Avvenire di Calabria

Una storia d'amore, il matrimonio e la capacità di mettersi in cammino, insieme, per scoprire la «volontà di Dio» per la loro famiglia

Da Most a Reggio Calabria, Cetty e Antonio raccontano la bellezza dell’adozione

Cetty e Antonio sono due professionisti reggini; cresciuti in parrocchia, non hanno mai smarrito la fede anche nelle «sfumature più scure»

di Antonio e Cetty Casciano

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Una storia d'amore, il matrimonio e la capacità di mettersi in cammino, insieme, per scoprire la «volontà di Dio» per la loro famiglia. Cetty e Antonio sono due professionisti reggini; cresciuti in parrocchia, non hanno mai smarrito la fede anche nelle «sfumature più scure».

La bellezza dell'adozione nelle parole di una coppia di Reggio Calabria

Nella nostra esperienza di vita, la parola “famiglia” ha acquisito giorno dopo giorno significati e sfumature diverse, a volte più chiare e morbide, altre più scure e contrastanti in un percorso altalenante fatto di piccole grandi scelte quotidiane.

«Ed ho imparato che l’amore insegna, ma non si fa imparare» cantava De Gregori, sintetizzando poeticamente la bella e faticosa sfida di un amore declinato nella vita di coppia e di famiglia, provando a condividere carezze, esperienze, limiti, progetti, fatiche, delusioni, risate e tutte quelle attenzioni che in qualche modo centrano col prendersi cura dell’altro.


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Essere famiglia è come percorrere una strada tortuosa di periferia o forse meglio un sentiero di campagna di cui non si scorge bene la direzione ed occorre scoprirla passo dopo passo, col supporto silenzioso di chi lo ha già percorso e la certezza di Dio Speranza Affidabile che quel sentiero lo ha tracciato proprio per noi e ci accompagna per diventare nel nostro sì quotidiano piccola Chiesa domestica.

Lungo questa via, con passo a volte incerto ma sempre mano nella mano, abbiamo percorso questi anni di vita familiare scoprendo che l’Amore “precede” sempre tutto, se ci si abbandona con fiducia a Lui, imparando l’attenzione costante all’altro, la pazienza faticosa dell’attesa, il rispetto dei silenzi e la forza della gioia condivisa, l’abilità di camminare con lo stesso passo e ripetersi «sia fatta la tua volontà» a volte con più forza, altre con un pizzico di rassegnazione e qualche lacrima.

Questo ce lo ha insegnato ancor di più il diventare genitori attraverso la strada lunga, bella e faticosa dell’adozione, fatta di attese apparentemente infinite, di pazienza e tenacia condivise, di preparativi incerti e caotici.

Abbiamo compreso come essere famiglia significhi superare la paura dell’inadeguatezza con il coraggio dell’accoglienza, i timori della diversità con la forza della tenerezza, l’impossibilità di poter controllare tutto con la bellezza di poter lasciare il timone della propria barca alle mani di Dio ed al suo sguardo amorevole.

Il 2 settembre 2020 a Most, piccola cittadina nel nord della Repubblica Ceca, c’era un sole caldo e accecante. I nostri occhi hanno incrociato per la prima volta quelli di Dominik e Marek, qualche timido abbraccio e i loro sorrisi sinceri hanno spalancato in tutta la sua grandezza quella promessa di felicità ricevuta anni prima e divenuta sempre più certezza nell’Amore più grande.


PER APPROFONDIRE: Vangelo e famiglia, gli orientamenti di papa Francesco


Come ha ricordato Papa Francesco «la gioia dei figli fa palpitare i cuori dei genitori e riapre il futuro. I figli sono la gioia della famiglia e della società. I figli sono un dono, sono un regalo». A noi lo ricordano ogni giorno queste due “piccole pesti” che con la loro allegria e le loro marachelle ci insegnano ad essere sempre più famiglia ed insieme cresciamo, insieme camminiamo, insieme siamo.

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