Avvenire di Calabria

Dalla sorveglianza Passi 2023-2024 emerge un quadro sostanzialmente in linea con la media nazionale, ma con criticità legate a stili di vita e prevenzione

Tre calabresi su quattro si dichiarano in buona salute: restano criticità su sedentarietà e screening

Secondo l’indagine dell’Istituto superiore di sanità, il 74,9% degli adulti calabresi tra 18 e 69 anni valuta positivamente il proprio stato di salute, ma permangono abitudini poco salutari e scarsa attività fisica

di Redazione Web

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In Calabria tre adulti su quattro dichiarano di sentirsi bene o molto bene, ma l’indagine Passi 2023-2024 mette in luce fragilità legate a sedentarietà, eccesso ponderale e bassa adesione ai programmi di prevenzione.

La percezione della salute in Calabria

Secondo gli ultimi dati della sorveglianza Passi 2023-2024, promossa dall’Istituto superiore di sanità, il 74,9% degli adulti calabresi tra i 18 e i 69 anni valuta positivamente il proprio stato di salute, dichiarando di sentirsi «bene» o «molto bene». La quota è in linea con la media nazionale, pari al 74%, mentre il restante campione si distribuisce tra chi si percepisce «discretamente» e una piccola percentuale che riferisce uno stato di salute «cattivo» o «molto cattivo».



In Calabria, il numero medio di giorni vissuti in cattiva salute nel mese precedente l’intervista è pari a 2,2, di cui 1,3 giorni per problemi fisici e 1,1 per problemi psicologici, con un numero analogo di giorni (1,1) in cui tali condizioni hanno limitato le attività quotidiane. Si tratta di valori leggermente inferiori alla media nazionale, in cui gli intervistati dichiarano in media quasi cinque giorni di cattiva salute al mese.

Condizioni sociali e salute percepita

Come nel resto del Paese, anche in Calabria la percezione del proprio stato di salute risente delle condizioni socioeconomiche e culturali, nonché della presenza di patologie croniche o sintomi depressivi. Dall’indagine nazionale emerge che le persone con minori risorse economiche o basso livello di istruzione, così come le donne e gli anziani, tendono a riportare un numero maggiore di «giorni non in salute» e una valutazione meno positiva del proprio benessere generale.


PER APPROFONDIRE: Lea, Calabria in ripresa: bene ospedali e prevenzione, male l’assistenza territoriale. Per la Cisl: «Puntare su sanità di prossimità»


La sorveglianza Passi rileva inoltre una correlazione tra stili di vita e percezione di salute. In Calabria, il 35,8% della popolazione è in sovrappeso e il 10,6% è obeso, valori leggermente superiori alla media nazionale. Solo il 28,2% delle persone in eccesso ponderale riferisce di avere ricevuto dal medico il consiglio di perdere peso, un dato inferiore rispetto al quadro generale italiano.

Tra attività fisica, sedentarietà e prevenzione

La situazione appare analoga sul fronte dell’attività fisica: gli adulti calabresi risultano meno attivi della media nazionale. Gli «attivi» sono il 33,7% e i «parzialmente attivi» il 14,7%, mentre la quota dei sedentari raggiunge il 35,4%. Anche in questo caso, solo il 17,7% dichiara di avere ricevuto un invito da parte di un operatore sanitario a praticare più attività fisica.

Sul versante della prevenzione, la copertura dello screening mammografico risulta inferiore alla media nazionale, con un valore del 46,2%.



Complessivamente, i dati del sistema di sorveglianza Passi confermano per la Calabria un quadro di percezione della salute sostanzialmente in linea con quello nazionale, ma con criticità persistenti in termini di stili di vita, attività fisica e prevenzione sanitaria, che continuano a influenzare la qualità della vita e il benessere percepito della popolazione adulta.

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