Avvenire di Calabria

È stata una delle figure più rappresentative del laicato cattolico reggino ma dallo spessore ecclesiale e culturale nazionale

Maria Mariotti esempio di stile sinodale: oggi il ricordo

Oggi alle 18 sarà ricordata in Cattedrale a Reggio Calabria durante al Santa Messa delle ore 18

di Caterina Borrello Bellieni

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Fare memoria di Maria Mariotti in questo tempo di cammino sinodale risulta particolarmente significativo per la sua testimonianza “secolare” (1915-24 gennaio 2019) di riflessione e impegno di comunione e corresponsabilità nella Chiesa particolare.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


A tre anni dal ritorno alla Casa del Padre, avvenuto il 24 gennaio del 2019, Maria Mariotti sarà ricordata questa sera in Cattedrale, a Reggio Calabria, nel corso della Santa Messa delle 18.

Maria Mariotti, un impegno a servizio della Chiesa e della comunità

Formatasi fin da giovanissima all’azione apostolica nella Gioventù femminile di A.C. e poi nella FUCI, collaborando anche nella dirigenza centrale, rientrata in Calabria nel Dopoguerra avvertì l’urgente bisogno di un orientamento, personale e associativo, di ricerca dei motivi della disgregazione religiosa e sociale del Sud per favorire «la maturazione di un responsabilità ecclesiale autentica»; e di un servizio ecclesiale sempre più limpido, nella povertà e nella carità, capace di «armonizzare il coraggio della mediazione e l’umiltà della presenza, profondamente partecipe della vita degli uomini in cammino nel mondo verso il Regno, che è al di sopra e al di là della storia, ma che nella storia si prepara e si attende». Da qui l’intreccio tra gli studi storici su istituzioni e vita della Chiesa in Calabria nell’età moderna e contemporanea, con saggi su sinodi diocesani, concili provinciali e movimento cattolico, l’approfondimento ecclesiologico nel piccolo e denso volume di profondo respiro conciliare Apostolicità e missione nella Chiesa particolare (1965) e nelle rassegne bibliografiche ragionate sulla Chiesa locale, e l’impegno ecclesiale diretto a livello diocesano, regionale, con incarichi anche nazionali, curati sempre con severo spirito di servizio e sapiente apertura di intelligenza e di cuore.

Orientata (lettera don D. Farias, 1965) a «una genuina opera e un diretto contributo» a «cucire i frammenti della chiesa particolare reggina», nel post-Concilio ha collaborato all’istituzione degli organismi di partecipazione diocesani (1967), alla stesura degli Statuti e alla elaborazione collegiale del Direttorio Pastorale Evangelizzazione e Sacramenti (1975). Per anni Segretaria del Consiglio Pastorale, Maria Mariotti ha curato la verbalizzazione di tutte le riunioni. Nella relazione al Convegno diocesano del 1976 per una prima verifica considera i Consigli pastorale e presbiterale «segno e strumento di comunione, segno della comunione sempre reale, presente e operante nella Chiesa in quanto partecipazione vitale e amore di Dio verso gli uomini che rende possibile e attuale la partecipazione vitale e l’amore degli uomini verso Dio e fra loro; strumento della crescita, dilatazione, fecondità di questa comunione fra tutti gli uomini e con tutti i mezzi, spirituali e materiali, possibili e necessari». Essi devono «rendere visibile, far crescere nella chiesa locale la partecipazione e la corresponsabilità», intesa sempre in senso non sociologico, ma sacramentale, radicata nell’essere membri dell’unico popolo di Dio e partecipi del sacerdozio di Cristo. Una corresponsabilità ecclesiale «in forma quanto più possibile integrale e completa» sia rispetto alla rappresentatività, che coinvolge «tutte le componenti ecclesiali, nella varietà armonica dei carismi e dei ministeri (ordinati e non ordinati, istituiti e di fatto), delle vocazioni e degli stati di vita»; sia in ordine all’oggetto dell’impegno: «tutti gli aspetti del compito pastorale e missionario della Chiesa locale». E contribuiscono alla «rivalutazione “comunionale” e “comunitaria” del ministero episcopale, di cui è “culmine e fonte” la celebrazione liturgica “pontificale” ed è simbolo la chiesa “cattedrale”».

Uno sguardo alle giovani generazioni

Numerosi sono gli scritti di riflessione pastorale che affiancano e sottopongono a verifica il suo impegno operativo. In chiave sinodale risulta particolarmente esemplare il lavoro preparatorio e la relazione tenuta al Convegno ecclesiale regionale di Paola (1978) su La Chiesa di Calabria in cammino soprattutto per «il taglio schiettamente partecipato», condotta sulla base della documentazione pervenuta dalle diocesi, da gruppi, associazioni, religiosi. In essa tra l’altro emergeva la proposta di un organismo permanente di partecipazione pastorale regionale «operante in fraterna comunione di spirito e di intenti e in diretto rapporto di collaborazione con la CEC» (futuro Consiglio Ecclesiale Regionale). Nei rapporti associativi e interpersonali la testimonianza, incoraggiamento e riflessione di Maria Mariotti ha costituito per molti la Grazia di un’iniziazione al senso autentico della Chiesa come comunione primariamente teologale, allargata pluralisticamente alle varie età e categorie sociali.


PER APPROFONDIRE: Maria Mariotti, testimone d’impegno: i racconti della prima eletta in Consiglio comunale


Nel clima del post-Concilio in cui, specie per i più giovani, era forte il rischio di appartenenze parziali e di contestazione, ha aiutato a superare la contrapposizione Carisma–Istituzione nella concretezza del camminare insieme della Chiesa locale, in cui la molteplicità di carismi e ministeri viene riconosciuta ed armonizzata dal carisma-ministero episcopale. Lo spirito del suo percorso ben si esprime nella consapevolezza «che ciò che abbiamo ricevuto e riceveremo dalla nostra partecipazione alla vita della Chiesa pellegrina in Calabria supererà sempre ciò che potremo darle. Un servizio di carità intellettuale che vuole aiutare noi ed i fratelli a conservarci nello spirito evangelico di vigilanza critica e di lettura dei segni dei tempi».

Articoli Correlati