Avvenire di Calabria

Giubileo 2025: Campus Bio-Medico, ieri pomeriggio pellegrinaggio, passaggio attraverso la Porta Santa e messa a San Pietro

di Redazione Web

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Più di mille persone tra studenti e professori, infermieri e medici, ricercatori e amministrativi, tecnici e volontari, accompagnati anche da familiari e amici. 12 pullman partiti dalla sede di Trigoria, oltre alle centinaia di colleghi che hanno raggiunto autonomamente il punto di ritrovo di piazza Pia, a Roma. Il popolo del Campus Bio-Medico si è riunito ieri pomeriggio per il pellegrinaggio lungo via della Conciliazione, il passaggio attraverso la Porta Santa e la messa all’interno della basilica di San Pietro, per celebrare tutti insieme il Giubileo della speranza.
Il pomeriggio di incontro, preghiera e raccoglimento è stato suggellato dalla santa messa che si è tenuta presso l’Altare della Cattedra della basilica vaticana, concelebrata dal card. Mauro Gambetti, arciprete della basilica di San Pietro, dal vicario dell’Opus Dei in Italia, don Giovanni Manfrini, e dal direttore della cappellania del Campus Bio-Medico don Luca Brenna, accompagnato da tutti gli altri cappellani, con i canti e le musiche del coro universitario.
“In un’epoca in cui la tecnologia e la scienza medica fanno passi da gigante, è essenziale non perdere di vista l’aspetto umano della formazione e delle cure”, ha sottolineato il presidente dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, Carlo Tosti, che ha poi continuato: “Il Giubileo è per noi l’occasione per riaffermare la nostra missione originaria e il nostro impegno nel mettere sempre e comunque la persona al centro”.
“Alzati è il verbo della resurrezione, ovvero stai in piedi nella tua dignità, non dimenticare la condizione da cui provieni, e cammina. Il mistero che celebriamo è questo: guarigione e consegna di un mandato, in particolare per voi, per coloro che hanno cura degli altri”, ha affermato durante la sua omelia il card. Mauro Gambetti, che ha poi concluso la liturgia con un ringraziamento alla comunità del Campus Bio-Medico riunita in preghiera: “Vorrei ringraziarvi e incoraggiarvi nella missione che avete abbracciato, perché davvero possiate mostrare a tutti come curava e come guariva Gesù, fino al punto da non poter distinguere l’umano e il divino, tanta è l’umanità nell’approccio all’altro”. Da qui anche l’esortazione di don Giovanni Manfrini: “Ognuno di noi sappia posare il proprio sguardo affettuoso e misericordioso prima di tutto sui propri colleghi, avendo occhi di comprensione e fiducia, così come sugli studenti e sui pazienti, in modo che possa diventare realtà l’auspicio di san Josemaría Escrivá di essere seminatori di pace e di gioia”.
L’importanza che riveste questo evento per il popolo del Campus Bio-Medico è stata evidenziata anche da don Luca Brenna: “Il Giubileo è un momento di preghiera e un’esperienza di comunione che ci ricorda come il cammino di ogni giorno avvenga nella fede e nel servizio ai più fragili. Vedere così tante persone unite in questo pellegrinaggio è un segno di grande speranza per il futuro, a dimostrazione del forte impegno che ci caratterizza come comunità”.

Fonte: Agensir

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