Avvenire di Calabria

La nuova tappa di "È successo in Calabria" ci conduce a Candidoni nella Piana di Gioia Tauro alla scoperta di un'altra realtà imprenditoriale di successo

Fattoria della Piana, ecco la Calabria buona che riparte dalla terra

L'azienda presieduta da Carmelo Basile ha vinto una scommessa: mettere a disposizione della terra le braccia dei giovani calabresi

di Francesco Chindemi

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Nuova tappa del viaggio di “È successo in Calabria”. Il format di "Avvenire di Calabria" che si propone di andare alla ricerca delle storie di successo nel campo imprenditoriale e dell’innovazione in Calabria, ci fa scoprire, questa volta, una realtà fortemente legata alla terra e alle sue potenzialità.

Stiamo parlando di Fattoria della Piana, una vera e propria realtà imprenditoriale affermata e conosciuta ormai non solo in Calabria e nella vicina Sicilia, ma in tutta Italia ed anche all’estero. Alla base della storia di successo c’è molta tradizione, legata al contesto - la Piana di Gioia Tauro - in cui Fattoria è nata e opera, ma soprattutto tanta innovazione e attenzione e cura per l’ambiente.

Una realtà cresciuta, in particolare, alla fine degli anni ‘90 e nei primi anni del nuovo secolo, grazie a una buona dose di voglia di fare e tante idee creative, ma anche al contributo di molti giovani che hanno deciso di sposare quella che si è rivelata una scommessa vincente.


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Il tutto parte dalla materia prima, rappresentata dai prodotti della terra e dal latte non solo prodotto in sede, ma anche proveniente dai produttori di tutta la Calabria. Da qui il mix che strizza l’occhio anche alla sostenibilità con ricadute e benefici non solo per l’azienda.

Tradizione e innovazione a chilometro "zero", una storia di successo

Duecentosessanta ettari sono davvero tanti per esser visitati in un solo giorno. Ma non importa. Ciò che più conta è che qui ci lavorano oltre 120 persone che hanno deciso di sostenere la scommessa di Carmelo Basile, ossia mettere le proprie braccia al servizio della terra che è anche loro. Una scelta, quasi in controtendenza oggi in Calabria, ma che fa respirare un’atmosfera che ci lega al passato e alle origini di questa regione che ha fatto dell’agricoltura,

da sempre, la sua principale attività economica. Quasi un segnale di ripartenza per un territorio che, in passato, negli anni sessanta del secolo scorso, ha subito l’abbaglio del miracolo economico. Proprio a pochi chilometri di qui sorge l’area portuale di Gioia Tauro che avrebbe dovuto ospitare il quinto centro siderurgico nella prospettiva di sviluppo dell’ormai noto “pacchetto Colombo”.

La vera scommessa: ripartire dal buono che la Calabria offre

Un fallimento con tanti effetti nefasti. Forse anche questo ha contribuito a far riscoprire la vera vocazione di un territorio che per molto tempo ha vissuto di promesse disattese. In particolare, spiega Basile, presidente e fondatore di Fattoria della Piana, «tutto ciò che svolgiamo in fattoria inizia dalla terra e finisce nella terra».

Dalla coltivazione dei campi, «produciamo il frumento per le nostre mucche. Dai nostri allevamenti ricaviamo il latte che è alla base della nostra produzione casearia. Il letame, così come il siero scarto della lavorazione dei formaggi li mandiamo al nostro impianto di biogas, grazie al quale produciamo energia termica ed energia elettrica che impieghiamo per il funzionamento dell’azienda, ma anche per alimentare ben 2700 famiglie».

La Centrale a Biogas di Fattoria della Piana

«Un sistema, spiega ancora Basile, perfettamente circolare con importanti ricadute per le nostre terre, i processi produttivi, ma anche per l’itero territorio circostante». Insomma, per parafrasare quanto facevano le generazioni del passato, «nulla viene sprecato, tutto diventa risorsa, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale con notevole risparmio di combustibili fossili». Certo, «costruire una storia di successo non è stato facile in un territorio spesso associato a messaggi negativi. Ma se oggi siamo quello che siamo - ancora il presidente di Fattoria della Piana - è anche perché dai problemi possono nascere buone opportunità. E noi lo abbiamo fatto».

