Avvenire di Calabria

Oggi, 11 dicembre, ricorre l'anniversario di morte del compianto sindaco di Reggio Calabria

Mondello ricorda Italo Falcomatà: «Fu il Sindaco del dialogo»

Redazione Web

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Oggi, 11 dicembre, ricorre l'anniversario di morte del compianto sindaco di Reggio Calabria, Italo Falcomatà, che è tornato alla Casa della Padre ben 18 anni fa. Per commemorarne la memoria abbiamo deciso di estrapolare un estratto dal numero del 15 dicembre 2001 del nostro settimanale. Ovviamente, l'apertura è dedicata alla triste notizia, con un focus sulle esequie celebrate in Duomo. «Reggio commossa saluta il suo Sindaco» titolava il direttore dell'epoca, don Pippo Curatola, che un corsi in prima pagina tratteggiò il sentimento comunitario di quei giorni.

 
«Non ce l'ha fatta. Il combattente, che aveva chiamato a raccolta tutte le sue forze, e attorno a lui s'erano date appuntamento le speranze di duecentomila cittadini, è caduto. È una sera triste questa del dicembre duemila e uno. Il vento gelido della morte ha spento la luce che tremolava - scrive monsignor Curatola - Il suo sorriso ricorderemo. E il suo silenzio. L'uno resisterà indelebile, ci parlerà per altre stagioni del suo ottimismo e del coraggio, ci dirà della sua tenacia e delle opere realizzate. L'altro, il silenzio, sarà per tutti un monito. Perché Italo Falcomatà ha nutrito sempre quello che chiamerei il culto della parola e il privilegio del dialogo, il parlare con tutti e l'affrontare ogni tipo di problema».
 
Altrettanto sentite, sono state le parole pronunciate da monsignor Vittorio Mondello durante l'omelia del funerale di Italo Falcomatà. «La sua vicenda ha oltrepassato i confini del territorio: è diventata una storia di tutti, un simbolo della nostra stessa condizione umana. Un segno emblematico della fragilità dell'uomo, ma anche della sua tenacia, del coraggio indomito e della forza degli ideali. Per coincidenza che la Provvidenza ha permesso, il tempo della sua azione amministrativa è coinciso quasi pienamente col mio Ministero episcopale in diocesi. Abbiamo avuto modo, negli anni trascorsi, di incontrarci frequentemente, di dialogare, di scambiare i nostri punti di vista».
 
«Italo Falcomatà ha veramente amato Reggio, la sua città, per la quale ha speso le sue migliori energie e superato enormi difficoltà che avrebbero spinto chiunque a desistere dal cammino intrapreso. Non potrò mai dimenticare i meticolosi resoconti che mi faceva, venendo insieme ai componenti della Giunta Comunale. Condivideva il suo sogno di rendere Reggio sempre più "bella e gentile". Oggi, Italo Falcomatà, ci lascia. La sua statura morale non è di alcuni. Appartiene alla Città, perché lui è stato il Sindaco di tutti», ha concluso Mondello, oggi vescovo emerito dell'arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova che conserva nitido il ricordo di quella stagione per la Città dei Bronzi.

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