Avvenire di Calabria

Un ricordo del medico che ha speso la sua vita al servizio del prossimo sia nell'associazionismo cattolica che nella vita professionale

Pino Curatola, la testimonianza nella mitezza

L'amico: «Pino ha scelto di accogliere questa eredità con passione e con perseveranza»

di Gianni Marcianò

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«Beati i miti, perché avranno in eredità la terra» (Mt 5,5). Nel ricordo del caro amico Pino Curatola, che lo scorso 6 maggio, in pieno tempo liturgico della Pasqua, è ritornato alla casa del Padre, danno sollievo le parole che il Santo Padre dedica particolarmente alla terza beatitudine.

«Il Popolo di Dio chiama “eredità” proprio la terra di Israele, la Terra della Promessa: in questa esperienza di popolo e di comunità, dono del Signore, il mite è quella persona che ha ricevuto questa eredità e non la vuole disperdere.

Il mite è il discepolo di Cristo che ha imparato a difendere questa terra. Egli difende la sua pace, difende il suo rapporto con Dio, difende i suoi doni, i doni di Dio, custodendo la misericordia, la fraternità, la fiducia, la speranza. I miti sono persone misericordiose, fraterne, fiduciose e persone con speranza».

Le Beatitudini sono la “carta d’identità” del cristiano, ne delineano il volto e lo stile di vita. «È difficile non essere toccati da queste parole di Gesù, ed è giusto il desiderio di capirle e di accoglierle sempre più pienamente». Pino Curatola ha testimoniato nella sua vita la presenza di una umanità credente e credibile, fortificata da una fede profonda, sostenuta da una formazione alimentata nella esperienza associativa in Azione Cattolica e radicata nella primavera del dopo Concilio Vaticano II, come sollecitava, con amorevole insistenza, il caro assistente don Lillo Spinelli.   


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Questo è stato sempre il centro della testimonianza di Pino: la fedeltà dell’amore, perché chi si appoggia su Dio riesce anche essere fedele davanti ai fratelli, con pazienza e costanza, nel bene.

Gesù ha detto ai discepoli di essere attenti ai particolari; il vino che manca, la pecora che si è smarrita, l’olio per le lampade, le monetine della vedova, i pani disponibili...

Tante esperienze di attenzione ai fratelli custodiscono i numerosi tasselli dell’amore e costituiscono uno spazio vitale aperto all’accoglienza, alla condivisione, alla solidarietà.

Ed è attraverso questi piccoli segni che vengono diffuse consolanti esperienze di Dio. È questa la terra da ereditare con la mitezza!

Pino ha scelto di accogliere questa eredità con passione e con perseveranza, ha scelto di farsi custode di un compito non semplice ma capace di dare spessore umano e cristiano alla vita.

La mitezza è conquista: «Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?» (Rm 8,31), la mitezza è capace di far vincere il cuore. Il salmo 37 dice: «Confida nel Signore e fa' il bene: abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza. Cerca la gioia nel Signore: esaudirà i desideri del tuo cuore. Affida al Signore la tua via, confida in lui ed egli agirà: farà brillare come luce la tua giustizia, il tuo diritto come il mezzogiorno».

Abitare la terra, infatti, non è prendere possesso di uno spazio, ma è risposta ad una chiamata del Signore, è responsabilità, è impegno di testimoniare attraverso il lavoro, la famiglia, la vita sociale. La terra ereditata è dono e missione.


PER APPROFONDIRE: Ci ha lasciati Pino Curatola, un medico al servizio dei fratelli


Grazie Pino per essere stato testimone e strumento dell’amore di Dio. Ogni momento di impegno e di servizio, ogni istante di amore donato sotto lo sguardo del Signore, è stato per te come percorrere le vie della santificazione, frutto dello Spirito Santo nella tua vita.

La santità, «quella della porta accanto», la santità di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio, è quella «santità che non ti rende meno umano, perché è l’incontro della tua debolezza con la forza della grazia». (Papa Francesco - Gaudete et Exultate, cap.1).

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