Avvenire di Calabria

Intervista al professor Corrado Rindone docente e ricercatore del Last dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria

Il prof della Mediterranea: «La sostenibilità come servizio non è un libro dei sogni»

L'accademico spiega perché la mobilità sostenibile rivoluzionerebbe i nostri spostamenti nell'area metropolitana e dello stretto

di Francesco Chindemi

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Il tema non è nuovo. Il concetto di sviluppo sostenibile risale alla fine degli anni ottanta, con la pubblicazione del Rapporto Brundtland». Con il professor Corrado Rindone, docente d'ingegneria dei trasporti e delle città intelligenti dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, abbiamo parlato di mobilità sostenibile, oggi declinabile anche nel concetto di «mobilità intesa come servizio».

Parlare di sostenibilità nella mobilità cosa significa oggi?

L’agenda 2030 delle Nazioni Unite declina la sostenibilità in 17 goals da perseguire. Le componenti principali rimangono tre: la sostenibilità economica, orientata alla prosperità; la sostenibilità sociale, attenta ai bisogni delle persone; la sostenibilità ambientale, centrata sulla tutelare delle risorse del pianeta. È particolarmente complesso trovare un equilibrio tra queste componenti che spesso confliggono.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Mobilità sostenibile implica quindi la necessità di trovare il giusto compromesso tra le finalità degli Enti territoriali e delle imprese, le esigenze di mobilità delle persone e delle merci e il contenimento dell’uso delle risorse naturali.

Insomma, come si può declinare la sostenibilità nel settore specifico della mobilità? Ci si può limitare solo all’ambiente?

Le infrastrutture e i servizi di trasporto non sono fini a sé stessi; piuttosto, sono un mezzo per consentire alle persone e alle imprese di svolgere le attività quotidiane (lavoro, istruzione, sanità, mercati, interazioni sociali…). L’acquisto e l’utilizzo dell’autovettura privata stanno diventando sempre più onerosi, non solo a causa dell’aumento dei costi dell’energia, ma anche per l’incremento dei costi delle materie prime. A ciò si contrappone il concetto mobilità come servizio (Mobility as a Service: MaaS) che si sta evolvendo a scala globale ed europea. Se progettato correttamente, il MaaS rende possibile spostamenti usando più modi e servizi tra loro combinati, senza necessariamente dover dipendere dal mezzo privato diventato sempre più oneroso non solo per la crisi energetica, ma anche per l’incremento dei costi delle materie prime.

Può spiegare meglio il concetto di mobilità come servizio?

Anche il concetto di «mobilità come servizio» non è nuovo. Occorre coordinare i servizi offerti da diversi operatori e supportata da differenti Enti, se ad esempio ci riferiamo alla mobilità nello Stretto di Messina, in modo che l’utente possa percepire più servizi come un’unica alternativa per spostarsi. Semmai la novità consiste nel fatto che il MaaS è possibile realizzarlo attraverso l’integrazione tra le tecnologie dell’informazione e della comunicazione e i modelli per l’analisi dei sistemi di trasporto.

Alle nostre latitudini siamo pronti ad accogliere le nuove sfide?

Il Laboratorio di Analisi sistemi di trasporto (il Last) dell’Università Mediterranea si occupa di questi temi fin dalla fondazione della facoltà d'Ingegneria. Oggi insieme con gli altri settori del dipartimento Diies, candidato a diventare dipartimento di eccellenza, si sta lavorando per affrontare le sfide della mobilità sostenibile del futuro. Già altre città europee, ma anche italiane e del Sud, stanno sperimentando prime forme di MaaS. Alcune città europee come Helsinki non solo hanno realizzato questo modello, ma sono addirittura diventate un riferimento per le altre città europee. Il governo italiano ha lanciato iniziative per promuovere il MaaS nelle città metropolitane.

Insomma, fare sistema è alla base della sostenibilità legata alla mobilità?

La mobilità come servizio può certamente contribuire all’aumento della sostenibilità, evolvendosi verso la MaaS Sostenibile. Si tratta di mettere a sistema i tre pilastri (Trasporti, Ict e Energia) della “città intelligente”, conosciuta come “Smart city” per rispondere ai bisogni dei cittadini e aumentare la qualità della vita nelle città. Non ci si può limitare solo a rinnovare le infrastrutture o i mezzi. Se i servizi restano gli stessi in termini di percorsi, orari e tariffe e cambiano solo i mezzi (ad esempio veicoli elettrici), si può (forse?) contribuire a migliorare la sostenibilità ambientale.


PER APPROFONDIRE: Nuovi Bus, ecco come Reggio Calabria diventerà più “green”


La vera novità sta nel progettare una combinazione di alternative che meglio rispondano alle reali esigenze dei cittadini. Pensiamo ad esempio alle nostre abitudini di mobilità giornaliere: se l’organizzazione dei servizi non consente di raggiungere il luogo di lavoro in orario o di studio l’unica opzione rimanente continua a essere la propria autovettura. È una realtà semplice ma allo stesso tempo crudele.

La prospettiva?

Oggi bisogna guardare al futuro. Prendiamo ad esempio la città di Reggio Calabria, oggi estesa al territorio metropolitano, potenzialmente parte dell’area dello stretto e caratterizzata dalla presenza di tutte le modalità di trasporto (terrestri, marittime e aeree). Potenzialmente c’è tutto. Tuttavia, i servizi di trasporto collettivo sono poco utilizzati, soprattutto perché non sono parte di un unico sistema integrato. In via prioritaria occorre conoscere le esigenze di mobilità; sulla base di queste si progettano i servizi e quindi le infrastrutture necessarie.

Articoli Correlati