Avvenire di Calabria

Durante il meeting sono state presentate numerose iniziative locali, tra cui quella reggina del Coordinamento per gli sbarchi

Migramed 2017, in Giordania le Caritas di tutto il mondo

Enzo Petrolino

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Migramed 2017, l’annuale incontro delle Caritas del Mediterraneo sul tema delle migrazioni, si è svolto in Giordania riconoscendo a questo Paese il ruolo fondamentale che sta svolgendo in Medio Oriente rispetto alla crisi regionale in corso, all’assistenza ai rifugiati e al valore umano dell’accoglienza e del riconoscimento dei diritti essenziali dell’uomo.

Caritas Giordania svolge la sua missione costantemente a fianco dei più deboli lavorando in maniera globale per la pace. Migramed si fa portavoce di un sentimento di rabbia e di stanchezza che pervade tutta la regione del Medio Oriente e Nord Africa dove la Chiesa rimane sempre in prima linea per la pace e la promozione dei diritti umani. Non dovrà mai mancare un impegno a favore dell’accoglienza e a tutela dei migranti senza dimenticare il costante dialogo con tutti gli attori istituzionali e non per superare le cause che generano le migrazioni.

Questo sforzo, oggi deve fare i conti con un contesto storico, sociale e politico sempre più difficile.

Migramed è stata anche l’occasione per la presentazione di progetti delle varie realtà diocesane d’Italia. Il “Progetto accoglienza” della diocesi di Reggio Calabria – Bova viene realizzato attraverso il Coordinamento diocesano “Sbarchi Reggio Calabria”, che nasce nel 2014. In questi anni l’attività del coordinamento ha visto coinvolti oltre 60 volontari residenziali e oltre 120 provenienti dall’Italia e dall’Estero. Accoglienza e ascolto al porto in tutte le situazioni di fragilità, accompagnamento e sostegno in ospedale con aiuto nelle traduzioni al personale medico, attività ludico ricreative al centro di primissima accoglienza dove sono transitate migliaia di persone.

L’incontro è stato, per la Comunità del diaconato in Italia, l’opportunità per avviare una rete tra i diaconi dell’area del mediterraneo da tenere il mese di giugno del 2018, che avrà per tema “Tempo di Pace tempo di diaconia”. La diaconia nel Mediterraneo riveste una missione ché si concentra sulla dignità della persona umana e, al contempo, è un mezzo efficace per unire i cristiani, in special modo le persone in difficoltà e nel bisogno.

Pertanto il diaconato assume notevole importanza per la Chiesa in Medio oriente. A conclusione del meeting, Migramed 2017 ha lanciato un messaggio diviso in diversi punti. Il primo è rivolto alla pace: «unica soluzione sostenibile in un contesto che da troppi anni conosce crisi e guerra».

Un’attenzione è stata rivolta alla creazione di «canali umanitari di ingresso e le vie legali e sicure, al fine di garantire sicurezza e protezione».

Non poteva mancare uno sguardo sui diritti umani, «ogni politica implementata nel Mediterraneo, a partire dagli accordi bilaterali che gli Stati europei siglano coi Paesi di transito dei migranti, devono tener conto del rispetto dei diritti umani; in primis il diritto alla vita, sostenendo le operazioni di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo; il diritto ad una condizione socio– economica dignitosa per i migranti che vivono sotto la soglia di povertà; il diritto alla libertà di movimento». Ultimo punto è stato quello di garantire «la possibilità per tutti di vivere una vita dignitosa nel Paese di origine e che vengano create le condizioni per uno sviluppo sostenibile in Africa e in Medio Oriente dove non mancano le risorse necessarie ma spesso sono gli interessi economici, politici e finanziari a prevalere sulle persone e sui popoli».

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