Avvenire di Calabria

La nota del direttore generale dell'Ateno reggino il giorno dopo il blitz di Guardia di finanza e Procura

Presunti concorsi truccati, dalla Mediterranea: «Piena fiducia negli inquirenti»

Giuseppe Zimbalatti assicura massima collaborazione, le attività proseguono regolarmente

di Redazione Web

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Il giorno dopo l'inchiesta sui presunti concorsi truccati che si è abbattuta sull'Università Mediterranea di Reggio Calabria, l'Ateneo fa sentire la propria voce e ribadisce massima fiducia nell'operato di magistratura e forze dell'ordine.

«L'intera comunità accademica ripone piena fiducia nell'operato della Magistratura e delle forze dell’ordine che stanno conducendo le attività di indagine». È quanto si legge nella nota a firma del direttore generale dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria, Giuseppe Zimbalatti, inviata questa mattina agli organi di stampa. Il riferimento è all'inchiesta di Procura e Fiamme gialle sui presunti concorsi truccati presso l'Ateneo reggino.


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Zimbalatti assicura, inoltre, «massima collaborazione possibile», quella che l'Università Mediterranea «sta fornendo e continuerà a fornire». Nel frattempo, informa ancora la nota, tutte «le attività didattiche e scientifiche, ovviamente, proseguono regolarmente».

Concorsi truccati all'Università Mediterranea? Le indagini

L'inchiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria e della Guardia di finanza ha fatto luce su presunti concorsi truccati per incarichi di ricercatore, ma anche anche su altre condotte finite sotto la lente degli inquirenti, durante le indagini.

In tutto sono 52 le persone indagate. Ma sono sette le persone colpite da misura cautelare e sospese dalle loro funzioni. Tra esse l'attuale Rettore dell'Ateneo, Santo Marcello Zimbone, sottoposto ad una misura interdittiva della durata di 10 mesi, e il suo predecessore, Pasquale Catanoso, l’attuale Prorettore Vicario, sottoposto ad una misura interdittiva della durata di 12 mesi. Nei confronti di quest’ultimo, il GIP ha altresì disposto l’esecuzione di un sequestro preventivo del valore di circa 4 mila euro.

L'esposto di una candidata non risultata vincitrice

Le indagini sui presunti concorsi truccati all'Università Mediterranea traggono origine da un esposto presentato alla locale Procura della Repubblica, da una candidata non risultata vincitrice, nel quale venivano segnalate condotte irregolari perpetrate in occasione dell’espletamento della procedura di valutazione comparativa per un posto di ricercatore universitario.


PER APPROFONDIRE: Università Mediterranea, indagine della Finanza su presunti concorsi truccati


«L’operazione costituisce l’esito di un’articolata indagine condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria che ha consentito di ipotizzare – fatte salve successive valutazioni di merito – condotte illecite, commesse in un arco temporale molto significativo, dal 2014 al 2020, integranti l’esistenza di un’associazione dedita alla commissione di delitti contro la pubblica amministrazione e contro la fede pubblica nella direzione e gestione dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e delle sue articolazioni compartimentali» hanno spiegato gli inquirenti nel comunicato diffuso ieri agli operatori dell'informazione.

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