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Prosegue il nostro viaggio tra le imprese del territorio calabrese volto a far conoscere e raccontare storie di successo. Sul numero di "Avvenire di Calabria" in edicola domenica 29 ottobre, vi abbiamo raccontato un'altra storia di successo, questa volta direttamente dalla montagna reggina: l'Aspromonte. Vi riproponiamo alcune loro testimonianze, insieme al format giunto al sesto appuntamento.
"È successo in Calabria", il format crossmediale di Avvenire di Calabria che si propone di andare alla ricerca delle storie di successo nel campo imprenditoriale e dell’innovazione in Calabria, fa tappa questa volta nella montagna reggina, a Gambarie d’Aspromonte, nota località turistica che sorge nel cuore del Parco nazionale d’Aspromonte e meta ambita di turisti provenienti da altre regioni d’Italia e dall’estero. Conosciamo insieme chi sono gli artefici di questo successo aspromontano.
La scommessa è destagionalizzare. Gli operatori di Gambarie, nota località turistica della montagna aspromontana vi hanno creduto fin da subito. Da quando - tra la fine degli anni ‘50 e gli inizi degli anni ‘60 del secolo scorso - è stata realizzata la prima importante struttura ricettiva.
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L’affermato gruppo “Priolo - Perri” ha da sempre guardato oltre alla tradizionale offerta legata alla stagione invernale. Lo ha fatto rinnovando e innovando le proprie strutture, a tal punto da renderle mete ambite del turismo calabrese legato non solo alla montagna. «Non è semplice mantenere aperte le nostre strutture 365 giorni all’anno», spiega Luca Lombardi.
Rappresentante della quarta generazione dell’impresa di famiglia, la sua visione parte da un dato di fatto: «Siamo all’interno del Parco nazionale dell’Aspromonte che già da sé rappresenta una risorsa». «Le nostre strutture - aggiunge Lombardi - sono parte integrante di questo contesto naturale. Quindi ci piace fornire al turista un’esperienza integrata non limitata alla vendita di un caffè, di un pasto o di una camera in cui soggiornare».
Insomma, la vera forza dell’offerta di qualità, oggi, è rappresentata dai “pacchetti” «che siamo in grado di fornire nei vari periodi dell’anno, ma legati alla peculiarità del nostro territorio che è la montagna e l’ambiente». In questi ultimi anni, infatti, «abbiamo puntato molto sull’escursionismo, l’enogastronomia e i prodotti tipici locali che è poi quello che, in gran parte, i nostri clienti ricercano», spiega ancora il giovane operatore che ha scelto Gambarie per svolgere la propria attività imprenditoriale e lavorativa, al pari di genitori, fratelli, zii e cugini.
«Oggi - aggiunge - siamo in grado di competere con i mercati del Nord Africa e della Grecia che hanno puntato proprio su questo nuovo settore del turismo e della ricettività». Insomma, è come se ci si dovesse dimenticare dell’immagine dell’albergatore tradizionale relegato nel chiuso della propria struttura ricettiva, pronto ad accontentare i clienti che la vivono solo per quel determinato periodo di soggiorno.
«L’albergatore “moderno” o “4.0” - spiega ancora Lombardi - propone qualcosa in più. Vende panorami. Sembra un’affermazione forte che contrasta con l’assioma secondo cui non “si vive solo di panorami”. In tanti rimarranno delusi nel sentire dire che noi in realtà lo facciamo da oltre settant’anni e chi in tutto questo tempo ci ha conosciuto ed è tornato a trovarci, lo sa». Un affermazione che è anche un messaggio di fiducia per quanti intendono avviare un’attività o lavorare in Calabria, «una regione che offre tante risorse dal punto di vista ambientale, vero “petrolio” del nostro futuro» chiosa l’imprenditore reggino.
Il bilancio dell’ultimo anno può considerarsi positivo. La sfida è fare stare bene i proprio clienti, ma anche fare in modo che tornino a Gambarie non solo durante la stagione invernale o quella estiva, al momento le più gettonate. Il prolungarsi delle temperature estive ha favorito maggiori presenze anche durante la stagione autunnale, più che altro legate al turismo ambientale ed escursionistico. In particolare, il solo mese di settembre ha fatto registrare un aumento delle prenotazioni da parte degli amanti del Trekking anche dal nord Italia e dall’estero.
Dati interessanti quelli che, sull'ultimo numero di Avvenire di Calabria, in edicola domenica scorsa insieme ad Avvenire, ha snocciolato Luca Lombardi. «Guardando ai dati delle presenze del solo 2023, fino ad oggi possiamo ritenerci più che soddisfatti». Il tasso di occupazione delle strutture alberghiere del comprensorio, infatti, si aggira attorno al 60%. «Non ci piace fare un confronto con le altre realtà calabresi o italiane, perché ognuno risponde del proprio lavoro. Ma questa percentuale continua l’albergatore corrisponde al tasso di occupazione medio che fanno registrare, per intenderci, realtà come Milano, Torino o Venezia. Senza alcun dubbio mete turistiche del panorama nazionale molto più gettonate».
Numeri importanti, ha spiegato, che «crediamo possano essere replicati anche da altri. E quindi un ulteriore segnale che intendiamo lanciare». Cosa altrettanto importante, continua Lombardi, è il fatto che la maggior parte delle nostre prenotazioni non provengono dalla città metropolitana di Reggio Calabria (che rappresenta circa il 18% di utenza, comunque importante), ma oltre l’80% arriva da fuori provincia».
