
Il segreto di Francesco. La riflessione dell’arcivescovo Morrone sul Papa venuto «dalla fine del mondo»
Un momento di intensa comunione ecclesiale ha riunito la comunità diocesana di Reggio Calabria –
Sport e fede, incontro in parrocchia con Anna Barbaro. Nei giorni scorsi la campionessa paralimpica ha partecipato a un'iniziativa dove è stata presente anche la scuola del territorio.
La campionessa di triathlon Anna Barbaro ha portato la sua testimonianza di sport e fede in un incontro tenutosi presso la parrocchia di San Gaetano da Thiene in Melia. Lì l’atleta reggina ha poi riservato la sorpresa di esporre alla comunità lì raccoltasi per l’occasione anche la sua medaglia d’argento, vinta ai Giochi Paraolimpici di Tokyo 2020.
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«Ho perso la vista a venticinque anni e da quel momento ho reinvento la mia vita, un cambiamento così radicale e drastico che poteva essere sorretto solo dalla forza dell’amore, amore della mia famiglia, di mio marito, di Dio e della fede che ha iniziato a sorreggere ogni mio istante – spiega Anna Barbaro – Sono un’atleta, mi alleno quotidianamente, alzandomi alle cinque del mattino per migliorare le mie prestazioni. La mia vita è quella di una persona qualunque, la cui storia per chi l’ascolta spero porti un messaggio d’amore».
Durante i lavori preliminari della conferenza, l’atleta reggina ha condiviso alcuni suoi ricordi d’infanzia legati a Melia, raccontando di come in tenerissima età i suoi genitori la portavano a trascorrere dei soggiorni nella borgata, dove la piccola Anna Barbaro poteva godere dell’aria salubre di questa rinomata località.
«A venticinque anni la mia vita era all’apice della sua realizzazione, ero circondata di amici, profondamente innamorata dell’uomo che sarebbe divenuto mio marito e lavoravo con un mestiere che avevo sognato fin da piccola. Il mio sogno lo stavo raggiungendo – continua la Barbaro – L’incontro coi francescani mi aveva riavvicinato alla fede, grazie a loro ho svolto volontariato in favore dei non vedenti. Poi un virus mi ha intaccato i nervi ottici. La mia vista iniziò ad indebolirsi sempre più. All’inizio tenni la notizia nascosta ai miei genitori, per non dare loro il peso di questa preoccupazione. Allora, sorretta dalla fede, ho deciso assieme a mio marito di intraprendere la marcia francescana per trovare la forza. Fu ad Assisi in una notte del 2 agosto che non riconobbi più il volto di mia madre che mi chiamava. Da lì non ci fu il bisogno di parole, perché l’amore dei miei genitori fece loro capire ogni cosa ed iniziammo così ad affrontare la cosa assieme».
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L’incontro è stato moderato dalla professoressa Daniela Panzera, dirigente dell’Istituto Comprensivo di Scilla, mentre lo studioso Francesco Ventura è intervenuto per portare i saluti del Comune di San Roberto, su mandato del sindaco Antonino Micari e dei consiglieri Antonino Calarco e Paola Busceti, unitamente al presidente Nino Surace dell’associazione “La Voce dei Giovani”. Padre Pasquale Triulcio è intervenuto telefonicamente all’evento, poiché costretto in temporanea quarantena fiduciaria. Il consiglio parrocchiale ha offerto ad Anna Barbaro una medaglia ricordo per l’occasione, consegnata tra gli applausi commossi dei presenti, poi unitisi in preghiera, in una funzione religiosa celebrata da padre Carlo.
Un momento di intensa comunione ecclesiale ha riunito la comunità diocesana di Reggio Calabria –
Ecco la puntata di oggi del percorso Podcast intrapreso dall’arcivescovo di Reggio Calabria – Bova, monsignor Fortunato Morrone.
Da questa pagina è possibile ascoltare il Podcast senza installare alcuna App sul proprio smartphone.
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