Avvenire di Calabria

Parla uno dei protagonisti della fiction diretta da Giacomo Campiotti, il reggino Saverio Malara che respinge alcune "accuse"

Successo e polemiche per La Sposa, parla l’attore reggino Saverio Malara

Non sono mancate le polemiche, capitanate per l’occasione dall’ex governatore facente funzioni della Calabria, Nino Spirlì

di Francesco Chindemi e Federico Minniti

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Successo e polemiche per La Sposa, parla l'attore reggino Saverio Malara. Parla uno dei protagonisti della fiction diretta da Giacomo Campiotti andata in diretta televisiva su Rai Uno.

Successo e polemiche per La Sposa, parla l'attore reggino Saverio Malara

Applaudita dal pubblico (6 milioni di telespettatori e share al 28%) La Sposa, la mini serie ispirata alla storia di Maria (interpretata da una magistrale Serena Rossi), donna calabrese trapiantata in Veneto. Non sono mancate le polemiche, capitanate per l’occasione dall’ex governatore facente funzioni della Calabria, Nino Spirlì.

Il politico leghista, con un passato da autore televisivo, non ha lesinato critiche: «Parlano una strana lingua, che non corrisponde a nessuna delle lingue di Calabria! I matrimoni per procura si facevano al limite, per terre lontane – Americhe, Australia, Belgio… – e non per le regioni del Nord. Forse, alcune delle nostre Donne sono partite per il Piemonte, o la Valle d’Aosta e la Liguria, dove si erano già installati gruppi di Calabresi, ma certamente non per il Veneto, che era regione depressa più della Calabria. Continuano a sfornare fiction trattandoci come orangutan».


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La fiction, diretta da Giacomo Campiotti, è stata girata tra Puglia e Piemonte, nonostante la sceneggiatura narri di vicende legate a Calabria e Veneto. La solfa delle polemiche nostrane è sempre incentrata contro i cliché con cui viene rappresentata la Calabria che nel film assume tinte rurali. In alcune scene si comprende l’artificio scenico, eccessivamente romanzato in alcuni aspetti, ma che non risparmia nessuno. A veder bene, infatti, neanche il Veneto è “salvato” da un quadro – a nostro avviso – scevro di pregiudizi.

Nel cast della fiction di Rai Uno che andrà in onda domenica prossima con la seconda puntata (delle tre totali) c’era anche il reggino doc, Saverio Malara. Sue le battute iniziali del film, dove non sono passate inosservate alcune frase tipiche della vulgata dello Stretto. Una bella soddisfazione, quella di essere il primo volto visto dai telespettatori. Abbiamo intervistato Malara su La Sposa, le polemiche e i progetti futuri.

Boom di ascolti, si aspettava questo exploit?

Mi aspettavo questo grande successo. La storia è avvincente e il cast è favoloso. A questo si aggiunge la mano di Giacomo Campiotti, uno dei più grandi registi in attività.

E le polemiche calabre? Si aspettava anche quelle?

Le polemiche sono sempre le stesse. Purtroppo ci sono dinamiche “interne” al mondo della tv che sono sconosciute ai più: quando una produzione televisiva decide di investire su un prodotto, quale è una fiction, si cercano degli accordi che lo sostengano sotto il profilo economico. Da quello che mi risulta, si era iniziato a cercare le location in Calabria, ma senza entrare nel merito della vicenda, di cui non conosco i termini specifici, forse sarebbe il caso di aprire gli occhi alle persone e spiegare il perché si decide di girare altrove.


PER APPROFONDIRE: Serena Rossi porta la forza delle donne di Calabria su Rai Uno


C’è qualcosa che l’ha ferita maggiormente delle cose lette in queste ore?

Polemizzare col regista è ingiusto: il suo ruolo è quello di dirigere il film. Oggi attaccare sui Social network un professionista come Campiotti non fa bene alla Calabria. Anzi…

Ci faccia qualche spoiler. Progetti per il futuro?

Prossimamente sarò al cinema con Lillo e Greg, Corrado Guzzanti, Ilaria Spada, Marco Mazzocchi con una bella commedia. Sto lavorando anche a un altro film, sempre al cinema, girato in Calabria con Fausto Verginelli e regia di Saverio Cappiello protagonista di una storia degli anni ’80 che riguarda il calcio. Sugli altri progetti futuri, qualcosa bolle in pentola... ma è top secret.

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