Avvenire di Calabria

Il sindaco risponde ai corsisti dell'Istituto Superiore di Formazione Politico-Sociale

«Reggio sta vivendo un’evoluzione inconsapevole»

Federico Minniti

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Un appuntamento che si rinnova, quello tra l’Istituto Superiore di Formazione Politico–Sociale “Monsignor Antonio Lanza” e il primo cittadino di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. Tantissimi i temi affrontati dal confronto pubblico introdotto dal direttore del “Lanza”, Antonino Spadaro, ordinario di Diritto costituzionale all’Università Mediterranea. Al centro del dibattito i desiderata dei reggini rispetto alla Città Metropolitana, spunti edificanti e critiche costruttive poste alla guida amministrativa di un territorio vasto e articolato. «La città sta attraversando un’evoluzione inconsapevole – ha detto il sindaco – frutto del “metodo dell’Umanità”». Un principio, quello della partecipazione popolare, mutuato in toto dall’Istituto di Formazione Politico–Sociale della diocesi che in questa occasione ha visto in Angelo Marra, vicepresidente della Fish Calabria, il moderatore del question time dei corsisti.
Statuto metropolitano, welfare generativo, politiche ambientali, lavoro: questi sono solo alcuni degli argomenti trattati nella sala “Monsignor Giovanni Ferro” della curia arcivescovile di Reggio Calabria. «Non bisogna dare nulla per scontato – ha ammonito Falcomatà – sono, infatti, tantissimi i “muri di gomma” con cui quotidianamente ci scontriamo», ha detto alludendo alle difficoltà gestionale degli enti, sia quello comunale che metropolitano. Il motivo? Falcomatà non ha dubbi: «Da una parte abbiamo un personale ridotto all’osso, per colpa del turnover, che spesso e volentieri non è aggiornato perché prossimo alla pensione», un problema di non poco conto. Ma non l’unico: accanto alla penuria delle risorse economiche, si uniscono anche i casi “anomali”, come quello dell’Acciona, società iberica che si era aggiudicata l’appalto sui depuratori, poi finito sotto la lente degli inquirenti nell’operazione “Reghion”.
«Nessuno, però, ha riportato le intercettazioni degli indagati che si lamentavano del sindaco “che non vuole firmare la convenzione”», ha spiegato Falcomatà che sul tema della corretta informazione ha insistito: «Andate per i cantieri e vedete quale è la nostra idea di città».
Il sindaco, incalzato dalle domande dei corsisti, ha poi sciorinato qualche dato concreto: «Sulla viabilità metropolitana abbiamo avviato tre distinti bandi per i lavori suddivisi per lotti territoriali»; sul fronte dell’occupazione ha annunciato come «dal 28 febbraio 104 Lsu saranno stabilizzati dal comune grazie al parere favorevole del Coel» e sul tema delle società partecipate, Falcomatà è stato lapidario: «Il 31 marzo si chiude l’ultima partita con la fusione tra Reges e Recasi».
Gli ultimi due temi affrontati sono stati la sfida dell’immigrazione, «bisogna distribuire gli arrivi su più porti», ha ipotizzato il primo cittadino e sull’elezione diretta del sindaco metropolitano su cui Falcomatà è stato schietto: «Si è deciso di “non decidere” – ha ammesso – cooptando quanto scelto dalla città metropolitana di Venezia. Francamente penso si tratti di un obbrobrio».

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