Papa Francesco: “vergogna per lo scandalo della divisione dei cristiani”
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“L’Africa ospita alcune delle economie in più rapida crescita al mondo. Da Accra a Nairobi, da Città del Capo al Cairo, le start up, per lo più fondate e guidate da africani di età inferiore ai 35 anni, stanno ridefinendo l’industria, la tecnologia e lo sviluppo africani. Ma le sfide non mancano: c’è ancora molta strada da fare per eliminare l’analfabetismo e fornire ai bambini le competenze necessarie”. A parlare così è Laura Frigenti, della Global partnership for education, tra i relatori dell’evento di alto livello del G7 “Investire nell’apprendimento permanente per la creazione di posti di lavoro e la resilienza: un dialogo con l’Africa”: un incontro che riunirà, il primo ottobre a Caserta, una partecipazione ministeriale dei Paesi del G7, dell’Unione africana e dei Paesi africani.
Dalla pandemia Covid-19, 107 milioni di bambini, adolescenti e giovani sono fuori dalla scuola in Africa, mentre solo un bambino su cinque sa leggere alla fine della scuola primaria. Le ragazze sono particolarmente svantaggiate; l’Africa subsahariana è l’unica regione al mondo a non aver raggiunto la parità di genere nelle iscrizioni a qualsiasi livello, e una ragazza su tre si sposa precocemente.
“Nell’Africa subsahariana c’è in media 1 insegnante elementare formato ogni 58 studenti, e sono necessari 16,5 milioni di insegnanti in più per ottenere un’istruzione di qualità per tutti a livello primario e secondario – racconta Frigenti -. La violenza all’interno e nei pressi delle scuole influisce anche sui risultati scolastici delle ragazze e dei ragazzi, causando una perdita di guadagni nell’arco della vita stimata in 11.000 miliardi di dollari”.
La Global partnership for education è un partenariato multistakeholder e un fondo di sovvenzioni che sostiene le ambizioni dei Paesi di costruire sistemi educativi più forti come trampolino di lancio per economie fiorenti e società più stabili: “Lavoriamo a fianco dei governi dei Paesi partner, investendo oltre 9 miliardi di dollari in sovvenzioni – due terzi dei quali sono stati investiti in Africa – con una forte enfasi sull’incentivazione dei Paesi ad aumentare i propri bilanci per l’istruzione. Sappiamo che questa è la forma di finanziamento più significativa e sostenibile per l’istruzione”. In questo scenario è importante il ruolo del G7 a presidenza italiana. “Caserta è un punto importante per discutere nel dettaglio e approfondire ciò che serve per assicurare un’educazione di qualità alle ragazze africane – conclude Frigenti -. Ora spetta alla Dichiarazione di Pescara dei ministri dello Sviluppo tradurlo in impegni politici dettagliati soprattutto relativi alle risorse finanziarie per l’Istruzione”.
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