Avvenire di Calabria

In Italia, la questione dell'accesso allo sport e alle attività fisiche tra i giovani presenta sfaccettature complesse e profonde, accentuate da disparità economiche ma anche strutturali

Minori e sport, in Calabria servono più palestre scolastiche

Ecco la fotografia che emerge dall'analisi dei dati Istat, incrociati con quelli del Ministero dell'Istruzione e del Merito e che riguardano anche la nostra regione

di Redazione Web

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In Italia, la questione dell'accesso allo sport e alle attività fisiche tra i giovani presenta sfaccettature complesse e profonde, accentuate da disparità economiche ma anche strutturali. I dati Istat, incrociati con quelli del Ministero dell'Istruzione e del Merito e del Dipartimento coesione, evidenziano che circa il 20% dei minori non pratica sport, una percentuale che si aggrava nelle fasce di età più giovani e nelle aree socialmente ed economicamente più vulnerabili del Paese.

Dai dati Istat, rielaborati dall'Osservatorio povertà educativa #conibambini e Openpolis, emerge come la deprivazione economica influisca direttamente sulla possibilità per i bambini e gli adolescenti di praticare sport o partecipare ad attività di svago a pagamento.


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Il 58,4% dei minori in condizione di deprivazione sociale non può permettersi attività di svago fuori casa a pagamento, un dato che sottolinea la profonda iniquità nell'accesso al tempo libero e alle opportunità di crescita e benessere che lo sport può offrire.

Gli effetti della pandemia sulla sedentarietà di bambini e ragazzi

C'è da dire, in generale, che la pratica sportiva tra bambini e ragazzi ha subito un vero e proprio crollo durante la pandemia, che non ha riscontro nelle altre fasce d’età. Infatti, tra 2019 e 2021 la quota di sedentari nella popolazione è rimasta piuttosto stabile, passando dal 35,6% al 33,7%. Al contrario, l’incidenza dei minori che non fanno sport è cresciuta dal 18,5% al 24,9% tra i 6 e i 10 anni e dal 15,7% al 21,3% tra 11 e 14 anni. Più stabile tra i 15-17enni, dove è comunque cresciuta dal 18,8% al 19,9%.


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Con la fine dell’emergenza, la quota di sedentari tra i minori si è avviata verso una fisiologica flessione, individuabile nei dati del 2022. Con l’eccezione dei bambini tra 3 e 5 anni, che in un caso su due non praticano sport, il calo è visibile in tutte le altre fasce d’età. I sedentari scendono al 21,7% tra 6 e 10 anni, al 17,2% tra 11 e 14, al 19,3% tra 15 e 17. Tuttavia, anche dopo la fine della pandemia, la quota di bambini e ragazzi che non fanno sport resta vicina a un caso su cinque.

Palestre scolastiche, una risorsa preziosa, ma non uniformemente distribuita

Il mancato accesso alle attività sportive per cause economiche pone la questione di come rendere più equa la possibilità di fare sport. Le palestre scolastiche emergono come strumenti fondamentali per garantire un accesso equo allo sport tra i minori.

Tuttavia, il loro numero varia significativamente tra le diverse aree del Paese, con il Mezzogiorno e le aree interne che mostrano una dotazione inferiore rispetto al Nord.


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In particolare, in Calabria solo il 18,8% degli edifici scolastici dispone di una palestra, un dato che pone la regione tra le ultime in Italia per offerta di strutture sportive scolastiche.

La scarsità di palestre scolastiche in aree del Paese come la Calabria limita gravemente le opportunità per i giovani di impegnarsi in attività sportive, aggravando le disuguaglianze esistenti e compromettendo il potenziale di crescita sociale ed educativa che lo sport può promuovere e non solo legato al benessere fisico.

Palestre a scuola, i dati delle città capoluogo

La dotazione è superiore nei poli, le città baricentriche in termini di servizi, rispetto alle aree interne. Nelle prime, circa 4 edifici su 10 hanno la palestra, nelle seconde 1 su 3 o meno: 33,1% nei comuni intermedi (ad almeno 27,7 minuti dal polo più vicino), 31,3% in quelli periferici (a oltre 40 minuti) e 30,8% in quelli ultraperiferici, distanti più di un’ora.

Tra le città capoluogo, a Monza e Firenze circa il 72% degli edifici scolastici attivi nell’anno scolastico 2022/23 ha la palestra scolastica. Seguono i comuni di Barletta, Andria, Bologna, Savona, Pavia, Lecco e Prato, con oltre 2/3 degli edifici con palestra.


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A Reggio Calabria il 14,95% degli edifici scolastici presenta una palestra. Agli ultimi posti, con meno del 10% di edifici scolastici statali dotati di palestra, si trovano i comuni di L’Aquila e Forlì (entrambe al 8,6%), Catanzaro (8%) e Catania (7,3%).

La prospettiva

La situazione della Calabria può essere emblematica e richiede un'attenzione particolare e azioni mirate, fondamentali in una regione in cui anche lo sport può diventare strumento di inclusione sociale e crescita individuale e comunitaria.

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