Oppido, i medici cattolici si interrogano su etica e servizio al prossimo

I medici cattolici della diocesi di Oppido - Palmi hanno organizzato un ciclo di incontri per discutere del servizio agli ammalati e ai più deboli, ma anche per discutere dei temi etici legati alla professione medica e non solo. Il primo incontro si è svolto lo scorso 13 febbraio. Lunedì 13 marzo il secondo appuntamento.

Il servizio agli ammalati e ai più deboli quale segno tangibile della missione della Chiesa, tra assistenza e cura spirituale. Ma anche il rapporto medico e paziente, «visto non come un semplice servizio alla comunità, ma come una interazione tra le due parti», sul reciproco ascolto, «il solo in grado di mettere al centro del rapporto la persona umana e la sua dignità di creatura di Dio».

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È partendo da queste e da altre considerazioni che i medici cattolici della diocesi di Oppido-Palmi, supportati e accompagnati dal loro vescovo, monsignor Francesco Milito, hanno organizzato una serie di incontri per approfondire alcuni temi di natura etica, religiosa e sanitaria. Temi che saranno approfonditi secondo il programma stilato insieme al loro padre spirituale, don Pasquale.

Medici cattolici, il rapporto umano con il paziente

Il primo incontro dal titolo «Un umanesimo aperto al trascendentale» si è svolto il 13 febbraio. Il 13 marzo, invece, si rifletterà sulla «persona umana nel disegno d’amore di Dio e il rispetto della dignità umana». «Il senso salvifico della sofferenza illuminata dalla parola di Dio» sarà l’argomento del 17 aprile, mentre la riflessione dell’8 maggio verterà su «Comunicazione ed ascolto nella relazione fra medico e paziente incentrato sull’empatia e la compassione».

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Il 12 giugno, il tema sarà: «Il rapporto tra medico e paziente: curare e prendersi cura, due modi differenti per accompagnare il paziente per una buona qualità della vita». Si parlerà ancora, il 18 settembre, del medico come «uomo e cristiano». I temi etici porteranno poi ad approfondire il tema sul «grande sconosciuto: chi è o che cosa è l’embrione umano», per poi parlare, il 13 novembre, del «rispetto della vita umana nascente » e, infine, l’11 dicembre, della «nascita».