
Reggio Calabria, una targa per ricordare le vittime innocenti della mafia
In Piazza San Marco, scuole, istituzioni e associazioni insieme per un momento di riflessione e partecipazione civile.
Dalla collaborazione intrapresa tra il Questore di Reggio Calabria Maurizio Vallone e l’Associazione “Libera” nasce la manifestazione itinerante “passeggiata antiracket” che si svolgerà venerdì 18 ottobre alle ore 11.00 nelle strade del centro cittadino.
La “passeggiata antiracket”, alla quale parteciperanno il Prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani, il Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura Prefetto Annapaola Porzio, ed i Comandanti Provinciali dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Penitenziaria, vuole evidenziare alla città la vicinanza delle Istituzioni cittadine e delle associazioni di categoria a quei commercianti ed imprenditori che hanno avuto il coraggio di denunciare il fenomeno del racket o di schierarsi a favore delle associazioni antiracket.
I partecipanti all’iniziativa, partendo dal piazzale antistante il Palazzo del Governo, percorreranno un itinerario di un kilometro e mezzo attraverso Via del Torrione, Via Cattolica dei Greci, Via Fatamorgana, Corso Giuseppe Garibaldi e Corso Vittorio Emanuele, sostando presso 9 esercizi commerciali del centro città aderenti alla rete di Libera “RLR – la libertà non ha pizzo”.
Per la battaglia di civiltà e legalità che le Istituzioni e le associazioni di categoria conducono quotidianamente nel territorio reggino, la manifestazione costituirà testimonianza della realizzazione di una unità di intenti contro l’odioso fenomeno del racket, e sarà prologo al convegno istituzionale “Racket – tre mafie a confronto” che si terrà nel pomeriggio, presso la Sala Calipari del Consiglio Regionale della Calabria alle ore 17.30.
In Piazza San Marco, scuole, istituzioni e associazioni insieme per un momento di riflessione e partecipazione civile.
Gli studenti delle secondarie di primo grado rifletteranno sulla storia di Angelo Versaci, vittima innocente della violenza mafiosa.
Fra le figure di riferimento prese a modello delle lotta alle mafie anche papa Francesco e l’indimenticato sacerdote reggino don Italo Calabrò.
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