Avvenire di Calabria

Ha fatto il suo debutto domenica 23 gennaio sull'edizione in edicola, vi riproponiamo la nuova rubrica "Spazio genitori"

Genitori e figli oggi, è emergenza educativa?

Quale concetto di famiglia oggi rispetto al passato? È l'interrogativo al quale in tanti cercano risposte

di Gianni Trudu

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Caro genitore, da alcuni decenni e a più riprese, anche tu avrai sentito parlare di “emergenza educativa”. Basta inserire l’espressione in un motore di ricerca per verificare un profluvio di riferimenti, passati e recenti, riguardo al tema. Emergenza educativa è un’espressione che, come un fiume carsico, di tanto in tanto riemerge nel pubblico dibattito. Soprattutto in occasione di episodi, certamente gravi, che vedono protagonisti i nostri figli e noi genitori.


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Si leggono articoli e libri, si organizzano convegni, si realizzano specifici studi e ricerche per spiegarci l’emergenza educativa e poi? Poi il tema, superata l’“attenzione scandalistica” dei media, si inabissa nuovamente fino all’occasione successiva. Ma pensiamoci bene, serve fermarsi solo allo scandalo? Scandalizzarsi aiuta a risolvere e svolgere al meglio la funzione educativa di noi genitori? Secondo te, esiste un’emergenza educativa? Prima di rispondere è bene riflettere: la risposta che si dà parla di noi genitori. Se pensiamo che esista un’emergenza educativa probabilmente abbiamo una certa età e una qualche nostalgia per il tipo di famiglia in cui siamo nati e cresciuti. Famiglia in cui i ruoli e le funzioni genitoriali erano ben stabiliti e definiti, chiari a tutti: genitori e figli.

Rimpianto per i "bei tempi andati"?

Se crediamo all’emergenza educativa, probabilmente nutriamo un certo rimpianto per i “bei tempi andati”, che non ci sono più e più non torneranno. Proprio perché se ne parla da decenni, l’espressione emergenza educativa è una sorta di contraddizione in termini. La parola “emergenza” è riservata ad un fenomeno eccezionale nella sua gravità, che richiede interventi altrettanto eccezionali ma momentanei, temporanei. Se così non fosse saremmo in presenza di un fenomeno cronico e non acuto, che si addice alle emergenze. E poi, penso si debba stare attenti ad un possibile sottile autoinganno.

Ritenere, o peggio, credere l’educazione un fatto emergenziale può indurre a considerare il compito educativo come sovrabbondante le nostre capacità e forze. Il passo che ci può portare a gettare la spugna è breve. È facile arrenderci, scadere nel lassismo o delegare, di fronte ad un compito ritenuto eccezionale ma da decenni considerato persistente e quindi immane. E allora? Allora, penso si debba prendere atto, una volta per tutte, che siamo pienamente immersi in un mondo che cambia ad una velocità tale da non riuscire, spesso, a coglierlo pienamente in tutti i suoi aspetti, implicazioni e conseguenze. Penso sia vero che anche noi contribuiamo al cambiamento, ne siamo protagonisti grazie al nostro modo di interpretare la realtà ed il contesto, ai nostri comportamenti e scelte.

Genitori e figli, le nuove dinamiche educative

Per sottrarsi alla confusione, al disorientamento, è necessario applicarsi con intelligenza, leggendo dentro i fenomeni, confrontarsi con altri che vivono analoghe esperienze e sviluppare una nuova consapevolezza riguardo le dinamiche educative che si attivano nel rapporto con i figli, per viverle al meglio. Confermare alcuni punti di riferimento, mantenendoli fermi, e individuarne di nuovi. Quali? Lo vedremo nei prossimi appuntamenti. In conclusione, non so tu, ma io non credo all’emergenza educativa. Credo nell’impegno, nel compito educativo che spetta, in primis, a noi genitori. Credo alla sua “normalità”, alla sua quotidianità, alle fatiche e alle gioie che comporta, alla soddisfazione che ne deriva.


PER APPROFONDIRE: Uno “spazio” per i genitori, su Avvenire di Calabria una nuova rubrica


Questa rubrica, “Spazio genitori”, vuol essere un appuntamento, un’occasione di riflessione e confronto sull’educazione, sull’essere genitori, sulle modalità più idonee ed efficaci per assumere il ruolo ed assolvere la funzione genitoriale. Senza pretesa di voler insegnare alcunché, profondamente convinto che, parafrasando don Ugo De Censi, salesiano e uomo di Dio che mi ha affiancato nel percorso di vita e contribuito in modo significativo alla mia educazione, “Nell’impegno educativo la prima persona da educare sono io”. Un caro saluto. P.S.: se vuoi indicare temi da trattare o proporre spunti di riflessione scrivi a spaziogenitori2022@libero.it

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