Avvenire di Calabria

Il rapporto "Mal Aria di città 2024" quest'anno risulta incompleto

Qualità dell’aria, in Calabria mancano i dati: regione a rischio infrazione

La denuncia di Legambiente: «vengano ripristinati tutti gli strumenti di analisi sulla salubrità dell’ambiente»

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

La lotta allo smog nelle città italiane è ancora in salita secondo il nuovo report di Legambiente "Mal Aria di città 2024", redatto nell’ambito della Clean Cities Campaign. Infatti, nonostante una riduzione dei livelli di inquinanti atmosferici nel 2023, le città faticano ad accelerare il passo verso un miglioramento sostanziale della qualità dell’aria.

Il report di Legambiente

I loro livelli attuali sono stabili ormai da diversi anni, in linea con la normativa attuale, ma restano distanti dai limiti normativi che verranno approvati a breve dall'UE, previsti per il 2030 e soprattutto dai valori suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, evidenziando la necessità di un impegno deciso, non più rimandabile, per tutelare la salute delle persone.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Il report di Legambiente ha analizzato i dati del 2023 nei capoluoghi di provincia, sia per quanto riguarda i livelli delle polveri sottili (PM10, PM2.5) che del biossido di azoto (NO2). In sintesi, 18 città sulle 98 monitorate, hanno superato gli attuali limiti normativi per gli sforamenti di PM10 (35 giorni all'anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo). Erano state 29 le città fuorilegge nel 2022 e 31 nel 2021.

In testa alla classifica delle città c’è Frosinone (con la centralina di Frosinone Scalo) con 70 giorni di sforamento, il doppio rispetto ai valori ammessi, seguita da Torino (Grassi) con 66, Treviso (strada S. Agnese) 63 e Mantova (via Ariosto), Padova (Arcella) e Venezia (via Beccaria) con 62.

Qualità dell'aria, in Calabria mancano i dati

Per quanto riguarda la  Calabria, se il precedente rapporto Mal’aria, pur basato su dati parziali per indisponibilità degli ulteriori dati ufficiali non presenti sul sito di Arpacal, confermava che la qualità dell’aria nei capoluoghi di provincia calabresi, per l’anno 2022 non presentava criticità importanti il report  Mal’aria 2024 rileva una totale assenza dei dati per l’intera regione. Esiste, quindi, allo stato attuale un “ buco” di un anno e mezzo dal giugno 2022 al dicembre 2023 nel monitoraggio sulla qualità dell’aria sul territorio regionale  che costituisce un vulnus grave per la tutela della salute dei cittadini calabresi.


PER APPROFONDIRE: In Calabria si “campa” ancora d’aria


«La mancanza di dati ufficiali costituisce una circostanza molto preoccupante - afferma Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria-. Lo scorso anno la nostra associazione aveva già lanciato l’allarme chiedendo che fosse garantita la fruibilità dei dati e rese trasparenti le notizie sull’effettivo funzionamento delle centraline di monitoraggio per come previsto dalla normativa vigente. Il d.lgs. n. 155/2010, in attuazione della Direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa,  individua nelle regioni le autorità competenti per effettuare la valutazione della qualità dell’aria e per la redazione dei piani di risanamento che devono specificare le misure per raggiungere gli standard normativi».

È evidente, per Parretta, «che la prevista rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria, per qualche motivo, non funziona. La nostra richiesta è quella di ripristinare celermente il funzionamento di tutti gli strumenti di analisi sulla salubrità dell’ambiente per evitare eventuali  infrazioni comunitarie ma soprattutto per poter mettere in campo politiche concrete per rendere le città calabresi più vivibili e sicure, riducendo l’inquinamento atmosferico e migliorando la qualità della vita delle persone».

Le sfide del cambiamento, Legambiente fa tappa a Reggio Calabria

Quest’anno, Legambiente lancia la campagna itinerante “Città2030: le città e la sfida del cambiamento” che si svolgerà dall’8 febbraio al 6 marzo. L’iniziativa, realizzata nell’ambito della Clean Cities Campaign, una coalizione europea di ONG e organizzazioni della società civile, di cui anche il cigno verde fa parte, farà tappa in 18 città italiane per promuovere una mobilità sostenibile e a zero emissioni e per chiedere città più vivibili e sicure.  


Adesso siamo anche su WhatsApp, non perdere i nostri aggiornamenti: VAI AL CANALE


L’iniziativa giungerà a Reggio Calabria il  14 febbraio. Durante le tappe, saranno organizzati incontri con rappresentanti delle amministrazioni locali, esperti e cittadini per discutere delle sfide legate alla mobilità sostenibile nei vari contesti urbani, sia iniziative di piazza come flash mob, presidi, attività di bike to school. Zero Emission, sharing mobility, TPL elettrico e Città30 saranno alcuni dei principali temi affrontati. 

Articoli Correlati