Non solo presenze e prenotazioni. Un altro dato significativo legato alle strutture del gruppo turistico ricettivo “Priolo - Perri” è legato ad altra tipologia di riconoscimenti ottenuta negli anni dalle diverse strutture della nota località.
Tutte ad essere certificate con la “Cets”, ossia la Carta europea del turismo sostenibile. L’integrazione con l’Ente parco d’Aspromonte, poi, è data dal fatto di essere punto tappa dei sentieri del “Brigante” (inserito nell’atlante italiano dei camini) e “Italia”, il sentiero più lungo del mondo.
«Siamo inoltre aderenti spiega ancora Luca - alla carta dei servizi e struttura di accoglienza della ciclovia della rete dei parchi della Calabria».
«Siamo arrivati già alla quinta generazione». Si respira aria di focolare, insieme a Anna Iatì e Stefano Priolo, coniugi e “nonni” del gruppo imprenditoriale, oggi fiore all’occhiello dell’offerta turistico-ricettiva non solo della montagna reggina, ma dell’intera Calabria. È attorno a loro che è cresciuta la famiglia e, allo stesso tempo, la realtà da essi realizzata oggi affidata alla cura e alle attenzioni dei quattro figli e dei tanti nipoti.
«Abbiamo lasciato loro - dice la signora Anna un’eredità importante. Il lavoro innanzitutto». Lavoro inteso nel vero senso del termine, «come sacrificio». Aver realizzato tante strutture nel territorio in cui si è nati non è cosa da poco. Oltre a un ricevere, giustamente legato al profitto, c’è anche un dare. «Sì - ammette l’anziana imprenditrice - in tutti questi anni abbiamo dato da lavorare anche a tante altre famiglie del comprensorio».
Un lascito non solo economico, ma anche valoriale quello dei due coniugi. La prima pietra, raccontano, «l’abbiamo posta nel 1954. In quell’anno cominciava a prendere forma il primo storico albergo di famiglia: il “Miramonti”. Negli anni successivi sorgeranno poi anche l’Hotel “Centrale” e, più di recente ad inizio degli anni duemila, il “Bella Vista”: il primo albergo 4 stelle della zona. Insieme a queste tre “creature”, c’è anche lo store di articoli sportivi e per la neve.
«Abbiamo cercato di fare le cose nel migliore dei modi, per rispondere alla domanda dei tanti turisti provenienti da tutta Italia che in tutti questi anni hanno scelto la nostra montagna e, quindi, di soggiornare da noi». Un vero e proprio esempio di resilienza e intraprendenza, che diventa patrimonio valoriale da condividere con le giovani generazioni. «Cosa dico ai ragazzi che vogliono intraprendere la carriera imprenditoriale? Innanzitutto aggiunge la signora Anna - non bisogna mai scoraggiarsi. Molti giovani oggi, rispetto ai nostri tempi, si fermano facilmente davanti al primo ostacolo. Bisogna, invece, rimboccarsi le maniche e andare avanti.
«Lavorare - aggiunge - significa impegnarsi. Dedicare il proprio tempo alle proprie attività». Qui non c’è lavoro? «Non è vero», aggiunge la fondatrice del gruppo “Priolo - Perri”. «Se si ha la volontà, non ci manca niente per crearlo. Per noi la montagna è stata una risorsa. Ma per arrivare dove siamo arrivati oggi ci siamo dovuti mettere in gioco direttamente. Niente cade da solo dal cielo. Quindi ragazzi - è il suo invito - datevi da fare!».
Quella del gruppo di imprenditori turistico-ricettivi "Priolo - Perri" di Gambarie d'Aspromonte è solo una delle tante storie di successo che via abbiamo raccontato nell'ultimo anno. Tutte accomunate da intraprendenza, voglia di fare e, soprattutto, rinnovarsi e innovarsi pur non rinnegato le proprie origini e la propria terra, la Calabria.
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Giunto al sesto appuntamento, “È successo in Calabria” è il format crossmediale (video, carta stampata, web e social), con cui l’Ufficio per le Comunicazioni sociali e la redazione di Avvenire di Calabria contribuiscono alla sfida educativa intrapresa dalla Chiesa reggina in termini di formazione al lavoro e promozione dell’autoimprenditorialità in Calabria.
L’intento è quello di consegnare ai giovani - soprattutto agli studenti delle scuole superiori - alcune buone prassi di riferimento, storie e modelli di imprese che hanno costruito il loro business a partire dalla Calabria e che sono riuscite a creare posti di lavoro e occupazione nella terra dei bronzi. Se tra gli studenti si registreranno manifestazioni di interesse o desiderio di approfondire le modalità di creazione di un’impresa, sarà proposto loro di rivolgersi agli sportelli di Job in progress. Quest’ultimo è il patto multisettoriale promosso dalle comunità diocesane della Città metropolitana di Reggio Calabria e dalla Camera di Commercio di Reggio Calabria finalizzato all’accompagnamento di giovani e inoccupati alla creazione o alla ricerca di un lavoro. Nessuna impresa può acquistare spazi pubblicitari o entrare nel format attraverso azioni commerciali: le attività protagoniste del format sono selezionate dalla redazione di Avvenire di Calabria in partnership con la Camera di Commercio e con Banca Generali.
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