Avvenire di Calabria

L'omelio dell'arcivescovo di Cosenza-Bisignano in occasione della processione di ieri, a cui hanno partecipato migliaia di fedeli

Madonna del Pilerio, Nolè: «Non stancarti di pregare per noi»

Redazione Web

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di Francescantonio Nolè * - Vogliamo soffermarci sul brano del Vangelo delle nozze di Cana con una riflessione diversa dal solito, cercando di comprendere il ruolo vero di Maria, Madre e Mediatrice di grazie nella storia della salvezza e nella storia di ognuno di noi!
 
Il Miracolo di Cana è inserito, dall’Evangelista Giovanni, all’inizio del secondo capitolo del suo Vangelo, dopo che nel primo capitolo ha descritto la testimonianza del Battista e la chiamata di alcuni Discepoli in una sequenza di giorni:
 
Infatti, dopo che Giovanni il Battista aveva dichiarato di essere non il Cristo, ma voce di uno che grida nel deserto, preparate la via al Signore…L’Evangelista comincia a porre una serie di ‘ il giorno dopo’, prima di iniziare il secondo capitolo con le parole, tre giorni dopo.
 
a) il giorno dopo, Giovanni vedendo venire Gesù, dice : ‘Ecco l’Agnello di Dio, colui che toglie il peccato dal mondo’
 
b) il giorno dopo, Giovanni era là con due Discepoli che al sentire: ecco l’Agnello di Dio, lasciarono tutto e lo seguirono ( uno di questi era Giovanni, perché segna anche l’ora della sequela, le 4 del pomeriggio);
 
c) il giorno dopo ancora, Gesù incontra Filippo e lo invita a seguirlo, Filippo incontra Natanaele, uno studioso un po’ scettico, e lo porta da Gesù ed esclama, tu sei il Cristo il figlio di Dio;
 
Finalmente arriviamo al nostro brano che abbiamo ascoltato: TRE GIORNI DOPO  ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea …
 
Dopo che per tre volte ha detto ‘il giorno dopo’ finalmente arriva il terzo giorno, giorno della Risurrezione, giorno della vita nuova, giorno del vino nuovo!!!
 
Il personaggio principale, a sentire il racconto di Giovanni, sembra essere Maria, la quale fu invitata alle nozze e vi erano anche Gesù e i suoi Discepoli, ma pian piano l’attenzione si sposta, ad opera di Maria, dalla Madre al Figlio. Quanta umiltà e quanta fede nella Madre che confida pienamente nel Figlio.
 
Neppure le dure e in parte, incomprensibili parole di Gesù : ‘ che ho a che fare con te, o donna, non è ancora giunta la mia ora’, la fermano, perché Maria, come ogni Madre, non si ferma alle parole del Figlio, legge oltre, legge i suoi occhi, l’espressione del viso, e Maria certamente ha colto nel viso e negli occhi di Gesù la predisposizione a venire incontro a una famiglia in difficoltà per non poter continuare la festa a causa della mancanza di vino. E a questo punto l’attenzione si sposta definitivamente su Gesù. Dopo aver detto ai servi: fate quello che egli vi dirà. Maria scompare dalla narrazione, ma è fiduciosa, è certa che Suo Figlio interverrà!
 
Ecco il misterioso intreccio di amore tra la Madre e il Figlio: la potenza dell’amore della Madre vince anche sull’ora di Dio, che per sua intercessione, viene anticipata!
 
Gli Sposi non hanno chiesto nulla, è Maria che prende l’iniziativa, e quell’ora che non è ancora giunta, viene anticipata dall’amore della Madre: Per la gloria di Dio  e la fede dei Discepoli! Così a Cana, così dopo la risurrezione, così ogni volta che lei intercede per noi, lo fa per la gloria di Dio e per rafforzare la nostra debole fede!!!
 
Allora, consolati da questa certezza, affidiamole, come scrivevo nella lettera ai fedeli della Diocesi in occasione della Peregrinatio di Maria, con fiducia la nostra Diocesi, le nostre necessità, le vocazioni sacerdotali e religiose, i sacerdoti e i consacrati, le famiglie e soprattutto i giovani e gli ammalati, i carcerati, le tante situazioni di dolore che segnano la nostra bella terra di Calabria, la disoccupazione, le ingiustizie, lo sfruttamento dei poveri e della terra, ,,, affidiamo a lei le Istituzioni civili e militari,  i Responsabili che sono chiamati a governare le città, la Regione, la nazione; affidiamo a Lei anche tutti coloro che custodiscono la nostra sicurezza e la salvaguardia del creato, quanti si impegnano nel volontariato e nel servizio della carità verso i fratelli più poveri, affamati, senzatetto, migranti senza patria e senza affetto.
 
Ma affidiamo a Lei, Madre di misericordia, anche coloro che operano il male e procurano tante sofferenze a se stessi e al prossimo, sporcando la loro vita nel passare dall’odio alla vendetta, dalla corruzione al delitto, dall’usura alla malavita organizzata, che tante famiglie portano alla disperazione: anch’essi, o Madre, sono peccatori, ma figli tuoi, proprio come tutti noi!!! Perciò non stancarti mai di pregare per loro e per noi.
 
* Arcivescovo di Cosenza-Bisignano

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