Avvenire di Calabria

Il portavoce del Forum Terzo Settore regionale, Gianni Pensabene, indica le priorità per il welfare calabrese

Una rete di protezione sociale, l’idea del Terzo Settore calabro

Redazione Web

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di Gianni Pensabene * - Il Piano di Ripresa e Resilienza (Recovery Fund) è attualmente il tema del giorno in tutti i paesi Europei, alle prese con le devastanti ricadute sanitarie, sociali ed economiche create dalla pandemia del Covid-19.

In Calabria, il coronavirus ha aggravato la situazione economica e sociale, ed è destinato ad ampliare la distanza tra la nostra regione ed il resto dell’Italia. Come molti autorevoli economisti sottolineano, la qualità della vita in Calabria sarà ancor più dipendente in proporzioni patologiche dalla spesa pubblica, cioè dalla politica. C’è purtroppo un altro dato da sottolineare, che aumenta il grado di preoccupazione dei cittadini calabresi e porta dritto verso lo sconforto.

I miliardi del Recovery Fund, quandoarriveranno, andranno spesi in tempi piuttosto rapidi in modo tale che si crei un vero e proprio shock positivo in grado di far ripartire l’economia. Ma la rapidità della spesa è un’impresa assai difficile da realizzare.

Un recente studio de “Il Sole 24ore” ha prodotto una analisi della spesa dei fondi strutturali Europei messi a disposizione delle regioni per gli anni 2014-2020: ebbene l’Italia deve spendere ancora 38 miliardi di euro da rendicontare entro il 2023.

La Regione Calabria dovrà spendere una cifra pari a 1.751,6 miliardi di euro, tra le più alte in rapporto agli stanziamenti iniziali previsti per le varie regioni. Se il contesto è dunque questo, non si può purtroppo non essere pessimisti. È amaro constatarlo, dispiace, ma purtroppo è questa la realtà.

Il Terzo Settore, riconosciuto ormai attraverso la Legge 106 del 2016 quale presidio di cittadinanza attivo ed organismo rappresentativo di milioni di cittadini che prestano servizio attraverso 350 mila organizzazioni di base, ha avuto recentemente un incontro proprio sul Recovery Fund con le più alte cariche del Governo proponendo alcuni interventi che si sposano con le esigenze del paese.

Le richieste concrete che si sono fatte a livello nazionale, ma che calzano pienamente con quelle necessarie seppur su scale diversa per la Calabria, ruotano attorno ad alcuni temi centrali. Anzitutto la definizione ed implementazione dei Lep (Livelli Essenziali delle Prestazioni).

Oggi siamo in presenza di un paese letteralmente spaccato in due. Ci sono quantità e qualità di servizi edinterventi soprattutto in campo sociale e sanitario di un certo livello per le regioni più ricche, molto meno per le regioni del Mezzogiorno.

Occorre allora intervenire per favorire l’equità e ridurre le diseguaglianze del paese, dando finalmente attuazione a quanto previsto da oltre 20 anni dall’articolo 117 della Costituzione.

Un altro ambito di intervento del Recovery Fund è quello di fare massicci investimenti nel campo dell’Economia Sociale. Attraverso tali investimenti si potrebbero contemporaneamente raggiungere più obiettivi. Dare libero sfogo alla creatività di tanti giovani universitari calabresi, che invece di infoltire l’emigrazione di massa potrebbero attraverso il lancio imprese sociali o cooperative sociali ed il lancio di start-up creare servizi, sviluppo ed occupazione, in una svariata serie di campi da quello dei servizi sociali a quello di imprese green, nel campo culturale o turistico.

Già molti anni fa si era deciso di far nascere in Calabria, attraverso l’utilizzazione dei fondi strutturali, un centro di aiuto allo sviluppo dell’Economia Sociale. Purtroppo dall’idea alla realizzazione quel bel progetto si trasformò strada facendo in uno dei soliti carrozzoni clientelari (Calabria Etica), sciolto dopo l’emergere di alcuni scandali.

Attraverso l’utilizzazione del Recovery Fund ci si può dotare di una rete nazionale e regionale di protezione sociale, attraverso cui reagire alle emergenze per salvaguardare coesione sociale e benessere delle persone. La scommessa non è da poco e occorre fare di tutto per vincerla.

* Portavoce Terzo Settore Calabria

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