Reggio Calabria ancora a secco, è lotta a siccità e sprechi
Per la prima volta da quando è subentrata nella gestione delle risorse idriche al Comune, Sorical si trova ad affrontare l’emergenza: ne parliamo con l’amministratore unico Calabretta.
Acqua pubblica, abisso tra Nord e Sud: investite il 90% in meno di risorse. Se nelle regioni del Nord vengono spesi 65 euro a residente, al Mezzogiorno - dove le condotte sono comunali - si arriva a 8 euro pro-capite. La mappa dei disservizi segnala differenze sostanziali nel Paese con un'Italia sostanzialmente spaccata a metà su un diritto uguale per tutti i suoi cittadini.
Gli investimenti realizzati in Italia nel settore idrico salgono fino a 49 euro annui per abitante, con una crescita del 22% dal 2017, ma si mantiene elevato il divario tra il Sud e il resto del Paese, nonché tra le gestioni industriali e quelle comunali “in economia”. È il quadro che emerge dal nuovo Blue Book – la monografia completa dei dati del Servizio idrico integrato - realizzato dalla Fondazione Utilitatis in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti e Istat, presentato nei giorni scorsi.
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Mentre il Piano nazionale di ripresa e resilienza destina 3,5 miliardi per garantire la sicurezza, l’approvvigionamento e la gestione sostenibile delle risorse idriche lungo l’intero ciclo, restano ancora grandi differenze tra le macro-aree del Paese. La stima degli investimenti realizzati dai gestori industriali nel biennio 2020-2021 è pari a 65 euro l’anno per abitante per il Centro, seguito dal Nord-Ovest (52 euro) e dal Nord-Est (48); decisamente più bassa la stima per il Sud, pari a 35 euro l’anno per abitante. Lo stesso dato crolla nelle gestioni “in economia”, dove gli enti locali si occupano direttamente del servizio idrico: qui gli investimenti medi annui si attestano a 8 euro, ben al di sotto dei 49 rilevati nel resto del Paese.
PER APPROFONDIRE: Trasporto pubblico locale, Calabria terza regione per investimenti
Sono più di 8 milioni le persone residenti in Comuni dove almeno un servizio tra quelli di acquedotto, fognatura e depurazione, è gestito direttamente dall’ente locale; di questi 5 milioni (63%) sono gli abitanti di Comuni in cui è l’intero servizio idrico a essere gestito direttamente dall’amministrazione locale. La dispersione di acqua dalle reti rimane consistente (40% di media) e anche in questo frangente risultano rilevanti differenze a livello geografico, con il Nord più virtuoso (32% di perdite).
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Il governo vuole accorpare tutte le zone di sviluppo nelle regioni meridionali. Nella bozza del decreto anche agevolazioni e credito d’imposta.
L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Utilitatis col sostegno di Istat e Cassa Depositi e Prestiti. Si terrà in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua: un tema spesso troppo sottovalutato.