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Il nostro viaggio tra le realtà ecclesiali della diocesi reggina fa tappa, questa volta, nel borgo marinaro di Marina di San Lorenzo. Da ottobre dello scorso anno c’è un nuovo pastore a guidare la comunità parrocchiale della Santissima Trinità. I primi mesi sono stati occasione per conoscersi e mettersi all’opera.
Don John Leula ha iniziato il suo ministero pastorale a Marina di San Lorenzo soltanto da alcuni mesi. Intraprendere un nuovo cammino, dopo aver servito per ben 25 anni un’altra comunità, è sempre una scommessa. Anche perché ci si trova a doversi inevitabilmente confrontare con una nuova realtà. «Qui ho incontrato un laicato attivo con il quale ci siamo messi subito al lavoro», racconta il sacerdote tanzaniano, ordinato presbitero 34 anni fa, gran parte dei quali vissuti a Calanna dove è stato parroco fino all’agosto dell’anno scorso.
Nel ridente borgo marino della fascia ionica, dove ha iniziato il nuovo ministero ad ottobre, ci racconta ancora don John, «mi sono subito trovato a mio agio. I parrocchiani mi hanno accolto in modo vero e sincero. Non è trascorso tanto tempo, ci stiamo ancora conoscendo, ma siamo tutti consapevoli di aver iniziato insieme un nuovo cammino che ci aiuterà a crescere ulteriormente come comunità».
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In questi mesi, sicuramente non si è rimasti a guardare. Al contrario «ci si è rimboccati le maniche e, sospinti dall’aiuto del Signore, ci siamo rimessi a lavorare intensamente insieme». Tra le tante opere realizzate, c’è, sicuramente la riapertura dell’oratorio parrocchiale. Una “perla” della comunità della zona pastorale di Melito che ha ripreso le proprie attività dopo la parentesi imposta dalla pandemia da Covid - 19.
Non è l’unica novità legata ai primi mesi di ministero presso la “nuova” parrocchia della Santissima Trinità. Nel frattempo, infatti, spiega ancora don Leula, «abbiamo rinnovato il Consiglio pastorale parrocchiale e il Consiglio parrocchiale degli affari economici. Abbiamo costituito, inoltre, l’attivo gruppo di preghiera “Regina della Pace”».
«Comunione e corresponsabilità» sono le due parole chiave del programma pastorale, spiega ancora don John Leula che parla, allo stesso tempo, di sfide. Il tema delle povertà, aggiunge, «è, senza dubbio, una di esse. Una piaga che colpisce purtroppo la nostra comunità, in cui ci sono tante famiglie bisognose, molte delle quali subiscono ancora gli effetti della crisi causata dalla pandemia». È intenzione della parrocchia, ancora il sacerdote, prestare maggior ascolto e attenzione anche ai bisogni di anziani e ammalati «che intendiamo raggiungere a casa loro, per condividere la Parola del Signore che dona conforto e sollievo».
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Tutto questo, ancora don Leula, «senza dimenticare l’aspetto liturgico. Fondamentale - afferma - per coltivare il senso di comunità non solo durante la celebrazione eucaristica». Come in ogni realtà in cui ci si conosce un po’ tutti, c’è la consapevolezza che la parrocchia costituisce un punto di riferimento sul territorio. «Il dialogo con le altre istituzioni, a partire dall’ente comunale e dalla scuola, è fondamentale», aggiunge il parroco, che non dimenticando la “vocazione” turistica di Marina di San Lorenzo, richiama un problema atavico: quello dei rifiuti. «L’emblema - dice indicandoceli - sono i cumuli di spazzatura depositati anche dinnanzi al cancello della parrocchia che ne impediscono l’apertura». «Confidiamo in chi di dovere - conclude don John consapevoli del fatto che ciascun membro della comunità, in quanto parte essenziale, è chiamato a dare il proprio contributo. Anche questo è fare sinodo».
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