Avvenire di Calabria

La referente locale della Comunità di Sant'Egidio, Antonella Surfaro, illustra gli impegni volti a sostenere le fasce più fragili

Comunità di Sant’Egidio, l’impegno per i più vulnerabili

In Calabria tutto pronto per le iniziative solidali nel tempo di Natale e per l'avvio di un progetto contro la dispersione scolastica

di Federico Minniti

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La referente locale della Comunità di Sant'Egidio, Antonella Surfaro, illustra gli impegni volti a sostenere le fasce più fragili dei diversi territori. In Calabria tutto pronto per le iniziative solidali nel tempo di Natale e per l'avvio di un progetto contro la dispersione scolastica.

Guerra, povertà e violenze, Comunità Sant'Egidio: «Tocca ai cristiani»

Quella che si è conclusa è stata una settimana significativa per la Comunità di Sant’Egidio impegnata su più fronti: l’incessabile attenzione sui conflitti nel mondo (in primo piano Ucraina e Terra Santa, ma non solo), una giornata dedicata al contrasto alla pena di morte e la presentazione di un progetto contro la dispersione scolastica (di cui parliamo in un altro articolo in questa pagina). Temi che meritano un ulteriore approfondimento per capirne anche i possibili risvolti a livello territoriale. Ne abbiamo parlato con la referente reggina della Comunità di Sant’Egidio, Antonella Surfaro.

Conflitto in Terra Santa, quali sono le iniziative della Comunità di Sant’Egidio per promuovere una cultura da costruttori di pace?

La Comunità di Sant’Egidio, sin dalle origini, contrasta ogni forma di guerra e violenza. Per la nostra Comunità la guerra e la povertà sono strettamente connesse: «La guerra è la madre di tutte le povertà». Le prime vittime di ogni conflitto sono i civili, i bambini, tutti schiacciati dalla crudeltà del potere. Nella Comunità resta, però, forte la convinzione che la pace è sempre possibile e il dialogo tra i popoli è il passo che aprirà il mondo ad una pace duratura. Per questo motivo la Comunità si fa promotrice di dialoghi di pace in tutto il mondo, a partire da Roma per arrivare fino in Medio Oriente, in Ucraina e in tutti quei Paesi colpiti dalla guerra e, troppo spesso, neanche menzionati.


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Col caso Cecchettin, si torna a parlare di pena di morte per i sex offender. In questi giorni avete celebrato la Giornata Mondiale delle “Città per la Vita, Città contro la Pena di Morte”. In virtù dei vostri dati, ha senso ancora parlare di pena di morte? È davvero un “deterrente” per diminuire la violenza nei paesi dove ancora esiste?

L’abolizione della pena di morte è uno dei terreni di impegno globale della Comunità di Sant’Egidio. Estrema sintesi delle violazioni dei diritti umani, la pena di morte rappresenta una forma di tortura, contraddice una visione riabilitativa della giustizia, legittima la violenza e la perpetua e, spesso, si fa strumento per colpire minoranze politiche, etniche o religiose.

E, rispetto alla violenza di genere, come si può arginare un’emergenza che sembra essere inarrestabile?

Contro la violenza, in tutte le sue forme, in primis quella di genere, unico modo per “arginarla” è educare alle emozioni, ai sentimenti e alla cultura del rispetto, fin da piccoli. Abbiamo perso di vista le relazioni e le abbiamo trasformate in “possesso”; dobbiamo educare al rispetto e per farlo bisogna partire dalla scoperta delle proprie emozioni e dal saperle gestire. Bisogna saper gestire le frustrazioni e il fallimento e renderli punti di forza da cui ripartire e non fattori scatenanti di distruzione.



Un pasto caldo per gli ultimi

Come si sta preparando la Comunità di Sant’Egidio al tempo di Avvento? A rispondere è Antonella Surfaro, referente locale: «La Comunità reggina nelle due sedi (Reggio e Melito) si prepara al Natale innanzitutto con l’appuntamento fisso della “Preghiera della Comunità”, che si svolge il sabato sera alle 20 presso la parrocchia di San Giorgio Extra a Reggio e il mercoledì alle 20 a Melito di Porto Salvo».

Inoltre «come ogni anno, in occasione del Santo Natale ci sarà il pranzo di Natale per i bisognosi che ogni domenica usufruiscono del servizio mensa attivo nelle due parrocchie. Quest’anno verranno realizzati due pranzi di Natale: il 25, come ogni anno, a San Giorgio Extra e il 26, per la prima volta, a Melito di Porto Salvo, nella parrocchia di San Giuseppe, dove ogni domenica la Comunità di Melito offre il servizio di mensa per i bisognosi» conclude.


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L'impegno contro la dispersione scolastica

Da un anno, la Comunità di Sant’Egidio ha dato vita al programma “W la scuola” con interventi volti a prevenire e contrastare la dispersione scolastica, inizialmente negli istituti scolastici di periferia a Roma e Genova. Su segnalazione delle famiglie o degli insegnanti si sono avviate azioni per contrastare la dispersione scolastica, con facilitatori impegnati a ritessere il rapporto tra il minore, la sua famiglia e la scuola.

Una buona prassi che, oggi, ha raggiunto anche la punta più a sud dello Stivale: «La Comunità di Sant’Egidio in Calabria ha avviato a partire dal mese di ottobre una serie di attività che mirano a contrastare la dispersione scolastica sia per i bambini che per i giovani. Sul territorio grecanico, in particolare a Melito, Roghudi e Bova Marina, sono state avviate le attività di Scuola della Pace all’interno delle biblioteche comunali e delle sedi della Comunità» ha spiegato la referente reggina Antonella Surfaro.

«In ogni polo bibliotecario i Giovani Per la Pace affiancano i bambini della scuola primaria e della secondaria di primo grado per lo svolgimento dei compiti ma soprattutto per coinvolgerli in attività ludo-didattiche di inclusione e socializzazione. A Roghudi, inoltre, – conclude Surfaro – sta per partire un progetto, promosso sempre dalla nostra realtà locale, in partenariato con la Cooperativa Marta e le scuole del territorio, proprio in contrasto alla povertà educativa».

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