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Con una recente delibera, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha introdotto un sistema rigoroso di verifica dell’età per l’accesso ai contenuti sensibili. Un intervento fondamentale in attuazione del cosiddetto “Decreto Caivano”, che rappresenta un passo decisivo nella protezione dei minori nel contesto digitale.
«È stato il Corecom Calabria, per primo, ad alzare la voce contro l’accesso indiscriminato dei minori ai contenuti pornografici», afferma con decisione Fulvio Scarpino, presidente del Comitato regionale per le comunicazioni. Un impegno concreto, iniziato già nel 2024 con una campagna di sensibilizzazione e raccolta firme per chiedere l’attivazione di un blocco automatico dei contenuti pornografici sul web, sbloccabile solo previa identificazione e verifica della maggiore età.
«Non una provocazione, non un atto di moralismo – continua Scarpino – ma un grido civile, un gesto d’amore per l’infanzia, un dovere educativo e istituzionale. L’infanzia non chiede algoritmi, ma adulti. Non cerca scorciatoie, ma confini sicuri. Un bambino lasciato solo davanti allo schermo non è un bambino libero, è un bambino abbandonato».
Il nuovo impianto predisposto da Agcom, con il contributo del Garante per la Privacy e il riscontro positivo delle istituzioni europee, si fonda su una struttura tecnologica avanzata e rispettosa dei diritti fondamentali. Saranno utilizzati sistemi di doppio anonimato, identificazione sicura e strumenti che garantiscono la proporzionalità e l’inclusività, nel pieno rispetto dei dati personali degli utenti.
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Una scelta che punta non alla censura, ma alla civiltà. «Proteggere i più fragili non è censura, è civiltà – sottolinea Scarpino –. Rivendico con orgoglio l’impegno del Corecom Calabria, che non si è limitato a osservare, ma ha parlato, ha coinvolto famiglie, educatori, istituzioni. E continuerà a farlo. Perché il futuro non si difende per decreto, si difende ogni giorno, con cura, presenza e coraggio».
La spinta verso un cambiamento strutturale e culturale è arrivata proprio dalle comunità. Attraverso il lavoro del Corecom Calabria si è voluto portare il dibattito fuori dai recinti tecnici, per inserirlo in un orizzonte più ampio: quello della tutela della crescita psico-affettiva dei nostri figli, come sottolineato nel comunicato del Comitato.
La nuova regolamentazione di Agcom rappresenta quindi un traguardo legislativo, ma anche e soprattutto un segnale di attenzione verso un tema finora troppo sottovalutato. In un mondo digitale sempre più pervasivo, dare voce ai più piccoli significa costruire un futuro più sicuro, dove l'accesso all’informazione e all’intrattenimento non comprometta l’integrità, la dignità e la serenità dei minori.
E da una regione come la Calabria, spesso raccontata solo per le sue criticità, è partito un segnale chiaro e coraggioso: il diritto a una rete che non lasci nessuno indietro, soprattutto i più piccoli.
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