Avvenire di Calabria

La psicoterapeuta reggina Nancy Rizzi ci guida nelle insidie post virus che riguardano adulti e ragazzi

Sexting, frontiera pericolosa: attenzione alle relazioni virtuali

Federico Minniti

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La psicoterapeuta reggina Nancy Rizzi ci guida nelle insidie post virus. Tra queste anche le relazioni virtuali. Il «Sexting» è una frontiera pericolosa: bisogna educare i ragazzi all’amore per il proprio corpo.

Distanziamento sociale, quali effetti?
La pandemia da Covid-19 si configura come un trauma collettivo e come tale ha attivato e attiva risposte che possono arrivare fino al disturbo post-traumatico. La carenza di contatto fisico intacca quel bisogno fisiologico presente fin dalla nascita denominato “skin hunger” ovvero “fame di pelle”. Avere un contatto tramite la pelle determina la produzione del neurotrasmettitore ossitocina, fondamentale per la creazione dei legami affettivi, l’altruismo e l’empatia e per contrastare gli alti livelli del cortisolo, cioè l’ormone dello stress. Bassi livelli di ossitocina si correlano, invece, a depressione, ansia, disturbi del sonno e dell’alimentazione, ma, soprattutto all’aumento dei conflitti relazionali. Tuttavia, sappiamo che i traumi possono anche innescare percorsi di migliore adattamento fino alla cosiddetta “Post-Traumatic Growth”, la crescita post-traumatica, ovvero l’esperienza soggettiva di cambiamenti psicologici positivi come esito di un’esperienza traumatica. I cambiamenti possono riguardare lo sviluppo di nuove prospettive personali, l’identificazione di possibilità prima disconosciute, la creazione di relazioni più intime, un maggiore apprezzamento della vita, fino a una profonda rinascita spirituale.

Che conseguenze avremo con questo “grande salto” nel digitale?
L’approccio ai new media deve superare le posizioni tecno-ottimiste e quelle tecno-pessimiste. Non è più possibile separare l’online dall’offline poiché la dimensione della nostra vita è ormai l’onlife, come ci insegna il sociologo Floridi. La rete può intrappolare e può sostenere: soprattutto in adolescenza internet è il luogo privilegiato per lo svolgimento dei compiti di sviluppo tipici dell’età, come la costruzione dell’identità, la creazione e il mantenimento delle relazioni con i pari, lo sviluppo della sessualità. Inoltre, ricerche nazionali e internazionali confermano che la rete non rappresenta un’alternativa alla frequentazione offline bensì amplifica e organizza i rapporti che si intrattengono quotidianamente. La pandemia ha imposto a molti di acquisire conoscenze e competenze nell’uso dei nuovi media, ad altri ha richiesto un accrescimento di tali competenze per l’applicazione in contesti emergenziali. Abbiamo visto il mondo del lavoro ristrutturarsi grazie allo smart-working e la scuola ha dovuto riorganizzare le proprie prassi. Il cambiamento non si può e non si deve fermare, si deve governare promuovendo la saggezza digitale: in questo modo le conseguenze positive saranno amplificate e quelle negative, probabilmente insite in ogni rivoluzione, saranno molto ridotte.

E rispetto alla didattica a distanza?
La scuola, come sappiamo bene, non è solo un luogo di apprendimento. Per ciascun allievo la scuola è, dopo la famiglia, il contesto principale di apprendimento sociale, etico, valoriale. La Dad ha senz’altro rappresentato e rappresenta ancora un punto di forza della didattica. Tuttavia il ricorso prolungato alla Dad depriva del contesto relazionale che è presupposto dell’apprendimento. Si apprende all’interno di una relazione accogliente, motivante, empatica e, soprattutto, si apprende in un contesto sociale, quella “zona di sviluppo prossimale” in cui si possono estendere le proprie competenze e risolvere problemi grazie all’aiuto degli altri.

Infine, il sexting. Fenomeno iperdiffuso: a cosa porterà?
Il sexting, che può essere definito come l’invio, la ricezione o l’inoltro di messaggi, immagini o foto sessualmente espliciti ad altri attraverso mezzi elettronici, si ritiene abbia un ruolo nell’esplorazione della sessualità e dell’identità sessuale per adolescenti e giovani. Per questo motivo il sexting va analizzato tenendo conto della funzione legata alla ridefinizione e all’accettazione dell’immagine corporea in adolescenza e della necessità di rinforzo sociale. Per quanto riguarda i correlati di benessere psicologico del sexting, diversi studi hanno riportato risultati incoerenti: alcuni autori hanno sottolineato la relazione tra sexting, depressione, ansia e tentativi di suicidio; altre indagini non hanno trovato associazioni con sintomi di disagio psicologico. Nella mia esperienza di conduzione di gruppi di adolescenti, nella maggioranza dei casi, il sexting è considerato una nuova normalità tra due partner “stabili”. Per questi motivi risulta imprescindibile sensibilizzare i ragazzi rispetto ai rischi connessi a internet e alle nuove tecnologie ma, soprattutto, educare al valore della corporeità: non abbiamo un corpo ma siamo il nostro corpo.

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