Avvenire di Calabria

Ampia disuguaglianza, penalizzate principalmente le donne: la spesa di 293 miliardi all'anno sembra insufficiente

Pensionati sul lastrico: uno su tre vive con meno di mille euro

Giuseppe Iero

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Il 36,3% dei pensionati italiani può contare su un assegno al di sotto dei mille euro lordi, il 12,2% non supera i 500 euro. Un pensionato su quattro (24,7%) si colloca, invece, nella fascia di reddito superiore ai 2.000 euro lordi. L'Istat segnala l'"ampia la disuguaglianza di reddito tra i pensionati: al quinto degli italiani con redditi pensionisticipiù alti va il 42,4% della spesa complessiva".

Donne penalizzate. Il divario di genere è a svantaggio delle donne, più rappresentate nelle fasce di reddito fino a 1.500 euro. La concentrazione di percettori uomini, invece, è massima nella classe di reddito più alta (3.000 euro e più) dove ci sono 266 pensionati ogni 100 pensionate. Le donne sono la maggioranza sia come percettrici di pensioni (55,5%) sia come pensionate (52,2%), ma ricevono il 44,1% della spesa complessiva. L'importo medio delle pensioni di vecchiaia è più basso rispetto a quello degli uomini del 36,7%, quello delle pensioni di invalidità è inferiore del 33,8%. Per le pensioni di reversibilità invece le donne percepiscono 1,5 volte l'importo degli uomini.

Nel 2018, i pensionati sono circa 16 milioni, per un numero complessivo di trattamenti pensionistici erogati pari a poco meno di 23 milioni. La spesa totale pensionistica (inclusa la componente assistenziale) raggiunge i 293 miliardi di euro (+2,2% su variazione annuale). Il peso relativo della spesa pensionistica sul Pil si attesta al 16,6%, valore appena più alto rispetto al 2017 (16,5%), segnando un'interruzione del trend decrescente osservato nel triennio precedente. Infatti, dopo l'aumento del rapporto tra spesa pensionistica e Pil indotto dalla forte contrazione dell'economia negli anni di crisi (con un picco del 17,0% nel 2014), l'andamento più favorevole della crescita e il dispiegamento degli effetti delle riforme sulla spesa hanno determinato una sua riduzione.

Pensioni antidoto alla povertà. Per quasi 7 milioni e 400mila famiglie le pensioni rappresentano più dei tre quarti del reddito familiare disponibile e nel 21,9% dei casi l'unica fonte monetaria di reddito (per 2 milioni e 600mila famiglie)". L'Istat conferma in base adati del 2017, che "la presenza di un pensionato all'interno dinuclei familiari vulnerabilì (genitori soli o famiglie inaltra tipologia) consente quasi di dimezzare l'esposizione alrischio di povertà".

Articoli Correlati