Comunità Sant’Arsenio, dalla terra alle relazioni: «Coltiviamo amicizie vere»
La presidente Macheda racconta la genesi della cooperativa che ha offerto lavoro e impiego ad alcuni giovani di Armo.
La Sindone è un oggetto unico che suscita interesse e curiosità in molti e che in occasione delle ostensioni pubbliche attira a Torino folle di pellegrini provenienti dalle più diverse parti del mondo.
Trovarsi dinnanzi alla Sindone o approfondirne la natura fa sorgere, da sempre, tante le domande. Non solo come sia arrivata in Europa e a Torino. Ma di chi è l’impronta, come si è formata? A quale periodo risale? Cosa dicono a tal proposito le ultime indagini scientifiche condotte sul sacro lino? E, soprattutto, qual è la devozione ad esso legato e quale il messaggio spirituale è capace di trasmettere?
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Tante domande, alcune delle quali ancora senza risposta che saranno al centro di una interessante due giorni, tra fede e ricerca scientifica, promosso dalla parrocchia di San Teodoro Martire a Bagaladi. Si inizia il 30 giugno, con una processione alle 19, “con la Sindone”. Poi il giorno dopo, primo luglio, sempre alle 19, un altro momento dal profondo significato non solo spirituale, ma anche scientifico: il dibattito sul tema: «La Sindone: specchio del vangelo e provocazione all’intelligenza». All’incontro relazionerà Bruno Barberis, professore di Fisica matematica all’Università degli Studi di Torino e vicepresidente della Confraternita del Santissimo Sudario di Torino.
L’incontro è stato proposto dal parroco, don Matteo De Pietro, in collaborazione con il Consiglio pastorale e rappresenta un evento unico nella zona pastorale della vicaria di Melito Porto Salvo. «Il confronto in parallelo dei vangeli e dell’immagine sindonica è una singolare ma assai proficua lettura sinottica che mette a confronto il testo letterario dei vangeli e quello in immagini della Sindone», spiega don Matteo.
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«La meditazione dell’immagine della Sindone ci aiuta anche a leggere alla luce dei vangeli della passione la sofferenza umana di ogni genere, epoca e provenienza», conclude il sacerdote.
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Lo scorso fine settimana, l’attuale vicepresidente della giunta regionale calabrese ha sciolto le proprie riserve decidendo di scendere in campo con il partito “azzurro”.
Il sindaco Biasi: «Siamo pronti a raccogliere il testimone di Genova, con l’obiettivo di valorizzare l’intero patrimonio culturale della Calabria».