Avvenire di Calabria

Dopo 19 anni di servizio dedicato a bambini e ragazzi, proseguirà il suo servizio in Lombardia

Comunità “Monti” di Polistena, lascia Fratel Stefano Caria: «Porto con me un bagaglio di emozioni»

Il religioso: «Non un addio, ma un arrivederci. Qui ho visto davvero in faccia la solidarietà»

di Redazione Web

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Fratel Stefano Caria lascia la Comunità beato "Luigi Monti" di Polistena, importante centro della Piana di Gioia Tauro gestito dalla Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione che accoglie bambini e ragazzi che provengono da situazioni difficili, alcuni anche da percorso di giustizia minorile.

Il religioso di origini sarde proseguirà il suo servizio nelle sedi gestite dai confratelli di Cantù ed Erba, in Lombardia. Proprio in questi giorni, c'è stato il passaggio di consegne con Fratel Mario Pesenti. Sarà lui a guidare la struttura nata tra i primi del '900 come orfanotrofio per accogliere gli orfanelli del terremoto del 1908 e poi, negli anni aperta alle situazioni difficili.


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«Qui c'è la storia di intere generazioni di fanciulli e ragazzi», spiegava solo lo scorso aprile, ad Avvenire di Calabria, Fratel Stefano, nell'aprirci le porte della Comunità dove ha trascorso intensamente, accanto ai "suoi" ragazzi, ben 19 anni della sua vita.

Una vita dedicata al prossimo, in particolare, ai ragazzi e ai bambini, ma anche alle loro famiglie. Durante il periodo trascorso come guida ed educatore del centro intitolato al beato padre Monti, molte sono state le iniziative avviate e portate avanti. Con il fine di aiutare i giovani in difficoltà a costruire il loro progetto di vita.

Un'impresa non semplice, ma allo stesso entusiasmante fondata sulle piccole cose, quelle più semplici. Dai laboratori per il giardinaggio, o la falegnameria, ai tirocini formativi presso le aziende del territori. Fino alla nascita della Cooperativa sociale "Idea" che, insieme al Consorzio sociale Goel, sviluppa progetti di inserimento lavorativo per i ragazzi.

«Ciò che colpisce molto noi educatori - dichiarava ancora con soddisfazione Fratel Stefano Caria - è proprio osservare questi ragazzi crescere cambiando, assumendo maturità e consapevolezza che il mondo può essere visto anche da altri punti di vista. L'impegno che il ragazzo mette, insieme a quello che metto di loro gli educatori, costituisce la buona ricetta per costruire un buon progetto di vita».

Un insegnamento, quella di Fratel Stefano, in partenza per una nuova avventura, che sicuramente rimarrà da esempio per quanti, tra educatori e ragazzi, negli anni si sono susseguiti in comunità. Il religioso è stato per loro un punto di riferimento e continuerà ad esserlo nonostante sia stato chiamato a proseguire il proprio servizio in altri luoghi, dove non mancherà di fornire il suo prezioso contributo.

«Per me sono stati diciannove anni di formazione continua in cui ho imparato tanto dalle persone che ho incontrato: dai ragazzi che abbiamo accolto in comunità, agli operatori sociali, alle istituzioni agli amici, agli artigiani che ci hanno aiutato nei nostri progetti, alla Chiesa locale», dice oggi Fratel Stefano in quello che lui stesso (in un video messaggio diffuso via Facebook) definisce «non un addio, ma un arrivederci».


PER APPROFONDIRE: La testimonianza dell’hacker pentito ospite della Comunità "Luigi Monti": «Ragazzi non fate i miei errori»


«Un'esperienza simile è difficile farla ovunque. Qui - ancora le parole del religioso - ho visto in faccia la solidarietà, davvero la concretezza dell'amore che si può dimostrare verso chi ha bisogno. Un bagaglio che mi porterò verso i luoghi in cui andrò da domani a svolgere la mia missione».

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