Avvenire di Calabria

«Ingresso in Sacal? Prima serve un piano aziendale strategico». La Costa Viola ospiterà l’incontro di diversi tour operator tedeschi

Sviluppo e Turismo, Tramontana: «Adesso tocca agli imprenditori»

Su turismo e crescita territoriale interviene il presidente della Camera di commercio reggina

Francesco Creazzo

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Lo intercettiamo mentre è a Verona per il Vinitaly, ad assicurare la presenza in fiera della propria azienda.
Antonino Tramontana, presidente della Camera di commercio reggina, interviene a tutto tondo sui temi che più sono cari alla categoria che guida da un anno e mezzo.

Presidente, parliamo di turismo, impresa, trasporti infrastrutture. Quali sono i prossimi passi della sua amministrazione per promuovere imprese e territorio?
La Camera di Commercio è impegnata sul tema della valorizzazione del settore turistico da numerosi anni e tale attività è stata riconosciuta anche dalla recentissima riforma che prevede tra le funzioni delle Camere di commercio, quelle di valorizzazione del patrimonio culturale nonché sviluppo e promozione del turismo.
Siamo sempre più convinti che tali funzioni che siamo chiamati a svolgere siano perfettamente coincidenti con la strada da percorrere per promuovere le imprese e il territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
Servono sicuramente infrastrutture capaci di rendere il nostro territorio competitivo e pensiamo soprattutto a infrastrutture soft, a servizi di telecomunicazioni, ma servono anche idee innovative ed una pubblica amministrazione che costruisca un contesto favorevole allo sviluppo.

Cosa intende per “infrastrutture soft”?
Nel corso del 2017 la Camera di Commercio si è fatta promotrice dell’avvio di un “Tavolo di coordinamento istituzionale per la promozione e lo sviluppo turistico della Città Metropolitana di Reggio Calabria”, con l’obiettivo di creare sinergia tra le istituzioni impegnate per la valorizzazione del patrimonio culturale e turistico, per condividere la definizione e l’attuazione di progettualità e azioni che possano facilitare un processo di sviluppo turistico integrato del territorio reggino.
Sulla base di input provenienti dal tavolo è stata avviata la raccolta e sistematizzazione delle informazioni sui beni architettonici, sui servizi turistici, sulle risorse enogastronomiche, sugli eventi culturali, sul patrimonio ambientale della nostra città in una piattaforma chiamata “Sitireggini”. Si tratta di un database in continua evoluzione ed aggiornamento che intendiamo potenziare anche con la traduzione in lingua inglese.
Continua il nostro impegno per la promozione della qualità dell’offerta turistica certificata, quale punto di forza per le nostre imprese; qualità che si persegue anche attraverso percorsi di informazione e formazione che mettiamo a disposizione degli operatori economici.

Ci faccia un esempio...
Siamo impegnati per affiancare la Regione Calabria nell’organizzazione dell’importantissimo evento che si svolgerà lungo la Costa Viola nel mese di Ottobre.
Si tratta del meeting della Deutscher ReiseVerband, l’associazione degli operatori turistici tedeschi, che ha deciso di tenere il suo prestigioso incontro annuale – tra i più rinomati in Europa, mai tenutosi prima d’ora in Italia e giunto quest’anno alla sua sessantasettesima edizione – proprio nel nostro territorio.
Per l’evento, è prevista la partecipazione di circa 800 operatori del turismo tedesco.
L’incontro sarà una occasione da non perdere per far conoscere le numerose eccellenze e risorse identitarie che offre il territorio metropolitano, attraverso la costruzione di tour e di un catalogo dell’offerta reggina da mettere a disposizione dei nostri ospiti.

