Giovani e salute, dalla Regione ecco i voucher per praticare sport
Oltre 670 le associazioni dilettantistiche che hanno aderito all’iniziativa promossa dalla Regione. Oltre 1400 i corsi messi a disposizione dei ragazzi dai 14 ai 24 anni.
I soldi, si sa, non fanno la felicità così come il benessere non è solo quello materiale. Che cosa fa allora il vivere bene in una città, in un territorio? Una serie di fattori, dei quali la ricchezza procapite, lo sviluppo economico e le opportunità occupazionali sono una parte importante sì ma niente affatto esclusiva, che anzi, quando non ben governati, possono persino essere controproducenti. “Avvenire” ha perciò deciso – in collaborazione con la Scuola di economia civile e con il supporto di Federcasse – di costruire una classifica del “Ben-vivere nei territori” che tenesse conto di questa complessità di fattori. Siamo partiti da un’attività di analisi, una serie di focus group con esperti per comprendere a fondo quali fattori influiscono maggiormente sulla qualità della vita delle persone e in quali ambiti gli abitanti di una città riescono meglio a esprimere se stessi, sviluppare le proprie potenzialità, essere generativi, cioè riuscire a incidere sulla vita degli altri in maniera significativa. I domini all’interno dei quali sono stati selezionati gli indicatori specifici sono: demografia e famiglia, salute, impegno civile, ambiente turismo e cultura, servizi alla persona, legalità e sicurezza, lavoro, inclusione economica, capitale umano, accoglienza. I ricercatori della Università di Roma Tor Vergata e della Lumsa, Lorenzo Semplici e Dalila De Rosa – coordinati dai docenti Leonardo Becchetti, Luigino Bruni e Vittorio Pelligra – hanno quindi rielaborato i dati a livello provinciale di Istat e altre istituzioni (maggiori dettagli sul metodo di ricerca nell’articolo a pagina III dell’inserto). Ne è emersa una misura tradizionale del benessere, costruita con un punteggio medio nei domini e negli indicatori selezionati dal gruppo di ricerca, che però riflette la scala di attenzioni e priorità fissate nei focus group. Privilegiando gli aspetti che i recenti studi empirici su soddisfazione e senso della vita dimostrano essere fondamentali.
Ad esempio: la qualità dei servizi alla persona, la possibilità di dar vita a nuove iniziative economiche, l’offerta formativa, la salvaguardia dell’ambiente, la capacità di accogliere e tutelare la vita nelle sue varie forme. E così siamo arrivati a stilare la classifica che trovate qui sotto: dominata dalle province autonome di Bolzano e Trento, tallonate dai capoluoghi del Friuli Venezia Giulia con Pordenone al terzo posto, Gorizia e Udine al nono e al decimo, dopo il buon piazzamento di Firenze, Parma e Pisa che battono la titolata Milano e la dotta Bologna. Sono tanti gli spunti di riflessione che possono emergere anche solo da una prima lettura della classifica. In generale, i centri medi sembrano offrire una qualità complessiva migliore, come se le grandi metropoli pur ricchissime di opportunità pagassero il prezzo della maggiore densità in termini di peggiore qualità ambientale e minore attenzione alle relazioni. Si confermano le difficoltà del Mezzogiorno, tutto nella seconda parte della classifica, fino agli ultimi posti di Reggio Calabria, Vibo Valentia, Napoli e Crotone. Città e intere regioni che, oltre al divario economico e occupazionale (il reddito medio disponibile nella provincia di Enna, 25.700 euro, è meno della metà di quello di Milano, 55.553 euro) scontano anche peggiori servizi pubblici e un capitale umano più povero (a Bologna i giovani con laurea sono il 37,5% e i diplomati il 70%, nella provincia di Barletta-Andria i laureati sono meno della metà, il 14,5%, i diplomati appena il 40%). Certo, ci sono i paradossi del benessere che città come Trento, Bolzano, Milano pagano in termini di maggiore dipendenza dall’alcool, disagio psichico e numero di suicidi, ma anche questo non è sufficiente a dare una misura precisa del vivere bene in un territorio.
Così abbiamo provato a immergerci ancora più in profondità nella realtà del Paese, stilando altre due classifiche, assai significative per i parametri utilizzati, sulla “Generatività dei territori” e sulla “Responsabilità civile dei territori” che potete leggere alle pagine III e V dell'inserto oggi in edicola. E se non vi bastasse, sul sito (www.avvenire.it) oltre a trovare la classifica del Ben-vivere potrete interagire con essa “pesando” voi i diversi parametri per scoprire il vostro territorio ideale, la città in cui vorreste vivere.
Oltre 670 le associazioni dilettantistiche che hanno aderito all’iniziativa promossa dalla Regione. Oltre 1400 i corsi messi a disposizione dei ragazzi dai 14 ai 24 anni.
Nuovo dato positivo, ma sullo sfondo c’è però il futuro occupazionale degli attuali sessanta lavoratori della Port Agency, quanto mai incerto.
Ieri il primo volto per Bologna ha inaugurato le nuove destinazioni aeree nazionali. Oggi il Barcellona ha inaugurato i collegamenti internazionali.