Dall’impatto zero al benessere degli animali in fattoria

Candidoni è un piccolo centro della Piana di Gioia Tauro. È qui che sorge Fattoria della Piana, la più grande fattoria della provincia di Reggio Calabria, una delle più grandi del Sud Italia. Una realtà che continua a crescere, rispettando sempre e comunque l’ambiente e trasformando in risorsa ciò che normalmente viene considerato rifiuto.

Nel fare un giro tra i vari ambienti che la compongono ti rendi conto, fin da subito, che qui lo sguardo è già proiettato in avanti. La prima cosa che balza agli occhi, facendo un giro tra le grandi stalle che ospitano oltre 900 bovini, sono i pannelli fotovoltaici sul tetto. «Oltre che con il letame e altri scarti di lavorazione, produciamo energia elettrica per una potenza totale di 400 kilowatt anche dai ricoveri per il nostro bestiame».

L'innovazione, tra i segreti del successo di Fattoria della Piana

Insieme a uno dei primi impianti di biogas costruiti (era il 2008) in Calabria e al più grande impianto di fitodepurazione mai realizzato nel Sud Italia è anche questo segno di innovazione. L’ultima innovazione di Fattoria della Piana sono però gli otto robot di mungitura installati grazie alla collaborazione dell’azienda olandese “Lely”.

Un sistema innovativo che ha consentito all’azienda di fare un salto di qualità, soprattutto per quanto riguarda il benessere degli animali oltre a contribuire all’incremento della produzione di latte. Inoltre rende Fattoria la prima stalla automatizzata con dispositivi del genere nel Mezzogiorno.

Il presidente di Fattoria della Piana, Carmelo Basile

«L’allevamento è comunque parte fondamentale della filiera produttiva e richiede tempi lunghi. Per questo facciamo massima attenzione al benessere degli animali, perché solo solo chi sta bene può dare buoni risultati. Qui abbiamo solo vacche da latte, non facciamo ingrasso per macello», spiega il presidente di Fattoria della Piana Basile.

La Cooperativa che raccoglie solo latte prodotto in Calabria

È nell’ambito caseario che poi si riversa gran parte dell’attività produttiva dell’azienda grazie al latte prodotto in loco da vacche frisone e brune alpine di alta genealogia. A questo va aggiunta la raccolta da oltre 90 stalle ovine e bovine più piccole da pastori e allevatori di tutta la Calabria che aderiscono alla Cooperativa che fa capo a Fattoria e che continuano ad avvalersi della secolare tradizione pastorizia dei monti calabresi. Ogni anno vengono, così, trasformati oltre 6 milioni di litri di latte. Varchiamo la porta del moderno caseificio che occupa una superfice di oltre mille metri quadrati.

Qui, vero e proprio «cuore dell’azienda», vengono prodotti formaggi freschi, a pasta filata, come la mozzarella fiordilatte o i pecorini classici calabresi e le novità, oggi molto apprezzati sulle tavole di tutto il mondo.

Dalla qualità alle nuove idee 

Tutti i prodotti di Fattoria della Piana vengono sottoposti a continui controlli. L’azienda ha un proprio laboratorio di controllo e qualità che analizza costantemente le caratteristiche qualitative del latte. Luogo, inoltre, essenziale per la ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti. A coordinare l’attività c’è Pietro, giovane biotecnologo industriale.

Il laboratorio di controllo e qualità di Fattoria della Piana

«Sette anni fa, dopo la laurea a Pavia, sono tornato in Calabria è ho iniziato la mia attività in Fattoria. Sono molto orgoglioso di questa esperienza e di potermi misurare con innovazione e sviluppo di nuove tecnologie rappresentano il futuro dell’agroalimentare».

