Non c'è il voto disgiunto, né il ballottaggio e neppure la preferenza di genere: vince chi prende più voti al primo turno
Le regole del voto: ecco gli errori da non commettere in cabina
Redazione Web
26 Gennaio 2020
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Sbarramento, disgiunto e distribuzione dei seggi. Ecco come verrà ridisegnata la geopolita calabrese dopo il voto di oggi. Il sistema elettorale in vigore è un proporzionale con premio di maggioranza. Tradotto in soldoni: non ci sarà il turno di ballottaggio, ma chi racimolerà il maggior numero di consensi sarà eletto presidente e «trascinerà» in Consiglio regionale anche il maggior numero di consiglieri. Effetto della legge del 2005 approvata da Pa- lazzo Campanella e che compone la massima assise calabrese di 30 seggi a cui aggiungere il Governatore eletto. Chi sarà eletto. Le circoscrizioni elettorali calabresi sono tre: Nord (che corrisponde al territorio provinciale di Cosenza), Centro (che unisce Catanzaro–Crotone–Vibo Valentia) e Sud (che interessa l’area metropolitana di Reggio Calabria). A queste circoscrizioni è assegnato l’80% dei seggi in palio.
Ogni lista per poter accedere in Consiglio deve superare lo sbarramento del 4% a livello regionale; per le coalizioni (o la singola lista non coalizzata), invece, l’obiettivo è l’8%. Dicevamo che le circoscrizioni assegnano «solo» l’80% dei seggi, poiché c’è una “quota” che viene distribuita in base al premio di maggioranza. In questo caso, il ragionamento è meno lineare di quanto accade per i «primi eletti». Sono, infatti, 6 i seggi assegnati alle liste del Governatore eletto nel caso in cui, la prima lista (o coalizione) non raggiunga il 50% dei seggi nel riparto proporzionale. In caso opposto (cioè col superamento della metà dei seggi), il premio di maggioranza viene dimezzato di 3 seggi.
Il sistema elettorale calabrese, poi, aggiunge un ulteriore “variabile”: laddove la lista vincente non raggiunga 16 seggi su 30, nonostante l’attribuzione del premio di maggioranza, verranno comunque redistribuiti attingendo da quelle dell’opposizione. Ultimo rivolo burocratico, infine, riguarda il miglior candidato perdente alla carica di Presidente che sarà eletto «d’ufficio». Come si vota. Anzitutto va precisato che, in Calabria, non esiste ancora la doppia preferenza di genere. Per cui il voto al consigliere è soltanto uno. Parimenti, non è possibile applicare il voto disgiunto, ossia esprimere una preferenza “scollegata” tra candidato– governatore e singola lista provinciale di aspiranti consiglieri. Pertanto sbarrando la preferenza soltanto al candidato consigliere, il voto andrà automaticamente al governatore di riferimento.
C’è poi, un fattore democratico da non sottovalutare: con l’abolizione delle province, infatti, le urne per le regionali rappresentano un appuntamento decisivo per il corpo elettorale, chiamato a esprimere il proprio consenso per la guida politica del proprio macro–territorio. Urne aperte, quindi, oggi nell’insolita domenica di gennaio, il prossimo 26 dalle 7 alle 23. Le operazione di scrutinio si svolgeranno durante la notte e domattina sapremo chi sarà il nuovo governatore della Calabria.
Il presule farà il suo ingresso nell’arcidiocesi di Cosenza-Bisignano alle 16. In questi giorni presentati stemma e motto: nello scudo spicca il sole, simbolo di «Cristo luce del mondo».
L’iniziativa prima nel suo genere sostenuta dalla Regione Calabria. Il vice presidente Princi: «Intendiamo replicare altrove questo modello che punta al benessere e all’autonomia delle persone disabili».
Si è conclusa la sessione invernale della Conferenza episcopale calabra: i lavori si sono svolti presso il Seminario Pio XI di Reggio Calabria nelle giornate del 30 e 31 gennaio.
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