Avvenire di Calabria

Resi noti i dati e il racconto del servizio svolto dalla rete che opera sul territorio diocesano reggino bovese

Mense Caritas a Reggio Calabria, supporto ai più bisognosi: ecco il report 2024

In tutta la diocesi attualmente sono 11 le mense del coordinamento che garantiscono pasti caldi giornalieri alle persone e alle famiglie in difficoltà

di Redazione Web

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Ogni giorno, a Reggio Calabria, decine di volontari lavorano per garantire un pasto caldo a chi ne ha bisogno. Ma il loro impegno va oltre la semplice assistenza alimentare: mira a creare uno spazio in cui ogni persona possa sentirsi accolta, riconosciuta e supportata. È questa la missione del Coordinamento delle Mense di Solidarietà della Caritas diocesana di Reggio Calabria - Bova, come raccontato nel report 2024, relativo al servizio svolto.

Mense Caritas a Reggio Calabria: ecco il report 2024

Nel 2024 la rete delle mense di solidarietà dell’arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova ha svolto un lavoro cruciale per il sostegno delle persone più vulnerabili della comunità. Coordinata dalla Caritas diocesana, questa rete di 11 mense offre più di semplici pasti, proponendosi come un vero e proprio punto di incontro e di supporto per i più bisognosi.



Con lo slogan «Osiamo nuovi cammini, oltre ogni confine», il report 2024 (qui il documento) evidenzia come l’assistenza alimentare non sia solo limitata a soddisfare il bisogno fisico, ma rappresenti un vero e proprio strumento di relazione, capace di generare cambiamenti profondi nella comunità.

La rete delle mense e i servizi distribuiti

Ad oggi, sul territorio dell'arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova, ci sono 11 mense che afferiscono alla rete della Caritas diocesana. Ogni giorno vengono serviti pasti a pranzo e cena, con una copertura giornaliera che assicura il servizio anche durante le festività. Grazie all'aiuto dei volontari e degli operatori vengono, inoltre, garantiti anche vari servizi di prossimità e orientamento, rivolti a numerose persone e interi nuclei familiari.


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Analizzando i numeri chiave sui pasti distribuiti nel 2024, presso il Centro "monsignor Italo Calabrò" di Archi, la Casa della solidarietà "Rotatore" di Catona e le mense delle parrocchie del Soccorso e della Candelora, in media, nei giorni di servizio, sono stati distribuiti tra i 30 e i 40 pasti giornalieri. 40 circa, invece, presso le parrocchie San Francesco, San Giorgio Martire (extra) e San Luca. Nella mensa della parrocchia di Santa Lucia si viaggia, in media, sugli 80 pasti distribuiti ai bisognosi nei giorni di servizio. Fra gli 80 e i 90, invece, quelli distribuiti dalla Comunità Sant’Egidio, a Melito Porto Salvo.

La rete delle mense di solidarietà

Vi è una precisa organizzazione giornaliera, affinché le mense garantiscano un pranzo o una cena contemporaneamente in tutto il territorio interessato. Il report fornisce una mappa completa del servizio svolto dalla rete della Caritas. Nella Zona Nord di Reggio Calabria, ad Archi, il Centro "monsignor Italo Calabrò" è operativo dal lunedì al sabato, all'ora di pranzo. Un altro punto di riferimento, sempre nella stessa zona, è la Casa della Solidarietà "P.le Rotatore", a Catona, che ogni sera offre una cena solidale dal lunedì alla domenica.

Nella Zona Sud si trovano altre mense come quella della parrocchia San Francesco, attiva dal lunedì al sabato e dedicata al servizio del pranzo, così come la parrocchia Santa Maria del Divin Soccorso, che, con la stessa frequenza, offre pranzi a chi ne ha bisogno. Ancora nella Zona Sud, inoltre, la mensa della parrocchia Sacro Cuore di Gesù opera il lunedì e il venerdì con una cena da asporto, mentre le domeniche vedono la presenza attiva della parrocchia San Giorgio Martire e della parrocchia San Luca Evangelista, entrambe impegnate nel servizio del pranzo domenicale.

In Zona Centro, la parrocchia Santa Maria della Candelora svolge servizio di strada, distribuendo la cena ai più bisognosi, dal lunedì alla domenica, raggiungendo in particolare chi non ha una fissa dimora.

