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Don Nino Russo, parroco di Cannavò, Riparo, Prumo è il nuovo amministratore delle parrocchie di San Biagio Vescovo e martire e di San Nicola a Gallico Superiore. Dopo cinque anni, don Nino subentra a don Filippo Cotroneo al quale è stata affidata la comunità di Santa Croce a Piale di Villa San Giovanni.
Accolto da una folla di fedeli ed accompagnato dall’arcivescovo monsignor Fortunato Morrone, don Russo ha fatto il suo ingresso a Gallico lunedì 12 settembre, durante la Celebrazione eucaristica presieduta presule di Reggio-Bova, presenti il vescovo emerito del Madagascar, il gallicese monsignor Antonino Scopelliti, il vicario generale, monsignor Pasqualino Catanese, il rettore del seminario arcivescovile Pio XI, don Nino Pangallo, il rettore del Santuario della Madonna della Grazia, padre Gaetano Lombardo, fra Natale Fiumanò, francescano, padre Franco Saraceno, il diacono Mario Pensabene, gli amministranti e i seminaristi Angelo Pensabene e Santo Federico.
Pinella Tramontana, a nome della comunità di San Biagio e di San Nicola in Santa Domenica, ha dato il benvenuto a don Nino Russo ed ha ringraziato l’arcivescovo per l’attenzione che ha prestato fin dai primi giorni del suo insediamento nella nostra diocesi. Ha ringraziato don Filippo che ha guidato per 5 anni le parrocchie delle zone alte di Gallico e tutti i parroci che si sono susseguiti.
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Monsignor Morrone, ha ringraziato don Filippo perché lasciare non è semplice. «Sono contento - ha aggiunto l’arcivescovo - per la sua disponibilità faticosa. Anche lui, don Filippo si è messo in discussione con il suo carattere e temperamento, con il suo essere credente. Lo ringrazio perché rompendo ogni schema canonico e riuscito a dire sì». Poi, rivolgendosi ai fedeli presenti: «Si ricomincia! Ma questo ricominciare significa un regalarsi tutto a Dio.
Quello che è stato seminato da tutti, piccoli e grandi, adesso prende vigore. Basta con gli “avevamo”, “facevamo”, altrimenti diventa tutto stucchevole». «Ora ci siamo noi», ha continuato il presule, «e se ci siamo noi è perché qualcuno ha lavorato precedentemente. E se si lavora nel nome del Signore si lavora per tutti! Altrimenti si lavora per se! Quando le cose vanno male ci sentiamo frustrati. Ma il Signore ci parla sempre, anche nelle crisi e nell’incomprensioni».
Poi rivolto all’assemblea: «Ho seguito questa comunità per capirne le dinamiche. Quando ci sono difficoltà si cammina insieme comunque. Sono ben contento che la chiesa stasera è quasi colma ma sarebbe bello che ci fosse stata più persistenza. Non c’è una appartenenza a qualcuno o a qualcosa. È il Signore che ci guida nella nostra vita. È Lui che ci costituisce con il suo Spirito Chiesa, Comunità Famiglia».
«Le cose vecchie – ha concluso il vescovo – sono passate, il nuovo sta nell’antico. È il Signore che ci sostiene, altrimenti ognuno fa la sua parte secondo i suoi canoni, i suoi principi e allora non siamo più come Chiesa. Signore partiamo da Te per la pace dello Spirito. Perciò, ti chiediamo perdono se non sempre ti abbiamo obbedito».
Don Nino Russo ha preso la parola alla fine della Santa messa. Ha ringraziato i sacerdoti presenti. In particolare monsignor Scopelliti per averlo accolto, giovane seminarista, in Madagascar, mandato dal vescovo Mondello. Un periodo molto importante per la sua vita di fede. Missionario anche in Belgio, oggi don Russo è parroco di Cannavò, Riparo, Prumo, con importanti incarichi in diocesi: è, difatti, vicedirettore della Caritas. La guida della parrocchia di Gallico accresce il suo gregge.
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Rivolgendosi ai fedeli, don Nino Russo ha chiesto un po’ di tempo per orientarsi. Il primo annuncio: dal 3 al 9 ottobre le chiese di San Biagio e San Nicola ospiteranno la Missione popolare animata dai seminaristi. Il sinodo ci sta facendo capire che dobbiamo trasformare la parrocchia in un cantiere perché come dice papa Francesco, la parrocchia sia un luogo di accoglienza e di bellezza. «Buon cammino», don Nino.
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