Avvenire di Calabria

Dopo l’ennesima aggressione, le sigle sindacali proclamano lo stato d’agitazione e chiedono misure urgenti per la sicurezza

Emergenza al Pronto soccorso di Locri: personale aggredito, sindacati in stato d’agitazione

Carenza di infermieri e OSS, turni insostenibili e mancata sicurezza notturna. CISL Fp, Nursind e Nursing Up chiedono un intervento immediato della Direzione generale per evitare il collasso dell’ospedale

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Dopo una nuova aggressione a due infermieri avvenuta durante il turno notturno, le organizzazioni sindacali CISL Fp, Nursind e Nursing Up tornano a denunciare le condizioni critiche in cui opera il personale del Pronto soccorso dell’ospedale di Locri. Carenze di organico, turni scoperti e mancanza di sicurezza continuano a mettere a rischio lavoratori e pazienti.

Aggressioni notturne e sicurezza inesistente: la denuncia dei sindacati

«Non è più tollerabile che gli operatori sanitari siano esposti al pericolo senza alcuna tutela»: è quanto affermano in una nota congiunta le sigle CISL Fp, Nursind e Nursing Up, a seguito dell’ennesima aggressione notturna avvenuta nei locali del Pronto soccorso dell’ospedale di Locri, ai danni di due infermieri.



Le organizzazioni sindacali, esprimendo solidarietà e sostegno alle vittime, denunciano ancora una volta l’assenza di un presidio fisso di polizia accanto al Pronto soccorso, «inspiegabilmente situato presso la Direzione sanitaria e chiuso nelle ore notturne».

Stato d’agitazione e turni al limite

Le stesse sigle sindacali hanno proclamato lo stato d’agitazione per protestare contro le scelte organizzative della Direzione sanitaria di Presidio, che – secondo i sindacati – impiega in modo inadeguato il personale infermieristico e gli OSS, aggravando ulteriormente una condizione già segnata dalla grave carenza di organico.


PER APPROFONDIRE: Giornata internazionale dell’infermiere, tra scelta di vita e umanità che cura


La situazione è tale che, denunciano i lavoratori, «la copertura del turno del Pronto soccorso è garantita solo fino ad oggi, forse fino a domani, senza alcuna certezza sulla continuità del servizio». Si teme il raddoppio forzato dei turni, con conseguente accumulo di stanchezza e rischio di errori operativi, in un contesto in cui resta costante il pericolo di nuove aggressioni.

Una richiesta urgente alla Direzione generale

«Serve un intervento deciso per evitare il collasso dell’ospedale di Locri – si legge nella nota –. Il personale è stremato, le unità operative sono al limite e molte sono prossime all’implosione».



Le sigle CISL Fp, Nursind e Nursing Up, rappresentate da Christian Larosa, Vincenzo Marrari e Roberto Cetina, annunciano l’intenzione di intraprendere ogni forma di lotta consentita, a difesa dei diritti dei lavoratori e della sicurezza degli utenti.

Una battaglia che riguarda tutta la comunità

«La popolazione di riferimento dell’ospedale di Locri chiede risposte concrete, riponendo la propria fiducia nei pochi e bistrattati dipendenti che continuano, nonostante tutto, a garantire assistenza». È un grido di allarme che non riguarda solo il Pronto soccorso, ma tutte le unità operative dell’ospedale locrese, che da tempo si confrontano con una gestione in affanno e una progressiva perdita di servizi essenziali.

Articoli Correlati