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“Decreto Sud”, verso una ZES unica per il mezzogiorno
Il governo vuole accorpare tutte le zone di sviluppo nelle regioni meridionali. Nella bozza del decreto anche agevolazioni e credito d’imposta.
Meno commercio tradizionale, più ristorazione e turismo. La grande recessione scoppiata alla fine di agosto di dieci anni fa, afferma la Confesercenti in una nota riportata da Askanews, "ha trasformato profondamente il volto delle nostre città, modificando la composizione delle attività urbane e scambiando le vetrine dei negozi con pub, bar, ristoranti e attività turistiche. Dal 2007 a oggi sono scomparse oltre 108mila imprese del commercio in sede fissa, il 15% del totale. Attività che sono state parzialmente ’sostituite’ da pubblici esercizi e attività ricettive (+63mila, per un aumento del 16,6%)".
Se si esaminano, spiega la Confesercenti, i dati di spesa su base regionale "emerge una maggiore sofferenza della spesa delle famiglie soprattutto nelle regioni del Centro-sud. Anche nel 2015 permangono forti disparità territoriali, evidenziandosi la tradizionale divaricazione nord-sud che caratterizza l’economia e la società del Paese, ascrivibile soprattutto al livello del reddito medio percepito e al costo della vita: in linea generale i valori della spesa media familiare sono più elevati nelle regioni centro-settentrionali e più contenuti nel Meridione".
La spesa media familiare "raggiunge il livello più elevato in Lombardia, dove si attesta a 36.372 euro, riscontrando il valore minimo in Calabria, dove è pari a 20.748 euro. Livelli della spesa particolarmente significativi si registrano in Trentino Alto Adige (36.264), Emilia Romagna (34.848 euro), Valle d’Aosta (33.324 euro) e Toscana (33.036 euro), mentre oltre alla Calabria anche Sicilia e Basilicata segnalano valori particolarmente contenuti, pari rispettivamente a 21.888 euro e 23.076 euro l’anno".
Il governo vuole accorpare tutte le zone di sviluppo nelle regioni meridionali. Nella bozza del decreto anche agevolazioni e credito d’imposta.
Se nelle regioni del Nord vengono spesi 65 euro a residente, al Mezzogiorno – dove le condotte sono comunali – si arriva a 8 euro pro-capite. La mappa dei disservizi segnala, inoltre, differenze. sostanziali
«Nella Chiesa non ci sono comunità di serie A e comunità di serie B e
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