Ormai al completo, la giunta del “terzo tempo” di Falcomatà si è subito messa al lavoro per individuare le priorità. Nei giorni scorsi il debutto anche nell'aula consiliare di Palazzo San Giorgio. Della componente “tecnica” fa parte l’ex direttore di Confcommercio reggina, Marisa Lanucara. Ad "Avvenire di Calabria" ha parlato di «progettualità» e coinvolgimento del territorio.
Comune di Reggio Calabria, l'entusiasmo dell'assessore Marisa Lanucara
Per Marisa Lanucara «programmazione» è la parola d’ordine. Dal 6 gennaio è assessore alla Città produttiva. Il sindaco Falcomatà le ha affidato anche le seguenti deleghe: sviluppo economico, organizzazione e riordino dei mercati, rapporti con le associazioni di categoria.
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Da assessore tecnico - ha dichiarato ad Avvenire di Calabria - cercherà di mette a frutto quanto raccolto nel corso della sua lunga esperienza in Confcommercio. Qui di seguito l'intervista rilasciata al giornale in edicola domenica scorsa con il quotidiano Avvenire.
Da “non politica” come ha accolto questa nomina?
È stata una sorpresa che mi ha gratificato molto. È una bella responsabilità, ma ho accettato con grande entusiasmo. Spero di fare bene. Proprio perché non sono un politico, le aspettative sono tante e sono alte.
Con quale ambizione è entrata a far parte della nuova giunta Falcomatà?
Nessuna ambizione, ma semplicemente voglia di mettermi al servizio della città. Il mio assessorato infatti sarà improntato all’ascolto della parte attiva del territorio, un nuovo modo di lavorare insieme per il rilancio del territorio e del tessuto imprenditoriale cittadino. Sarà questa la mia missione.
Città “produttiva” il nome del suo assessorato. «Produttiva», un aggettivo impegnativo associato al nome «città». Su cosa si è già messa al lavoro?
«Città produttiva» per Reggio sembra un parolone. La città può essere produttiva se ogni attore interpreta al meglio il proprio ruolo. Il Comune ha il dovere di sostenere le imprese, a loro volta chiamate a contribuire alla crescita economica.
Quali sono le altre priorità?
Sono già al lavoro su più fronti. Ma il riordino dei mercati cittadini credo debba meritare particolari attenzioni anche alla luce delle difficoltà legate alla direttiva “Bolkestein” sulle concessioni. Bisogna restituire anzitutto legalità al comparto, iniziando dal contrasto all’abusivismo. Il mio auspicio è che i mercati rionali tornino ad essere luoghi in cui i cittadini non solo possano acquistare, ma anche incontrarsi.
A Reggio ci sono tante serrande abbassate anche sul corso Garibaldi, via commerciale per eccellenza. Su cosa bisogna intervenire?
È un’immagine triste, comune ad altre realtà. In periferia si percepisce ancora di più. Il fenomeno della desertificazione territoriale purtroppo si è accentuato durante la pandemia. Gli effetti si sono estesi anche ai mercati rionali. Piazza del Popolo, principale area mercatale della città da 109 posteggi per ambulanti, attualmente ne ha solo cinque autorizzati. È nostro compito intervenire, attraverso una politica attenta ai cambiamenti che favorisca la nascita di nuove imprese.
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In questo quanto è importante il dialogo con le associazioni di categoria?
Importantissimo, guardando proprio alla mia provenienza. Missione delle associazioni di categoria è proprio la tutela dell’impresa a 360 gradi. Dalle grandi industrie ai piccoli negozi di vicinato, alle botteghe artigiane. Il loro ruolo diventa determinante per la crescita costante del nostro tessuto economico. Le associazioni su questo stanno lavorando molto bene. Con il loro supporto cercheremo di capire come muoverci sul territorio cittadino.
Cos’altro serve a Reggio Calabria per crescere?
Amo la mia città. La sua vocazione naturale è turistica. Bisogna puntare su questo. Le sfide più impegnative - lo sto vivendo sul campo - sono quelle quotidiane. Insieme ad un’iniezione di energia, le imprese vogliono essere ascoltate. Questa sarà la mia sfida più impegnativa: contribuire a ridare fiducia al territorio, con coesione e lealtà, proponendo un modello di città comunicativa e partecipativa. Questo si costruisce giorno dopo giorno, lavorando sul territorio e con il territorio.