
Dalle palme alla croce, il dono consapevole
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Quaresima, al via un tempo intenso tra preghiera, digiuno e carità. Oggi è la prima domenica che apre il cammino verso il Triduo pasquale. Si tratta di un periodo di riflessione e conversione per tutti i battezzati. Al discernimento individuale va affiancato quello comunitario. Sia in ambito liturgico che rispetto a un impegno in ambito caritativo.
La Quaresima è un tempo di 40 giorni che ci prepara alla Pasqua. Sono diversi i termini che ricorrono nella liturgia di questo tempo: conversione, penitenza, digiuno. Ma il termine che li raccoglie tutti ed esprime il senso di tutti è “libertà”.
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La penitenza è anzitutto la confessione che ci sono degli “idoli” che ci attraggono e ci illudono rendendoci schiavi delle cose; il digiuno è la purificazione della vita che ci riporta all’essenziale; la conversione è ritornare a guardare e vivere la vita con gli stessi sentimenti di Gesù, in comunione con Lui.
Per vivere bene la Quaresima non è necessario immaginare grandi gesti, bisogna guardare alla propria vita quotidiana e rinverdirne l’autenticità: quando iniziamo la giornata dove si indirizzano i nostri pensieri? Ebbene, dovremmo sempre mettere al centro non “per che cosa” ma “per chi” decidiamo di spendere il nostro tempo e svolgere le nostre attività. La libertà è fare della nostra vita un albero che, alimentato dalla Parola, germoglia e porta frutti di vita. La Quaresima va accolta come tempo opportuno e favorevole per mettere ordine nella propria vita. Per farlo si potrebbero “applicare” alcune attenzioni.
La prima riguarda la disponibilità a dare più tempo alla preghiera. Forse vale la pena di verificare come usiamo il tempo nelle nostre giornate. Possiamo immaginare di concederci meno alla televisione e di riservare qualche momento al silenzio, alla preghiera e alla lettura del Vangelo? Consigliamo in particolare la lettura del Vangelo di Luca. È il Vangelo della misericordia che ci educa allo sguardo e ci fa camminare con Gesù accanto. Accanto a questo, un altro suggerimento è quello di vivere intensamente la liturgia. Le domeniche di Quaresima offrono nell’Eucaristia pagine di Vangelo ricchissime e bellissime.
Anche la Parola di Dio delle messe feriali è di singolare intensità, soprattutto il Vangelo. Inoltre, è davvero bello (nonché utile!) riscoprire la grazia del Sacramento della Confessione. Incontrare la misericordia di Dio e ritornare a sentire che il Signore continua a fidarsi di noi è una gioia per il nostro cuore. Sentiremo di essere liberi nell’animo e di essere stimolati a indirizzare i nostri passi sulla strada del bene.
La grazia di questo Sacramento è energia che ci fa consapevoli di essere capaci di compiere il bene e che il bene compiuto è come un seme che fruttifica con abbondanza. Infine, tre parole-chiave per vivere al meglio il tempo quaresimale: sobrietà, digiuno e carità.
PER APPROFONDIRE: Usare parole semplici. Far entrare i piccoli nel clima giusto della Quaresima
La Quaresima è proposta come tempo di penitenza, di digiuno e soprattutto di carità. L’invito è di essere più sobri nei consumi; vivere anche l’esperienza del digiuno come libertà dai propri istinti; avvertire che abbiamo la responsabilità di aiutare chi è nel bisogno.
È solo da ricordare il particolare significato dei venerdì di quaresima: sono giorni di “magro”, di penitenza, di silenzio e di preghiera. Giorni che ci stimolano ad alzare lo sguardo sulla realtà e vedere l’altro nel bisogno. Non possiamo restare indifferenti.
La carità è ciò che misura il nostro vivere intensamente la Quaresima. Tantissime le iniziative tra cui quelle dedicate all’emergenza umanitaria in Ucraina (di cui parliamo in un’altra parte del giornale) dalla Caritas diocesana nonché le tante opere di prossimità portate avanti dai Centri d’ascolto parrocchiali.
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