In questo laboratorio, spiega, è racchiuso «tutto l’ambiente fattoria: dall’analisi sui sottoprodotti del biogas, alla messa a punto di nuovi processi produttivi». È qui che iniziano a prendere forma le nuove idee come il Bergorino o il Pecorino reggino. Il consiglio ai giovani laureati? «Avere fame di poter far bene anche a casa propria».

La storia di Anna Rita: da studentessa dell'alternanza a dipendente

Da ragazza dell’alternanza scuola - lavoro a tutor degli studenti che vengono in azienda. È una bella storia di merito e successo quella che vede protagonista Anna Rita Fedele, giovane di Gioia Tauro in azienda da circa otto anni.

«Sono stata assunta subito dopo il diploma. Cosa consiglio ai ragazzi? Non sottovalutate esperienze simili a quella che ho fatto io, anche se inizialmente può sembrare una perdita di tempo. Può rappresentare davvero un’occasione per avvicinarsi al mondo del lavoro.

Certo, bisogna avere anche fame e coraggio di mettersi in gioco anche se all’inizio può non sembrare la scelta giusta». Anna Rita oggi in azienda ha un ruolo di rilievo. È responsabile dei conferitori soci dell’azienda.

Come lei, anche altri dipendenti di Fattoria sono stati assunti tramite percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento.

I prodotti di Fattoria della Piana presenti sulle tavole di tutto il mondo

Il Canestrato d’Aspromonte, al lancio, è stato premiato quale miglior formaggio misto d’Italia. Il Pecorino reggino («omaggio alla nostra terra») nato come esperimento durante la pandemia, ha ottenuto la medaglia d’oro al World Cheese Awards.

Un caciocavallo nella "cella" di stagionatura

Eccellenze a chilometro zero, come altre, apprezzate ed esportate in Italia e all’estero. «Canada e Stati Uniti, alcuni mercati di riferimento. I nostri formaggi hanno viaggiato anche in prima classe sulle rotte aree intercontinentali di Giappone e Australia», dice con orgoglio Federica Basile responsabile della produzione e della commercializzazione dei prodotti. Ci accompagna all’interno del cosiddetto «caveau dei pastori».

Una grande cella frigorifera «in cui avviene la stagionatura che dona quel gusto particolare ai nostri formaggi». La promozione del brand? «Attraverso social media e campagne pubblicitarie. Crediamo, poi, nelle visite didattiche per la promozione della cultura alimentare tra i più giovani».

"È successo in Calabria", il format che mette in vetrina storie di successo

Giunto al quinto appuntamento, “È successo in Calabria” è il format crossmediale (video, carta stampata, web e Social), con cui l’Ufficio per le Comunicazioni sociali e la redazione di Avvenire di Calabria contribuiscono alla sfida educativa intrapresa dalla Chiesa reggina in termini di formazione al lavoro e promozione dell’autoimprenditorialità in Calabria.

L’intento è quello di consegnare ai giovani - soprattutto agli studenti delle scuole superiori - alcune buone prassi di riferimento, storie e modelli di imprese che hanno costruito il loro business a partire dalla Calabria e che sono riuscite a creare posti di lavoro e occupazione. Tutto il materiale sarà messo a disposizione della comunità educante. In particolare sarà consegnato all’ufficio scuola diocesano affinché inviti gli insegnanti di religione a offrire alle classi momenti di riflessione su lavoro e impresa in Calabria.


PER APPROFONDIRE: MediLine, così le buone idee prendono forma


Gli studenti interessati ad approfondire i temi, saranno indirizzati agli sportelli di Job in progress, patto multisettoriale promosso dalle comunità diocesane della Città metropolitana di Reggio Calabria e dalla Camera di Commercio. Come fin qui fatto, le imprese protagoniste del format, di volta in volta, saranno selezionate dalla redazione di Avvenire di Calabria in partnership con la Camera di Commercio e con Banca Generali.

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