Quando si parla di trasporti, a Reggio, la mente corre subito all’aeroporto. Lei non ha voluto far entrare l’ente che dirige nell’amministrazione dello scalo. Perché?
Nell’ultimo anno il Consiglio e la Giunta camerale hanno discusso diverse volte la valutazione di una partecipazione della Camera di Commercio di Reggio Calabria nella compagine societaria della Sacal, affrontando l’argomento anche con i rappresentanti delle organizzazioni imprenditoriali e di tutte le categorie interne al Consiglio, consapevoli che l’eventuale chiusura dell’aeroporto o la riduzione dei voli aerei da e per Reggio Calabria avrebbe comportato un ulteriore impoverimento in termini economici e sociali del territorio, della competitività delle imprese e del progressivo sviluppo economico, facendo venire meno il diritto alla mobilità dei cittadini; in particolare la Giunta camerale nella seduta del 16 ottobre 2017 ha deliberato, di dare mandato al Presidente di acquisire il Piano industriale della Sacal e di iniziare una interlocuzione con la medesima società per valutare una eventuale partecipazione, sebbene la circostanza che la sentenza definitiva del Consiglio di Stato che doveva sancire la legittimità o meno del bando di gara adottato dall’Enac per l’affidamento in concessione della gestione totale degli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone, affidato in via provvisoria alla Sacal, sarebbe intervenuta successivamente al 31/10/2017 (termine ultimo per la sottoscrizione delle azioni Sacal).
Purtroppo la Giunta camerale non ha potuto deliberare in merito entro quel termine, sia per l’alea sottesa alla decisione del Consiglio di Stato che ha inciso in termini negativi sulla sussistenza del requisito di stretta necessità della società per le finalità istituzionali dell’Ente che per mancanza di un Piano industriale oltre che per il parere negativo reso dal Collegio dei Revisori dei conti.
La mancanza di un piano industriale di rilevanza strategica ha inciso in maniera determinante ed ulteriore in quanto la Camera di Commercio non ha potuto valutare la scelta di acquisire la partecipazione in Sacal sia perché non sono state comunicate le scelte strategiche e gli investimenti che la medesima società intendeva effettuare sia perché non si è potuta valutare la convenienza economica e la sostenibilità finanziaria dell’investimento, in considerazione della possibilità di destinazione alternativa delle risorse pubbliche.

Quali sono i provvedimenti amministrativi da mettere immediatamente in atto, a livello locale, per rilanciare l’economia?
Occorre intervenire in primo luogo sul fronte dell’occupazione.
Il mercato del lavoro della Città metropolitana di Reggio Calabria sintetizza gli effetti di un’economia concentrata in attività economiche tradizionali, che mostra scarsa apertura verso i mercati internazionali e che trova difficoltà ad attrarre credito ed investimenti.
I dati relativi al terzo trimestre 2017 ci mostrano un territorio caratterizzato da un calo dell’occupazione, da una generale riduzione del numero di persone in cerca di un impiego e da una crescente difficoltà di inserimento lavorativo; ciò vale soprattutto per i giovani, i quali raggiungono la propria realizzazione professionale con sempre maggiore difficoltà.
Basti pensare che nella nostra Città Metropolitana 63 giovani su 100 sono in cerca di occupazione (34,6 % è il dato medio nazionale). Occorre poi affrontare la perenne difficoltà che si presenta nei rapporti tra banche e imprese. Nella Regione come nella Città metropolitana di Reggio Calabria, la quota maggiore di credito viene “messa a disposizione” dalle famiglie e non dalle imprese.
Tale rigidità del sistema bancario nella concessione di finanziamenti alle imprese è da associare alla rischiosità del credito: il tasso di rischiosità dei finanziamenti al sistema produttivo, nel secondo trimestre 2017, tocca il 37,8%, valore che quasi quintuplica il dato riferito alle famiglie (8,1%).

Un’operazione che deve necessariamente guardare all’estero...
Una sfida strategica fondamentale da affrontare tempestivamente è quella dell’internazionalizzazione: anche se i dati sull’export mostrano segnali di miglioramento, in realtà sono poche le aziende sufficientemente strutturate per accedere alla serrata competizione internazionale.
Per far sì che la globalizzazione favorisca il nostro territorio, dobbiamo concentrare gli sforzi su quei piccoli e medi imprenditori che, pur in possesso delle qualità e dei requisiti per esportare, ancora non vi riescono, se non saltuariamente. Un sistema imprenditoriale più moderno, che sappia competere e saper cogliere le sfide dell’internazionalizzazione e dell’innovazione è l’unica strada per sostenere anche la ripresa dell’occupazione, che dovrà essere caratterizzata anche da miglior qualità.

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