Avvenire di Calabria

La città metropolitana si posizione alla 107ª posizione della classifica stilata dal quotidiano degli industriali italiani

Qualità della vita, il Sole 24 Ore: «Ultima, ma non arresa: Reggio Calabria tra criticità, progetti e speranze per il futuro»

Rispetto allo scorso anno perse sei posizioni nella classifica. Forti criticità su ambiente, lavoro e servizi. Falcomatà: «I numeri non rispecchiano la realtà»

di Redazione Web

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La Città Metropolitana di Reggio Calabria scivola all’ultimo posto nella classifica 2024 del Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle province italiane. Un risultato che scatena la reazione dell'amministrazione e dei consiglieri metropolitani, i quali definiscono la rilevazione «fuorviante e distante dalla realtà». Tra i punti critici, la gestione dell’ambiente, l'occupazione e i servizi.

Reggio Calabria ultima nella qualità della vita 2024

La Città Metropolitana di Reggio Calabria si posiziona al 107° posto, ultima tra le province italiane nella classifica del Sole 24 Ore 2024 sulla qualità della vita. La discesa è netta rispetto al 2023, con una perdita di sei posizioni che porta l’intero territorio metropolitano a chiudere la classifica.



Il quadro complessivo della Calabria non è più confortante. Le altre province calabresi si trovano anch’esse in fondo alla lista: Crotone si ferma al 105° posto, Vibo Valentia al 103° e Cosenza al 102°, con tutte e tre le province che peggiorano la propria posizione rispetto all'anno precedente. Unica eccezione è Catanzaro, che avanza di una posizione, stabilendosi al 90° posto.

Le principali criticità di Reggio Calabria

Il peggioramento della posizione di Reggio Calabria è determinato soprattutto dalle difficoltà emerse in diverse aree chiave. Le carenze più gravi si registrano nel settore Ambiente e Servizi, dove la provincia si trova al 107° posto, ultimo in classifica. Le difficoltà principali riguardano l’inadeguatezza dei servizi pubblici, la scarsa efficienza del trasporto locale e la gestione delle risorse ambientali, tutte aree che incidono pesantemente sul benessere quotidiano dei cittadini.


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Anche il settore Affari e Lavoro presenta criticità rilevanti. Il tasso di disoccupazione rimane elevato e la capacità di attrarre investimenti è ancora troppo bassa, segno di una persistente stagnazione economica. Sul piano della Cultura e del Tempo Libero, l'offerta culturale risulta insufficiente e la promozione del patrimonio turistico locale appare ancora limitata. Le difficoltà non risparmiano neanche il settore Giustizia e Sicurezza, dove la percezione di insicurezza da parte dei cittadini e i ritardi nei procedimenti giudiziari pesano sull'immagine della provincia.

Il quadro si completa con il dato sulla ricchezza e i consumi. Il reddito pro capite dei cittadini reggini resta ben al di sotto della media nazionale, confermando la debolezza del tessuto economico locale e la difficoltà di garantire una condizione di vita dignitosa per molte famiglie.

Le reazioni dell’amministrazione metropolitana

La pubblicazione della classifica ha provocato una forte reazione all'interno dell'amministrazione metropolitana di Reggio Calabria. I consiglieri di maggioranza hanno duramente criticato la metodologia del Sole 24 Ore, giudicandola parziale e poco aderente alla realtà.

«La classifica pubblicata dal Sole 24 Ore è fuorviante perché basata su indici e indicatori che, nella maggior parte dei casi, poco o nulla hanno a che fare con la qualità della vita reale delle persone», hanno dichiarato i consiglieri metropolitani, puntando il dito contro quella che definiscono una rappresentazione distorta del Sud Italia. Per loro, il divario tra Nord e Sud viene amplificato da queste classifiche che, anziché fotografare la realtà, finiscono per rafforzare pregiudizi e stereotipi.

«Si tratta di un’Italia tagliata in due, con una parte del Paese abbandonata al proprio destino», proseguono i consiglieri, sottolineando la necessità di guardare ai numeri con maggiore obiettività.

