Oggi è la Giornata mondiale della Non Violenza: un tema che, col passare degli anni, sembra fuori moda. Ma è davvero così? In un'epoca segnata da guerre e conflitti, invece, andrebbe doverosamente valorizzato.
Il mondo celebra la Non Violenza, valora ancora attuale?
La giornata internazionale della Non Violenza viene commemorata il 2 ottobre, data di nascita del Mahatma Gandhi. È stata promossa dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 15 giugno 2007 e celebrata per la prima volta il 2 ottobre 2007.
La risoluzione dell'Assemblea generale chiede a tutti i membri delle Nazioni Unite di commemorare il 2 ottobre in maniera adeguata così da «divulgare il messaggio della nonviolenza, anche attraverso l'informazione e la consapevolezza pubblica».
La risoluzione riafferma «la rilevanza universale del principio della Non Violenza» ed «il desiderio di assicurare una cultura di pace, tolleranza, comprensione e Non Violenza».
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Quest'anno (2023) ricorre il 60° anniversario dell'enciclica Pacem in terris di san Giovanni XXIII, è necessario riportare in primo piano il significato della Pace secondo il Magistero della Chiesa.
«Vivere, parlare e agire senza violenza non significa arrendersi, né perdere, né rinunciare a nulla. È aspirare a tutto. Come disse 60 anni fa San Giovanni XXIII nell'enciclica Pacem in terris, la guerra è una follia, è fuori dalla ragione. Ogni guerra, ogni scontro armato, finisce con l’essere sempre una sconfitta per tutti» ha detto recentemente papa Francesco.
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«Facciamo crescere una cultura della pace. Ricordiamoci che, anche nei casi di legittima difesa, l'obiettivo è la pace. E che una pace duratura può essere solo una pace senza armi. Facciamo della Non Violenza, sia nella vita quotidiana che nelle relazioni internazionali, una guida per il nostro agire. E preghiamo - ha concluso Francesco - per una maggiore diffusione di una cultura della Non Violenza, che passa per un sempre minore ricorso alle armi, sia da parte degli Stati che dei cittadini».