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L'amicizia per favorire la pace tra i popoli. È questo l'intento con cui nel 2011 l'Assemblea generale delle Nazioni unite ha istituito la Giornata mondiale dell'Amicizia. Sull'amicizia intesa come dono è spesso intervenuto anche papa Francesco.
La Giornata internazionale dell'amicizia che è stata istituita dall'Onu nasce dall'idea che l'amicizia tra gli individui possa ispirare sforzi di pace e costruire ponti tra le comunità. Questa giornata mondiale, dunque, serve per riconoscere e diffondere la rilevanza dell'amicizia come sentimento nobile e prezioso nella vita di tutti.
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Il pianeta è afflitto da diversi conflitti che ne insanguinano ogni angolo. Attraverso l'amicizia, però, è possibile sviluppare forti legami di fiducia tra i popoli che possono contribuire ai cambiamenti necessari per costruire un mondo migliore.
Il tema dell'amicizia è un tema fondamentale. Spesso richiamato anche da papa Francesco. Sull'importanza di questo "dono" così il Santo Padre ebbe modo di dire nell'omelia della Messa presieduta a Casa Santa Marta il 14 maggio 2018: «Noi abbiamo ricevuto questo dono come destino, l’amicizia del Signore, questa è la nostra vocazione: vivere amici del Signore».
«Tutti noi cristiani - ancora le parole di papa Francesco - abbiamo ricevuto questo dono: l’apertura, l’accesso al cuore di Gesù, all’amicizia di Gesù. Il nostro destino è essere amici tuoi. È un dono che il Signore conserva sempre e Lui è fedele a questo dono».
Un concetto ribadito da Francesco anche nella sua Esortazione apostolica "Christus vivit" indirizzata, in particolare, ai ragazzi e alle ragazze del mondo, all'indomani del Sinodo dei Giovani del 2018.
«L’amicizia - ancora Bergoglio - è un regalo della vita e un dono di Dio. Attraverso gli amici, il Signore ci purifica e ci fa maturare. Allo stesso tempo, gli amici fedeli, che sono al nostro fianco nei momenti difficili, sono un riflesso dell’affetto del Signore, della sua consolazione e della sua presenza amorevole».
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Ecco perché, «avere amici - per il Papa - ci insegna ad aprirci, a capire, a prenderci cura degli altri, a uscire dalla nostra comodità e dall’isolamento, a condividere la vita. Ecco perché "per un amico fedele non c’è prezzo"» (Sir 6,15).
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