«Il Servizio sanitario nazionale – sostiene Walter Ricciardi, ordinario di igiene generale e applicata all’Università Cattolica e direttore dell’Osservatorio – ha di fronte una nuova sfida con la quale misurarsi e tra le possibili strategie di intervento sicuramente va annoverato il rafforzamento dell’assistenza primaria e dei rapporti ospedale-territorio». Per l’esperto, sarà inoltre necessaria «una maggiore integrazione tra servizi sanitari e sociali, insieme ad una migliore differenziazione dell’offerta sulla base dei bisogni dei pazienti, riducendo i troppi letti in residenze e comunità», spostando i fondi «verso i servizi di comunità e aiutando le persone a restare nel proprio ambiente di vita. Oltre alle attività di cura e assistenza delle persone affette da depressione – aggiunge Alessandro Solipaca, direttore scientifico dell’Osservatorio – sarà importante attivare azioni efficaci nell’ambito della prevenzione primaria, per esempio attraverso progetti nelle scuole per individuare i soggetti a rischio ed intervenire precocemente, e attraverso un’attenzione particolare alle fasce di popolazione più anziane, le più a rischio, con programmi finalizzati a incrementare l’attività fisica e ridurre l’isolamento sociale».