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La stagione estiva è ormai entrata nel vivo e anche la stagione turistica. Eppure Reggio Calabria sconta ancora qualche ritardo, mentre "luoghi simbolo" di questo periodo dell'anno sono chiusi o, peggio ancora, preda del vandalismo e del degrado. È quanto emerge dall'analisi di Claudio Aloisio, presidente della Confesercenti provinciale di Reggio Calabria, nel richiamare inoltre chi amministra la cosa pubblica ad adottare una buona volta «una visione di sviluppo della città».
La prima nota dolente dell'analisi di Aloisio è la Torre Nervi, recentemente sgomberata per decadenza della concessione, scaduta già da due anni. «Era il 19 maggio quando scrissi che, senza l’immediata emanazione di un bando a seguito dello sgombero, la Torre Nervi sarebbe rimasta chiusa in balia di vandalismo e degrado».
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Ebbene, evidenzia il presidente di Confesercenti Reggio Calabria, «siamo al 14 luglio e le mie previsioni si sono avverate. La Rotonda del Lido con la sua splendida balconata è chiusa, abbandonata». Insomma, continua Aloisio, «un pugno in un occhio nel mezzo del Lungomare, quello che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della città».
Aloisio riavvolge il nastro e torna allo scorso anno, il 2022: l'anno del 50esimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace. «L’1 giugno 2022 - ricorda - scrivevo che Reggio aveva perso una gigantesca occasione non riuscendo a mettere in piedi uno straccio di programmazione e promozione efficace per il cinquantesimo dei Bronzi di Riace».
Tra le altre cose all’epoca, ricorda ancora il presidente di Confesercenti, «si disse che, dato il ritardo, nell’anno successivo (il 2023, ndr) si sarebbe provveduto a organizzare meglio le cose per valorizzare i Guerrieri di Riace. Forse mi sarà sfuggito ma mi sembra che nulla sia stato fatto. Per l’ennesima volta».
Quale relazione tra la Torre Nervi e i Bronzi di Riace? «Vedete - spiega Aloisio - parliamo di due vicende molto diverse che però sono facce della stessa medaglia. Rappresentano plasticamente la situazione quasi kafkiana che stiamo vivendo. Sembra che a Reggio Calabria ci si stia mettendo d’impegno per rendere le cose peggiori più di quanto già lo siano, aggiungere difficoltà a difficoltà, far scappare quei pochi turisti che girano spaesati in un luogo che non offre il benché minimo servizio serio e professionale di accoglienza o d’informazione».
Reggio - è ancora l'analisi di Aloisio - «è quella città dove nel centro storico (e non solo) manca l’acqua ma in compenso abbondano i rifiuti, dove i lavori per riasfaltare il lungomare si protraggono sino estate inoltrata, dove nel pieno di quella che dovrebbe essere la stagione turistica si inizia a lavorare per la riqualificazione del Lido Comunale, dove si aprono cantieri per nuove opere mentre quelle realizzate non vengono neanche manutenute».
L'analisi impietosa del presidente di Confesercenti si spinge anche sul cartellone dell'Estate Reggina, «contenitore che dovrebbe valorizzare e caratterizzare la stagione estiva cittadina», ma per Aloisio definito «un guazzabuglio imbarazzante di qualsiasi cosa, senza un ordine, una visione strategica, una coerenza. Un minestrone dove i pochi eventi validi vengono fagocitati da decine di altri che nulla hanno a che vedere con la programmazione che dovrebbe portare avanti il capoluogo dell’area metropolitana».
Reggio, poi, «è la città dove invece di agevolare chi vuole fare impresa lo si ostacola, dove si devono aspettare tempi inaccettabili per ottenere autorizzazioni per l’occupazione del suolo pubblico e dove si decide tout court, data la mancanza di un piano stabilito e condiviso, di non concedere più autorizzazioni per ztl e isole pedonali anche in quelle strade che non creano alcun problema alla viabilità, producendo un danno agli imprenditori, ai potenziali turisti e ai cittadini. In compenso è la città più tassata d’Italia, con le aliquote che vengono tenute al massimo anche ora che si potrebbe intervenire per abbassarle».
Insomma, secondo Aloisio Reggio «è una città senza una visione, una strategia, un’idea di sviluppo e questo lo si nota ancor di più sotto il cocente sole estivo che fa “brillare” tutte le mancanze che ormai non sono più sopportabili né ammissibili».
Certo, afferma, «comprendiamo le enormi difficoltà nel gestire una città come la nostra ma questo non basta più a giustificare lo stato in cui versa e l’inefficienza dell’azione amministrativa».
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Da qui, tuttavia, il rinnovato impegno e la rinnovata disponibilità: «Come Confesercenti - conclude il presidente - continueremo a dare il nostro contributo rimanendo interlocutore costruttivo per trovare soluzioni che mirino al bene e allo sviluppo di Reggio ma crediamo di avere il diritto di pretendere che si faccia di più, molto di più e meglio».
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