Avvenire di Calabria

Il primo bilancio: le località calabresi sempre più mete gettonate dai turisti stranieri

Turismo, l’analisi del tour operator: «Bene la stagione estiva in Calabria»

Antonio Muià (La Diano Viaggi): «La vera scommessa è la destagionalizzazione dell'offerta»

di Francesco Chindemi

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Dalla presenza di turisti stranieri d'élite alla vera scommessa legata alla destagionalizzazione dell'offerta. Il tour operator reggino Muià traccia un primo bilancio sulle presenze turistiche registrate durante la stagione estiva in Calabria. «La vera sorpresa - afferma - sarà però durante il periodo autunnale».


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I primi dati sulle presenze di turisti registrati in Calabria nel corso della stagione estiva che si avvia al termine lasciano ben sperare. Non fanno del tutto sorridere, ma si può parlare di un bilancio soddisfacente, «anche se bisognerà aspettare i dati ufficiali prima di poter esprimere un giudizio complessivo», spiega Antonio Muià, direttore de La Diano Viaggi, tour operator e amministratore di Dafne Turismo & Congressi, rispettivamente agenzia leader del settore turistico e società che eroga servizi, entrambe con sede a Siderno.

Da operatore di settore molto attivo sul territorio, può fare una prima analisi sulle presenze turistiche nella nostra regione?

C’è stata un crescita di presenze, mossa da grande interesse per il nostro territorio. Mi riferisco, in particolare, alla Riviera dei Gelsomini e alla costa ionica nella quale operiamo. Ma il discorso può essere esteso a tutta la Calabria alla luce delle richieste che, alla vigilia della stagione estiva, abbiamo ricevuto. Certo, la stagione non è iniziata nel migliore dei modi a causa del maltempo che ha condizionato i mesi di maggio e giugno, ma da luglio in poi abbiamo registrato una ripresa.

Quali le mete più gettonate?

Sul versante tirrenico, Tropea, Capo Vaticano, Zambrone e Ricadi continuano ad essere tra le destinazioni più appetibili della Calabria, sia per le bellezze paesaggistiche ma soprattutto per il “marchio di fabbrica” che ha reso famosa in tutto il mondo la Costa degli Dei. Tuttavia anche il versante ionico si è ben difeso, facendo registrare una significativa presenza di turisti e vacanzieri nelle nostre strutture ricettive.

I turisti in vacanza nel nostro territorio cosa chiedono in particolare?

Insieme al mare, c’è grande interesse per le escursioni volte a conoscere storia, bellezze e usanze della Calabria. I Bronzi di Riace restano una delle principali attrattive, così come le visite a Gerace, allo scoperta della Calabria bizantina e medievale.


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I primi dati diffusi nel corso dell’estate parlano di una significativa presenza di turisti stranieri. Personalmente che riscontro ha avuto?

Abbiamo registrato un forte interessamento da parte del mercato del nord Europa, ma anche nordamericano. Nel periodo di luglio-agosto più che altro circoscritto a singoli gruppi e famiglie. La vera sorpresa, tuttavia, ce l’avremo nel periodo di settembre-ottobre. In particolare, accoglieremo nel cuore della “Riviera dei Gelsomini” dei gruppi provenienti dagli Stati Uniti e dal Canada, ma anche dalla Svezia. Ospiteremo, inoltre, un gruppo di 16 food blogger internazionali che avranno modo di raccontare le nostre specialità culinarie, a conferma di come la nostra enogastronomia oltre ad essere una delle principali attrattive, sia anche strategica per intercettare nuovi mercati a livello internazionale.

La destagionalizzazione, quindi, come carta vincente per rilanciare il turismo calabrese?

È proprio così, siamo consapevoli che il territorio ha le potenzialità per vivere di turismo non soltanto durante la stagione balneare, ma tutto l’anno. Come realtà da anni presente sul territorio già da tempo lavoriamo su questo fronte, verso il quale si stanno muovendo anche altri operatori del settore. Insieme alla destagionalizzazione dell’offerta turistica, cominciamo a cogliere anche altri segnali positivi.

Quali?

Tra gli operatori di settore cresce sempre più la volontà di fare rete, perché c’è la consapevolezza che soltanto attraverso un’azione comune di cooperazione e condividendo ciascuno le nostre esperienze e potenzialità, è possibile davvero riscattare il nostro territorio, promuoverlo e vivere veramente di turismo, che poi è l’unica alternativa ai fumaioli delle fabbriche che qui non abbiamo. La nostra industria è il turismo e noi ci crediamo tanto.

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