Avvenire di Calabria

Vogliamo perciò riprendere la catechesi in Parrocchia - le parole del pastore bruzio - proseguendo o avviando il dialogo con le famiglie e con i ragazzi

L’Arcivescovo di Cosenza scrive all’inizio dell’anno catechetico

Redazione Web

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Mons. Nolè ha preso carta e penna e ha scritto alla diocesi “per l’inizio del nuovo anno catechetico”. “Desidero raggiungervi in questo tempo particolare per manifestarvi la mia vicinanza, la mia preghiera e il mio incoraggiamento” - ha scritto il presule - il quale ha ricordato che “è stato ed è un periodo complesso e delicato, che ha segnato profondamente le nostre vite”. Anche la comunità cristiana è stata obbligata a rivedere la programmazione pastorale, i calendari, le possibilità e le forme di incontro, la catechesi.

“Vogliamo perciò riprendere la catechesi in Parrocchia” - le parole del pastore bruzio - “proseguendo o avviando il dialogo con le famiglie e con i ragazzi, magari coinvolgendo anche padrini e madrine, per pensare insieme tempi e modalità per un nuovo inizio”. Ripartono le celebrazioni dei sacramenti dell’iniziazione cristiana, con mons. Nolè che invita i parroci, relativamente alle cresime degli adulti, “di non accontentarsi di qualche fugace incontro, ma di prevedere nuove strategie di evangelizzazione, quasi come per un primo annuncio della fede”.

Per l’Arcivescovo, “è necessario pianificare un percorso spirituale che renda i candidati sempre più consapevoli della grazia che riceveranno”. Sostenuto dall’Ufficio Catechistico Nazionale e dal nostro Ufficio Catechistico Diocesano, mons. Nolè “suggerisce” di “iniziare le attività ordinarie di catechesi in Avvento, con l’inizio dell’anno liturgico. Valorizzeremo questi mesi, da settembre a novembre, per prepararci al meglio alla ripresa”. Sarà, per i catechisti, un tempo per la formazione. Rivolgendosi ai presbiteri e ai catechisti, mons. Nolè ha rivolto loro un “vivo e cordiale ringraziamento per l’impegno e la passione con cui svolgete questo servizio essenziale per la crescita della Comunità”.

Indirizzando un saluto ai genitori, il presule li ha invitati ad “avviare o continuare il dialogo con i catechisti e i sacerdoti delle vostre parrocchie, magari coinvolgendo anche padrini e madrine, per pensare insieme come e quando riprendere”.
Mons. Nolè ha auspicato che i genitori partecipino con i propri figli alla Messa domenicale.
“Gesti, atteggiamenti, parole e insegnamenti di vita quotidiana, semplici momenti di preghiera vissuti insieme a casa, la cura delle relazioni e del tempo condiviso, sono palestra di comunione, di fraternità, di servizio e di perdono che vale molto più di ogni pur necessario insegnamento da parte dei catechisti e dei sacerdoti”.

Il messaggio finale per i ragazzi: “la catechesi non è una scuola, ma è un cammino per incontrare Gesù, seguirlo e amarlo; alla fine del percorso non ci sarà un esame, ma la possibilità di imparare a vivere con Lui e scoprirlo sempre più vicino nelle vostre giornate”.
Mons. Nolè ha additato come esempio quello di Carlo Acutis.

(Fabio Mandato)
fonte: www.paroladivita.org

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