Avvenire di Calabria

Bruna Mangiola e gli altri volontari esaltano il ruolo del volontariato e la forza della gratuità: «Vogliamo essere liberi dai lacciuoli economici»

Help Center diocesano, più forza ai servizi di prossimità

Dagli avvocati che devolvono tutto alla Caritas diocesana al Caf che prova a guidare i senza fissa dimora fra le misure assistenziali: «Non potevamo fermarci a distribuire caffè e cornetti»

Federico Minniti

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Un sole primaverile filtra tra le ringhiere dell’Help Center diocesano di Reggio Calabria: all’interno dei locali ferroviari c’è un’oasi di speranza. Alla porta è legato un nastro rosa, è la prima storia che ci viene raccontata al nostro arrivo: una donna che viveva per strada ha dato alla luce una bambina. Adesso è sostenuta dalla sua famiglia di origine; seppure i problemi non manchino, i volontari le stanno provando tutte per tutelare la giovane mamma e la neonata. Bruna Mangiola, dividendosi tra i tanti che bussano alla finestra per un caffè o una richiesta di aiuto, ci illustra la quotidianità di quel posto che si sostiene grazie ai fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica e alle donazioni dei cittadini.

«Finanziamenti pubblici? No - tuona la coordinatrice dei volontari della Caritas presso l’Help Center - dobbiamo restare liberi, anche di denunciare le cose che non vanno. A noi basta la carità, quella vera, che ci fa sentire costantemente la presenza del Signore al nostro fianco». Una Provvidenza pragmatica: delle volte è un televisore per quella donna rimasta sola e che ha paura di tornare a casa senza sentire nemmeno una voce amica, altre volte un materasso per chi deve ricavare un letto in più in casa. Tantissime volte, però, si tratta di persone: avvocati, medici, operatori fiscali. «Ci siamo resi conto - spiega Bruna Mangiola - che non potevamo fare solo i “distributori” di beni. C’è bisogno di curare le relazioni». Per questo la settimana all’Help Center è scandita dai ritmi dei servizi di prossimità. I legali sono ben 14 presenti in turni mattutini e pomeridiani come ci racconta una di loro Domenica Santoro «siamo divisi per competenza e proviamo ad ascoltare gli amici di strada per andare incontro alle loro esigenze». Un volontariato puro: in caso di patrocinio oneroso, tutto viene devoluto alla Caritas per sostenere quel presidio di solidarietà. Da poco è stato attivato anche uno sportello Caf: un supporto per indirizzare gli indigenti verso le misure assistenzialistiche, come il sostegno al reddito, che è pensato proprio per loro.
 
Tutto si regge sul volontariato: sono 27 i reggini che settimanalmente dedicano il loro tempo libero a favore di chi vive ai margini della società. Una forza moltiplicatrice perché di benevolenza ce n’è molta. Dal farmaco sospeso ai buoni spesa, l’Help Center catalizza la solidarietà di tantissimi concittadini capaci ancora di compatire - nella accezione evangelica del verbo - gli esclusi. Domani, lunedì di Pasquetta, grazie al supporto del coordinamento delle mense presenti sul territorio - gestito dall’alcantarina suor Loriana Tonelli - verrà distribuito un pasto caldo a chi si affaccerà alla finestra dell’Help Center. I pasti saranno preparati da tre parrocchie (San Francesco, Sant’Antonio e San Salvatore) e da un’associazione di volontariato (Nuova Solidarietà). «Come ci insegna San Francesco d’Assisi - chiosa Bruna Mangiola - dobbiamo imparare a farci poveri tra i poveri. Solo così potremo capirli e servire loro e non noi stessi. In tanti ci chiedono: ma come fate? In realtà non stiamo facendo nulla di straordinario, siamo solo una goccia nell’oceano. Per fortuna, Reggio Calabria ha un grande cuore e la Provvidenza non è mai mancata: tante sono le emergenze da affrontare, ma con l’aiuto del Cristo Risorto siamo sicuri che, giorno dopo giorno, resteremo accanto ai nostri amici di strada».

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