Oltre ai servizi settimanali, alcune parrocchie in Zona Nord offrono pasti mensili. La parrocchia Santa Caterina V.M. (servizio momentaneamente sospeso) garantisce il pranzo la prima domenica del mese, mentre la parrocchia del Santissimo Salvatore e la parrocchia Santa Lucia V.M. si occupano di distribuire pranzi da asporto rispettivamente la terza e l’ultima domenica del mese. Inoltre, la Comunità di Sant'Egidio a Melito di Porto Salvo organizza un pranzo da asporto ogni domenica.

Le altre realtà della rete delle mense di solidarietà

Accanto a queste mense, ci sono alcune realtà come Progetto Amico a Villa San Giovanni, che serve pasti caldi a cena solo quando ci sono ospiti nel centro d’accoglienza. Inoltre, la parrocchia Sant’Antonio e i volontari dell'Help Center (presso la Stazione centrale di Reggio Calabria) offrono la loro disponibilità per essere di supporto durante le festività.

In particolare, durante le festività natalizie, pasquali e estive, la rete organizza con un calendario specifico, concordato con ogni singola realtà, per garantire il pasto giornaliero e non lasciare «nessuno escluso mai», anche quando la maggior parte delle persone è in vacanza.

L’analisi dei bisogni

Il report prosegue con un'analisi dei bisogni, effettuata tra le mense e i centri di ascolto. Da questa analisi, emerge una prevalenza delle difficoltà materiali: la maggioranza delle persone vive in una condizione di fragilità economica, caratterizzata da redditi insufficienti o inesistenti, aggravata dalla precarietà lavorativa con frequenti impieghi in nero. La dimensione abitativa rappresenta un altro nodo critico, particolarmente per i senza fissa dimora, spesso limitati a soluzioni temporanee e instabili.

Accanto a queste sfide economiche, si evidenziano vulnerabilità familiari e personali: conflitti familiari, malattie croniche, disabilità, disturbi psicologici, dipendenze e altre problematiche e difficoltà legate ai processi migratori, con problematiche di irregolarità giuridica e ricongiungimento familiare.

Il contrasto allo spreco alimentare

Nel contesto di questi bisogni, il tema dello spreco alimentare acquista importanza cruciale. La Caritas pone una grande attenzione alla sensibilizzazione e formazione dei volontari sull'importanza del cibo e sul valore del lavoro che porta alla sua produzione, recuperando alimenti 365 giorni all’anno attraverso vari canali di distribuzione nazionali e locali.

Questo impegno non solo risponde alla crescita della domanda di aiuti alimentari ma diventa un mezzo per insegnare «l'arte della gratitudine per quello che si ha, consapevoli, che poco o tanto, è sempre un dono che può fare la differenza in quel preciso momento».

Esperienze dei giovani del Servizio Civile Universale

Nel report emergono anche le esperienze significative dei giovani volontari del Servizio Civile Universale in Caritas, che hanno contribuito alla distribuzione dei pasti durante l'estate, in particolare presso il Centro d’Ascolto Caritas "Monsignor Giovanni Ferro” dove, nel corso delle ultime due settimane di agosto, sono state accolte oltre 30 persone al giorno.

Oltre il cibo: la persona al centro

La filosofia della Caritas è improntata a mettere la persona e la sua dignità al centro del servizio. Attraverso l’utilizzo della piattaforma "Ospoweb", la Caritas riesce a monitorare le esigenze dei singoli individui e a rispondere in modo mirato alle loro necessità, affinché ognuno possa sentirsi accolto come parte di una comunità. Su questo punto, la Caritas sottolinea l’importanza di vedere le mense non solo come «mense dei poveri», ma come «mense della condivisione» dove si promuove la dignità e la partecipazione attiva di ogni persona.

Del resto, «Il cibo non si limita a soddisfare il bisogno fisico, ma diventa strumento di relazione e può generare cambiamenti profondi nella comunità», spiega nella sua presentazione al report Maria Angela Ambrogio, direttrice della Caritas diocesana, nello spiegare il significato che sta alla base della nascita del Coordinamento mense: «inizialmente creato per evitare sovrapposizioni nelle attività, ma che nel tempo si è evoluto per rispondere alla crescente necessità di formazione».



Il vero valore di questo servizio, conclude Ambrogio, risiede nella sua dimensione pedagogica: «non basta solo cucinare, occorre capire prima per chi si cucina, e quali sono le esigenze di ciascuno; non basta allestire due tavoli e una sedia, ma occorre creare un clima accogliente. Non basta fare i turni tra volontari ma scegliere la squadra giusta che sa stare insieme e mette a disposizione i propri doni».

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