Il sindaco Falcomatà e la critica agli indicatori

Anche il sindaco Giuseppe Falcomatà ha espresso perplessità sulla metodologia di calcolo degli indicatori utilizzati nella classifica. In un lungo commento, ha evidenziato l'inconsistenza di alcuni parametri: «Ho letto i criteri adottati e ho trovato indici curiosi come "l’indice di solitudine" o il "consumo di farmaci per la depressione". Mi chiedo come possano incidere sulla qualità della vita di una provincia intera».

Il sindaco ha criticato anche l'uso di indici legati all’età degli amministratori pubblici e all’età media al parto, giudicandoli parametri poco pertinenti e di scarsa rilevanza. Tuttavia, ha invitato tutti a riflettere su alcuni dati più significativi, come quelli relativi al rischio idrogeologico, alla migrazione sanitaria e alla mobilità locale. Secondo Falcomatà, questi sono i temi su cui bisognerebbe concentrare l'attenzione.

Il primo cittadino ha poi espresso preoccupazione per l’impatto della riforma sull’autonomia differenziata, che potrebbe cristallizzare le disparità territoriali. «Se passerà questa riforma, rischiamo di restare ultimi per sempre», ha dichiarato con toni critici.

«La realtà è diversa dai numeri»

L’amministrazione metropolitana ha voluto ribadire che, al di là dei numeri, la realtà di Reggio Calabria è diversa. Il turismo è in crescita, con presenze sempre più numerose nei borghi storici e nelle località costiere. L’offerta culturale si sta rafforzando e l’economia del territorio sta provando a ripartire.

«In questi mesi tutto il comprensorio reggino si riempie di turisti affascinati dalle nostre belle realtà, dalle peculiarità degli antichi borghi e dalle tante opportunità intorno a una nuova vocazione turistica», evidenziano i consiglieri di maggioranza. Lo stesso Falcomatà ha sottolineato i "picchi di salubrità dell’aria" e il clima mite che permette ai cittadini di vivere all'aperto per gran parte dell’anno.

Reggio Calabria in cerca di futuro: i progetti in corso

«Eppure, attraversando l’area urbana, costeggiando il lungomare Falcomatà, vista Etna e Messina (alle spalle l’Aspromonte), la sensazione che si prova è quella di una città proiettata in avanti, in cerca di futuro». Questa la descrizione offerta dal Sole 24 Ore, che sottolinea come la luce che inonda lo Stretto e la bellezza incomparabile del paesaggio trasmettano un senso di rinascita e possibilità.

Il Comune, riconosce ancora il Sole 24 Ore «sul Pnrr ha fatto un lavoro accurato con 55 progetti per oltre 200 milioni di euro. Reggio sta raggiungendo gli otto asili nido con 355 posti. Non ne aveva nemmeno uno. L’azienda dei trasporti entro il 2025 avrà una flotta di 150 mezzi, quasi tutti elettrici (un investimento di 46milioni di euro). Il sindaco sta incentivando forme di mobilità dolce attraverso un’organizzazione policentrica degli spazi urbani».



«Molti - prosegue il quotidiano di Confindustria - gli interventi di rigenerazione, quello dell’ex Fiera di Pentimele, ad esempio, o il parco urbano del rione Marconi, la piazza del Soccorso a Gebbione. In centro, la riqualificazione del Tempietto, del Cinema Orchidea e di piazza De Nava che ingloba il museo archeologico dei Bronzi di Riace».

Il progetto simbolo: il Museo del Mare di Zaha Hadid

Uno dei progetti simbolo del rilancio della città è il Museo del Mare, progettato nel 2009 dall’archistar Zaha Hadid. Il progetto esecutivo è stato recentemente approvato e il cantiere è stato affidato alla Cobar Spa. L’obiettivo - si legge ancora sul Sole 24 Ore - è creare un avveniristico centro delle Culture del Mediterraneo, un’opera che, secondo gli amministratori locali, rappresenta la visione di una città proiettata verso il futuro.

Il nuovo masterplan della città - evidenzia il quotidiano degli industriali - è orientato verso la sostenibilità ambientale e la creazione di un’unica area metropolitana tra Calabria e Sicilia. Questo obiettivo prescinde dalla realizzazione del Ponte sullo Stretto e punta a una connessione più organica e funzionale tra le due sponde (F.C.).

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