Austria: Tulln, “Costruttori di ponti spirituali”, 5 anni di cammino comune tra cattolici, evangelici, ortodossi e musulmani

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Da cinque anni esiste una stretta collaborazione tra le parrocchie cattoliche di Tulln – S. Stefano e S. Severino –, la parrocchia protestante, la comunità religiosa islamica e la Chiesa ortodossa serba. Come “costruttori di ponti spirituali”, vogliono rafforzare la coesione e avere un impatto sulla società, riporta il giornale diocesano di St. Pölten “Kirche Bunt” nel suo numero attuale. L’obiettivo è quello di costruire ponti che superino religioni e origini diverse, “affinché tutti noi possiamo considerarci come nostri simili e vicini di casa a Tulln”, come è stato affermato durante una piccola cerimonia in occasione del quinto anniversario. Il parroco di Santo Stefano, don Krzysztof Kowalski, ha sottolineato la parola pace e il suo significato per ogni confessione. La chiave per una convivenza pacifica è avere rispetto e stima per le altre persone. Anche il motto della città di Tulln segue questa idea: “Vivere insieme, imparare gli uni dagli altri e creare insieme”. Negli ultimi cinque anni, l’imam della comunità islamica locale, Senad Kusur, ha sottolineato “quanto l’ascolto e la riflessione sulla fede ci uniscono e che i nostri valori condivisi e il desiderio di pace sono più forti di ciò che ci divide”. Johannes Ramharter, lettore e organista della parrocchia evangelica, ha sottolineato “l’unità nella diversità”: “Il nostro obiettivo comune non è la missione reciproca, ma conoscerci a vicenda”. Un aspetto che vale anche per il lavoro con i giovani, ad esempio nei “Church Clubbings” per e con giovani di fedi diverse. Per l’arciprete serbo ortodosso Jovan Alimpic, i “costruttori di ponti spirituali” sono un ottimo esempio di come la coesistenza pacifica sia effettivamente possibile, perché “con le mani tese l’uno verso l’altro, possiamo realizzare molto e fare la differenza”.

Fonte: Agensir