
Casignana e i mosaici di Dioniso: la Villa Romana protagonista
Organizzata da Archeoclub Area Integrata dello Stretto e Archeocomunidiqualità, tra arte antica e radici profonde del territorio.
«È già un anno da quando il nostro venerato padre Giacomo è passato dalla conversazione terrena con noi a quella dell’eterno amore trinitario, in quella pace e in quella gioia che continua a comunicarci ormai dalle dimore celesti». Inizia così il ricordo che Mario Casile, diacono birituale e direttore dell’Ufficio per l’ecumenismo dell’arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova, fa di padre Giacomo Engels.
Padre Giacomo Engels, sacerdote e monaco benedettino di origini belghe, è tornato alla casa del Padre il 9 aprile di un anno fa a causa delle complicanze provocate dal Covid-19. Nominato canonico onorario del Capitolo Metropolitano di Reggio Calabria - Bova nel 2019 dall’allora arcivescovo monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, padre Engels, è stato uomo e religioso di profonda spiritualità.
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Seppe unire una grande passione per il culto orientale a quello latino, che trovava una sintesi nel suo attaccamento all’area grecanica della arcidiocesi reggina-bovese, zona che conosce ancora importanti radici greco-orientali anche dal punto di vista della liturgia e delle tradizioni.
Padre Giacomo Engels ha mantenuta vivissima l’antica fiamma della spiritualità bizantina nella terra reggina, costituendo la comunità bizantino–cattolica “San Cipriano” a Cannavò, creando una piccola Chiesa–Eremo in stile bizantino. Mentre a Bova, su impulso dello stesso Padre Engels, la Chiesa dello Spirito Santo è stata resa idonea alla Celebrazione in rito greco–bizantino: tutt’oggi a presiedere i riti è il diacono Mario Casile.
«Mentre viveva sulla terra egli, pur risiedendo in un monastero assai distante da noi, durante cinquant’anni - ricorda ancora Casile - è venuto a trovarci ogni anno, e spesso più volte in un anno, per collaborare con noi ed aiutarci nell’impegno di rinascita, nella memoria e nella vita, dell’eredità spirituale d’Oriente a noi trasmessa dai monaci italo-greci. Di essi padre Giacomo era come un moderno confratello d’Occidente».
«Questo santo monaco e fratello carissimo - ancora il ricordo - ci ha introdotti alla preghiera della Chiesa d’Oriente e ci ha donato la gioia di partecipare alla Divina Liturgia, da lui innumerevoli volte celebrata nei nostri luoghi: Reggio, Gerace, Palmi, Bova e in tutti i borghi dispersi della Calabria, dove rimaneva il solco spirituale della civiltà bizantina un tempo fiorente». Conclude Casile:
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«Vogliamo ricordare con piena gratitudine quel che padre Engels ci ha donato, sentendoci sempre accompagnati e protetti dalla sua continua intercessione per noi dal Cielo».
Organizzata da Archeoclub Area Integrata dello Stretto e Archeocomunidiqualità, tra arte antica e radici profonde del territorio.
L’associazione si rivolge prioritariamente, ai laici cristiani impegnati a vivere con autenticità e libertà la