scopi prefissati, così da poter offrire luoghi, occasioni, persone e buone pratiche. “Fai in modo che i tuoi giorni contino” è stato il suo augurio conclusivo.
Anche il rettore dell'università “Dante Alighieri”, prof. Antonino Zumbo, ha fatto notare l'importanza della finalità educativa del progetto e ha rimarcato la disponibilità dei docenti dei luoghi del suo l’Ateneo per il perseguimento degli scopi prefissati dal progetto. Ha ricordato, infine, quanto sia stato determinante, in passato, godere della presenza di luoghi educativi e relazioni significative, una occasione che non deve mancare ai giovani di oggi.
La professoressa Amalia Di Landro ha indicato quanto siano importanti iniziative che educhino a scelte responsabili e che creino le condizioni perché i giovani possano scegliere di restare in città. È il servizio che svolge la Mediterranea, anche attraverso il corso di laurea in scienze della formazione primaria.
Il sindaco di Santo Stefano in Aspromonte, dott. Francesco Malara, ha esordito dicendo che “un frutto non cade mai lontano dall'albero”. Con entusiasmo ha spronato i giovani a entrare in dialogo con le storie semplici e sapienti dei propri nonni, che con generosità mai scontata continuano ad alimentare il focolare della famiglia.
L'ingegner Massimo Galante ha fatto notare come è proprio dello scoutismo uscire fuori dagli schemi e cooperare per creare, insieme ad altri, una comunità educante. Ha invitato i ragazzi a partecipare al progetto affinché, in questo periodo importante della loro vita, abbiano la possibilità di beneficiare di quelle relazioni che fanno crescere.
Grande bellezza si è respirata alla fine di questo incontro, quella bellezza stampata nei volti dei giovani, ma anche nel loro desiderio di futuro che può e deve alimentare ogni prospettiva di crescita.
Questa bellezza alimenterà il lavoro di rete e la costituzione della comunità educante, come “tra le case” si propone, in linea anche con i suggerimenti del Patto Globale per l’Educazione lanciato da papa Francesco. Non più solo buone intenzioni, ma prassi concrete di una educazione formale ed informale, pensata, progettata, servita.
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